Inter - Lazio 3 - 1, match review



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15 feb 2021
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Highlights e analisi della vittoria nerazzurra a San Siro sui biancocelesti


Come in un Gran Premio: i giri da affrontare fino alla bandiera a scacchi sono ancora tanti, lunghi e tortuosi. Ma come in ogni gara ci sono momenti più o meno delicati: piazzare il sorpasso al momento giusto è fondamentale per continuare a inseguire il proprio obiettivo. L'Inter aveva la chance per portarsi in vetta al campionato, dopo 22 giornate: ci è riuscita grazie a una vittoria bella, squillante, densa di momenti e di contributi vigorosi, da parte di tutti i componenti della squadra. Un gruppo compatto, che si è manifestato a tutti in quell'abbraccio ricco di sentimento dopo la rete del 3-1 di Lautaro Martinez.

Due 3-5-2 a confronto, ma questa volta le interpretazioni sono state diverse: lo sviluppo del gioco ha fotografato una Lazio manovriera, che ha gestito a lungo il pallone e ha provato insistentemente a sfondare quasi esclusivamente con i cross. L'Inter è andata più in verticale: il gioco è passato meno dagli esterni e molto di più dalle mezzali direttamente alle punte. Le combinazioni corte e veloci e le corse in campo aperto hanno di fatto sfiancato la resistenza di una Lazio che era reduce da 6 vittorie consecutive in campionato.

65% di possesso palla per i biancocelesti, ben 30 cross su azione contro i soli 2 dell'Inter. 14 tiri per la squadra di Inzaghi contro i 12 nerazzurri. Eppure. Eppure l'Inter è stata clamorosamente più pericolosa, per tutto il match. In quei 14 tiri biancocelesti ci sono un gol arrivato con una deviazione fortuita, un paio di interventi di Handanovic e tante occasioni innocue. L'Inter ha giocato pochi palloni rispetto al solito, ma il gioco è stato più diretto, verticale. E ha fatto tremendamente male ai biancocelesti.

Raccontiamo spesso, ad esempio, dei tanti chilometri percorsi da Brozovic abbinati ai palloni giocati: se il croato si è confermato con una partita completa per qualità e quantità, ecco che i dati ci raccontano di ben 14 km percorsi ma "solamente" 47 passaggi effettuati. In generale anche il dato della precisione dei passaggi, nella quale l'Inter eccelle sempre, è stato più basso della media: 74,4%. Questo perché la partita è stata davvero intensa e perché l'Inter ha spesso provato verticalizzazioni e soluzioni "definitive" per chiudere l'azione. Pensiamo al gol del vantaggio: il rigore per fallo su Lautaro è arrivato grazie a una combinazione nello stretto tra Eriksen e Lukaku, che con un tocco in profondità ha mandato Lautaro in porta.

La maggior parte delle azioni hanno avuto come sorgente il piede di Milan Skriniar, il giocatore più influente nel match. Lo slovacco ha disputato il match perfetto: 3 contrasti, 8 respinte, 10 possessi guadagnati, da sommare a 57 passaggi, 46 dei quali riusciti. Ha dominato in difesa, ha fatto ripartire l'azione, è stato una vera e propria certezza per tutti, per tutto il match. Tutto il pacchetto arretrato ha disputato un match solido e per una volta gli esterni, sia Hakimi che soprattutto Perisic, hanno badato alla fase di non possesso, chiudendo i varchi ai temibili Marusic e soprattutto Lazzari. Poi, però, senza sfornare cross a raffica, Perisic è stato capace di creare 4 occasioni da gol e Hakimi di sfiorare la rete con il destro.

Così l'Inter ha impacchettato la Lazio, che dal suo canto non ha saputo arginare né le visioni geometriche e utili di Eriksen, né tantomeno lo strapotere fisico e tecnico delle due punte nerazzurre. Lukaku ha letteralmente messo a ferro e fuoco la difesa di Inzaghi. Un dato su tutti: lo scatto del belga che ha propiziato il 3-1 di Lautaro ha fatto toccare il picco di 33,2 km/h. Dominante, Romelu: 2 gol, un assist, 4 tiri tutti nello specchio, accelerazioni e visioni da campione assoluto. Con un carattere e una resistenza che gli hanno fatto ingaggiare ben 16 duelli con gli avversari, intimoriti dalla sua ferocia nel lottare su ogni pallone.

Lautaro è stato il partner perfetto: sgusciante fin dall'inizio, intelligente e bravissimo in tante giocate, con aperture, rifiniture e conclusioni. Quattro conclusioni, il gol, il rigore procurato, 9 duelli. Sono numeri che testimoniano la grande prova di gruppo della squadra perché tutti i giocatori si sono spesi, dall'inizio alla fine, esprimendosi al meglio: senza personalismi, ma mettendo tutte le doti e le energie al servizio dei colori nerazzurri.

IL TABELLINO

INTER (3-5-2): 1 Handanovic; 37 Skriniar, 6 De Vrij, 95 Bastoni; 2 Hakimi (33 D'Ambrosio 91'), 23 Barella, 77 Brozovic, 24 Eriksen (5 Gagliardini 72'), 14 Perisic (36 Darmian 91'); 9 Lukaku (99 Pinamonti 91'), 10 Lautaro (7 Sanchez 78').A disposizione: 27 Padelli, 97 Radu, 8 Vecino, 11 Kolarov, 12 Sensi, 13 Ranocchia, 15 Young.Allenatore: Antonio Conte.

LAZIO (3-5-2): 25 Reina; 4 Patric, 33 Acerbi, 14 Hoedt (16 Parolo 46'); 29 Lazzari, 21 Milinkovic-Savic, 6 Leiva (18 Escalante 46'), 10 Luis Alberto (7 Pereira 78'), 77 Marusic; 11 Correa (20 Caicedo 70'), 17 Immobile (94 Muriqi 70'). A disposizione: 71 Alia, 19 Lulic, 26 Radu, 32 Cataldi, 37 Musacchio, 92 Akpa Akpro, 96 Fares.Allenatore: Simone Inzaghi.

Marcatori: 22' Lukaku (I) su rig., 45' Lukaku (I), 61' Milinkovic-Savic (L), 64' Lautaro (I)Ammoniti: Hoedt (L), Lukaku (I), Hakimi (I)Recupero: 3' - 3'.

Arbitro: Fabbri.Assistenti: Alassio e Valeriani.Quarto Uomo: Aureliano.VAR: Irrati.Assistente VAR: Ranghetti.LA CLASSIFICA


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