Focus Nepal: Inter Campus agli occhi dei protagonisti
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— 31 lug 2020Barbara Monachesi, nostro referente paese, ci racconta il primo anno di collaborazione tra il progetto sociale nerazzurro e il partner locale Apeiron ODV
Kathmandu - Un anno fa veniva inaugurato a Kathmandu il trentesimo progetto di cooperazione di Inter Campus. Una sfida complessa e al tempo stessa stimolante, sicuramente l’ennesima testimonianza dell’impegno del progetto sociale nerazzurro nel mondo nei confronti di tanti bambini, bambine, famiglie e comunità intere.
“Qui in Nepal, la libertà di azione ed espressione delle bambine è molto limitata. Quella nepalese è una società patriarcale dove ancora oggi le statistiche relative alle violenze subite dalle donne sono terribili e dove le discriminazioni di genere sono estremamente diffuse e pesanti. Gli stereotipi di genere che governano la vita quotidiana di gran parte della popolazione nepalese sono dei veri e propri ostacoli alla realizzazione del potenziale di ogni singolo bambino, in particolare delle bambine, ne pregiudicano la piena realizzazione, talvolta possono giustificare maltrattamenti e violenze”.
Le parole di Barbara Monachesi, nostro referente paese, sono sempre molto nette quando parla della condizione femminile in Nepal, terra che conosce molto bene avendoci vissuto e lavorato per anni come responsabile progetti per l'associazione Apeiron ODV. Attraverso i suoi progetti di inclusione sociale ed uguaglianza di genere, Apeiron accoglie donne vittime di ogni genere di violenza e discriminazione, supportandole nel difficile percorso di reinserimento nella società.
“In questo contesto il lavoro che abbiamo iniziato con Inter Campus è qualcosa di straordinario. Non solo perché permette a bambini e bambine di zone periferiche della città di svolgere attività sportiva, ma perché trasmette a tutti loro valori come il rispetto per l’altro, l’uguaglianza e l’importanza della collaborazione. Tutte cose non scontate in questo paese alle pendici dell’Himalaya, ma che cominciando ad imparare sin da così giovani, possono davvero radicarsi in coloro che un domani saranno adulti, cittadini attivi di una società che sta provando a cambiare.