INTER CAMPUS, L'ALTRA FACCIA DELLO SPORT
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— 9 mar 2020Una giornata insieme ai bambini e le bambine del progetto Sport Therapy, nel racconto del nostro allenatore Roberto Redaelli
Monza - Colori, suoni, cinesini, coni, cerchi, scalette, palloni di ogni tipo, urla di gioia, movimento, bambini che giocano. Avete indovinato dove siamo? No, non siamo su un campo da calcio! Ma nella piccola palestra di un ospedale pediatrico, al Centro Maria Letizia Verga.
Questo luogo è il cuore del progetto di ricerca Sport Therapy che coinvolge ogni anno più di 80 bambini e che vuole dimostrare come lo sport porti benefici fisici, psicologici ed emotivi anche a bambini malati di leucemia, estremamente fragili.
L’allenamento di oggi coinvolge nove giocatori tra cui due bambine in sedie a rotelle di 8 anni, una teenager in stampelle, due giovani 17enni e 4 bambini e bambine tra i 10 ai 14 anni, tutti accumunati dalla malattia e dal fatto che stanno giocando a calcio insieme. Nonostante le difficoltà - c’è chi può giocare solo da seduto, chi deve fermarsi ogni 30 secondi, chi non può correre, chi deve stare isolato in una stanza piccolissima, ognuno svolge il proprio compito nel gioco come meglio può, con il massimo impegno, dimenticandosi per un attimo di essere malato e immaginando di essere su un campo da calcio. E allora via, vola un’altra ora di allenamento, tra giochi diversi, che fanno bene al fisico, alla mente e al cuore, in cui lo sforzo è massimo ma anche la gratificazione.
Uscendo dalla palestra, tutti insieme, l’entusiasmo rimane altissimo, a dimostrazione che lo sport è una medicina potentissima che oltre a farti star meglio fisicamente, regala sorrisi infiniti e legami incredibili, facendo dimenticare per un attimo la malattia.