Inter Campus e UEFA Foundation, insieme per i diritti dei bambini
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— 7 dic 2020Carine N’Koué, Project Manager della UEFA Foundation for Children, racconta la collaborazione avviata nel 2016 con il progetto sociale nerazzurro
MILANO - Dopo Daniele Adani e Ivan Ramiro Cordoba, lunedì 30 novembre è stato il turno di Carine N’Koué, Project Manager della UEFA Foundation for Children, uno tra i più importanti organismi internazionali a finalità sociali, di partecipare alle interviste condotte da Inter Campus via Instagram. Carine ripercorre la collaborazione tra le due organizzazioni iniziata nel 2016 con il sostegno al progetto in Israele e Palestina “meritevole per l’importanza dell’obiettivo sociale (facilitare processi di integrazione e di pace) e che coinvolge non solo i bambini ma anche tanti operatori locali. Un progetto che continua a realizzarsi quotidianamente sul campo ed in modo concreto”.
Nel 2019 la partnership si rafforza con il supporto al progetto in Venezuela dove l’emergenza politico-sociale degli ultimi anni ha reso ancor più necessario il sostegno alla comunità locale. “Inoltre” - spiega Carine - “UEFA Foundation si impegna a combattere ogni tipo di discriminazione, esattamente come Inter Campus fa da così tanti anni”.
L’intervista si conclude con il racconto dell’ultima collaborazione, formalizzata quest’anno, che vede il coinvolgimento di tutti i partner dell’Africa subsahariana di Inter Campus (Angola, Camerun, Congo e Uganda), e che permetterà a delegazioni di ciascun paese di accedere a formazioni itineranti con la supervisione dello staff di Inter Campus.
Un partenariato vincente che si rinnova di anno in anno. Dal 2016 ad oggi, Uefa Foundation insieme a Inter Campus in favore dei diritti dei bambini.
Dopo Lele Adani e Ivan Ramiro Cordoba, lunedì 30 novembre è stato il turno di Carine N’Koué, Project Manager della Uefa Foundation for Children, une dei più importanti organismi internazionali a finalità sociali, di partecipare alle interviste condotte da Inter Campus via Instagram. Carine ripercorre la collaborazione tra le due organizzazioni iniziata nel 2016 con il sostegno al progetto in Israele e Palestina “meritevole per l’importanza dell’obiettivo sociale (facilitare processi di integrazione e di pace) e che coinvolge non solo i bambini ma anche tanti operatori locali. Un progetto che continua a realizzarsi quotidianamente sul campo ed in modo concreto”.