Barella: "Lukaku forza della natura. Ho sempre ammirato Stankovic"



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13 gen 2021
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L’intervista del centrocampista nerazzurro ai microfoni di DAZN per il programma “Linea Diletta”


MILANO – I primi passi in campo, le origini, l’esperienza con la maglia del Cagliari e la crescita all’Inter. Nicolò Barella, si è raccontato nel programma “Linea Diletta” in onda da oggi su DAZN.

Sei molto ordinato in campo e hai avuto un’evoluzione come calciatore. "Il mister mi ha aiutato tanto, ero più spirito libero. Con Conte sono più ordinato, scelgo i momenti. In campo studio molto, gioco con grandi campioni e cerco di fare mia ogni caratteristica positiva dei miei compagni".

Che ricordi hai di quando hai iniziato a giocare da piccolo? "Ho iniziato quando avevo... tre anni e mezzo. Io ero già attento ad ascoltare l'allenatore fin da piccolo, mi interessava. Verso i 14-15 anni ho capito che forse potevo ambire a una carriera. A 17 anni ho conosciuto Gigi Riva, all'anniversario della sua Scuola Calcio. Lì abbiamo parlato, mi ha detto che mi seguiva, ero frastornato, mi aveva fatto davvero tanto piacere".

Quanto delle tue origini ti porti dentro? "Sono orgoglioso di essere sardo. Siamo una squadra molto internazionale quindi non so se tutti sanno come sono i sardi, ma nel mio atteggiamento in campo e fuori mi sento sardo. Spero che i compagni e la gente apprezzino".

Hai grande esperienza, in campo e fuori. Cosa ti porti da Cagliari? "Con la maglia del Cagliari la più grande esperienza è stata quella di indossare la fascia di capitano. È stato un momento in cui mi sono sentito quasi invincibile, un grande orgoglio".

La finale di Europa League... "Questa è stata la più grande delusione da quando gioco, spero di non riviverla più. Ero arrabbiato, penso che dall'esperienza in Germania, con il ritiro lungo, lontani dalle famiglie, ci saremmo meritati un finale diverso".

Hai segnato un gol bellissimo contro il Cagliari. "È stato bello, secondo solo a quello segnato contro il Verona. È stato strano, ero contento e un po' dispiaciuto, mi sono emozionato. Mi spiace che qualcuno abbia insinuato che abbia gioito per questo gol, ma io ho le spalle larghe, mi è spiaciuto per i genitori e la mia famiglia".

Ti hanno fatto i complimenti? "In tanti mi hanno scritto, io mi sono sempre circondato di persone che ero sicuro che mi volessero bene, non per interesse quindi so che chi mi ha scritto e mi ha fatto i complimenti l’ha fatto per questo motivo ed è quello che conta".

Stankovic ti ha lasciato un videomessaggio. Cosa pensi di lui? "I suoi gol mi hanno sempre riempito gli occhi ma lui è un esempio in tutto, in campo non mollava mai, non aveva bisogno di parlare, i leader si vedono dall’atteggiamento, a me è sempre piaciuto quello di lui. Poi quando faceva gol e tutto San Siro esplodeva anche vederlo dalla TV era un’emozione".

Abbiamo definito Lukaku lo Shaquille O'Neal del calcio, sei d’accordo? "Sì, sono due che hanno fatto dello strapotere fisico la loro più grande forza, però Romelu oltre a quello è tanto altro, come Shaquille O'Neal, ma è normale che spicca quella caratteristica".

Che leader è? "Lui è una forza della natura, è incredibile. Riesce ad avere un ottimo rapporto con tutti e ha sempre una buona parola per ognuno. Sul campo riesce a determinare tanto il risultato. Quando è arrivato per la prima volta ha salutato tutti in italiano e per noi è stato strano ma poi abbiamo visto che sa tutte le lingue del mondo".

Parliamo di Nazionale, che rapporto hai con Mancini e con il gruppo? "La Nazionale è un orgoglio, è il sogno di ogni calciatore. Io devo tanto a tanti allenatori e anche a Mancini perché ha creduto in me anche prima che arrivassi all’Inter e poi perché è riuscito a creare un bellissimo gruppo e non è facile. È stato bravo perché ha lasciato a tutti massima libertà e tranquillità, tutti sono liberi di esprimersi".

Quali sono i tuoi principali pregi e difetti? "Il pregio è di essere una persona umile, vera, con dei valori. Il difetto è che in campo ogni tanto mi faccio prendere dalla foga e in questo devo migliorare".

Hai una famiglia molto grande... "La mia famiglia è un qualcosa che mi dà la forza di volere ancora di più per fare in modo che siano ancora più orgogliosi di me. Alle mie figlie auguro di realizzare i loro sogni e di dare sempre il 110% in quello che fanno perché è questo che insegnerò loro".


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