Marko | Un amore lungo 1165 chilometri

La cavalcata che ha portato l'Inter a giocarsi, il prossimo 10 giugno, la Champions League in finale a Istanbul contro il Manchester City è stata contraddistinta da tanti, tantissimi chilometri percorsi. Sia dalla squadra, che ha giocato in cinque città diverse, sia soprattutto dai tifosi che hanno sempre seguito gli uomini di Simone Inzaghi, in ogni gara della stagione, in ogni competizione. C'è chi ne ha percorsi 1165 di chilometri, partendo da un piccolo paese del Montenegro, precisamente da Tivat per coronare due grandi sogni: vedere per la prima volta l'Inter a San Siro e fare la proposta di matrimonio davanti a tutto lo stadio. A percorrerli è stato Marko, tifoso nerazzurro dell'Inter Club Montenegro. La gara in questione era la sfida di Coppa Italia contro il Parma, valida per gli ottavi di finale.

"Per me è stata la prima volta a San Siro in tutta la mia vita. Quando ho fatto la proposta di matrimonio alla mia futura moglie ho provato una grandissima emozione e ho versato tante lacrime di gioia. Per me è stata una giornata indimenticabile, un’esperienza straordinaria. Allo stadio guardavo tutto con stupore. I cori, l’ambiente unico, le persone e il tifo caldissimo".

La passione di Marko per i colori nerazzurri inizia grazie a un particolare di una maglia dell'Inter e grazie anche a una grande coppia gol.

"Quando avevo cinque anni, in Montenegro in tv avevamo anche i canali italiani e io guardavo le trasmissioni sportive della tv italiana al posto di guardare i cartoni. Qui è normale tifare Partizan o Stella Rossa, io invece da subito ho tifato Inter. Il mio primo ricordo che mi lega all'Inter è il famoso 1+8 sulle spalle della maglia di Zamorano. Lui e Ronaldo sono stati i miei primi idoli ed è grazie a loro che sono diventato interista. La storia dell’Inter è bellissima perché unisce tutte le nazioni in due colori. È un’idea bellissima e fantastica e io sono orgoglioso di questo".

La sua gioia più grande è arrivata nel 2010, grazie al Triplete. Ma per Marko quel successo e quei mesi hanno un valore molto più profondo e intenso.

"Mi sono affezionato davvero tanto a quell'Inter. Amo le cose difficili nella vita e quindi ricordo nella scuola del mio paese quando i miei compagni mi prendevano in giro per qualche annata storta. Poi però in tanti hanno iniziato a tifare Inter quando sono arrivati Stankovic e Mihajlovic. Per me però la passione non si è mai placata ed è cresciuta sempre di più. C'è un episodio che mi emoziona e che per me è stato decisivo e fondamentale nella mia vita. Nel 2009 mio papà è morto all’improvviso e io ho trovato un appiglio gigante in quella squadra. In quei mesi la mia passione per l'Inter mi ha aiutato tantissimo a superare un momento difficile. Ho vissuto tante emozioni fino al trionfo di Madrid. Per me quello è un ricordo indelebile che porterò sempre nel mio cuore. È stato troppo importante".

Marko adesso grazie al suo tifo viscerale è diventato un'icona nel suo piccolo paese di 15 mila abitanti.

"Qui a Tivat sono famoso perché tifo Inter e molti amici in questi giorni che precedono la finale mi mandano foto o notizie sui nerazzurri. Dopo il Triplete in tanti qui hanno iniziato a tifare Inter, ma così è troppo facile. Per me l'Inter è amore, sia che vince, sia che perde".

Per la finale contro il Manchester City sarà in Montenegro, ma non sa ancora come gestire le emozioni di questo grande appuntamento.

"La finale non so ancora dove la vedrò perché quando ci sono delle partite così importanti non so mai come gestire le emozioni. Forse la vedrò da solo o al massimo soltanto in compagnia di mia moglie. Io sono ottimista, noi non siamo per caso a Istanbul. Forza Inter!"