"Tutti pazzi per Materazzi". Sulle note di questo storico coro con il quale i tifosi hanno sempre accolto il difensore, si rinsalda una volta di più il legame fortissimo tra Matrix e l'Inter. Il numero 23 più famoso della storia nerazzurra conta 276 presenze e 20 gol con la maglia dell'Inter.
Il suo debutto il 27 agosto 2001, proprio contro il Perugia, squadra nella quale si era consacrato grande, stabilendo il record - tuttora imbattuto - del difensore più prolifico in una singola stagione in Serie A, chiudendo il 2000/2001 con 12 gol (meglio di Passarella, 11, e Facchetti, 10).
Con la maglia dell'Inter Materazzi ha segnato 20 reti, ben 10 nell'anno 2006/2007, quello post-Mondiale. Dopo aver aiutato l'Italia a salire sul tetto del mondo, Matrix ha condotto l'Inter allo Scudetto, segnando la doppietta decisiva sul campo del Siena. Difensore goleador, formidabile nei colpi di testa e abilissimo con il suo mancino, ha incarnato l'interismo più puro, lottando in ogni partita ed esaltando i tifosi.
5 Scudetti, 4 Coppe Italia, 4 Supercoppe Italiane, 1 Champions League, 1 Mondiale per Club. Presenza importante anche nell'anno del Triplete, in campo da titolare nella finale di Coppa Italia contro la Roma e nell'ultima sfida di campionato, a Siena. Poi gli scampoli finali della sfida di Madrid contro il Bayern. Sul tetto d'Europa e del Mondo, sempre con la fierezza di mostrare al mondo il suo interismo.
"Entrare nella Inter Hall of Fame è per me un sogno che si avvera, è un motivo di orgoglio grandissimo vedere il mio nome accostato a leggende come Javier, Giacinto e Beppe: loro sono la storia!", le parole di Materazzi.
"Con i tifosi dell'Inter ho sempre avuto un rapporto speciale: per loro sono sempre stato un esempio e loro lo sono stati per me. Per gli interisti la cosa più importante è l'attaccamento alla maglia: io non sono nato interista, ma di sicuro morirò interista! Perché è un privilegio e un onore".
"La cosa che mi rende più orgoglioso della mia carriera è quella di essere diventato campione del mondo da interista. E poi quella di avere il primato unico di essere stato l'unico nella storia nerazzurra, fino a oggi, a essere diventato campione del mondo sia con la nazionale che con l'Inter".