Inter Campus Congo, a tu per tu con Gabriele Salmi
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— 8 giu 2020Il referente locale del progetto congolese ci parla della nascita e delle evoluzioni del primo progetto di Inter Campus nel continente africano
Lubumbashi - “Il progetto nasce sulla scia del Triplete, possiamo quindi dire che è nato sotto una buona stella”. Comincia con queste parole l’intervista via Instagram di Gabriele Salmi, referente organizzativo del progetto congolese, e risulta evidente la passione, l’emozione ed il trasporto che prova nel ricordare la nascita, oltre dieci anni fa, di Inter Campus Congo. “Dopo la vittoria della coppa Intercontinentale ad Abu Dhabi contro il Mazembe, una delle squadre più titolate dell’Africa, durante una chiacchierata con Carlotta Moratti, nacque l’idea di un progetto a Lubumbashi”. Da quella chiacchierata, dieci anni dopo, il progetto conta oggi cinque nuclei, bambini e bambine che grazie al sostegno del partner locale Alba Onlus hanno l’opportunità di studiare con regolarità e, con indosso la maglia nerazzurra, svolgere quell’indispensabile attività sportiva necessaria allo sviluppo.
“La maglia dell’Inter fa capire l’importanza dei valori del club ai bambini. Amicizia, lealtà, rispetto. Grazie a questa maglia sono tutti consapevoli di far parte di un progetto comune, di poter raggiungere degli obiettivi ed ottenere dei risultati, sempre crescendo e giocando insieme. Non solo, anche i nostri allenatori locali sono cresciuti molto, ed oggi godono di una tale conoscenza che li rende autonomi ed indipendenti. La trasmissione dei saperi dagli allenatori dell’Inter a quelli locali è stata in questi anni costante e continua. Ma non si è trattato di una trasmissione a senso unico, ma di uno scambio reciproco di conoscenze di cui anche gli allenatori dell’Inter hanno goduto”.
Oggi le attività sono ancora ferme a causa del COVID, ma in un paese come il Congo è molto imprudente dire quale sia l’emergenza principale, il rischio è di trascurare le altre difficoltà del paese, come il colera o la malaria, tutti problemi all’ordine del giorno. Ma di sicuro, quando ripartiranno, ritroveremo lo stesso entusiasmo con il quale, oltre dieci anni fa, sono cominciate.