In Bosnia Erzegovina per le generazioni future
Inter Campus
— 28 ott 2022La crisi energetica e l’aumento dei prezzi generalizzato degli ultimi mesi nel continente ha reso la situazione sociale della Bosnia Erzegovina ancor più fragile in un contesto dove le difficoltà erano già evidenti in precedenza.
Sul campetto di Domanovic, a pochi chilometri da Mostar, giocano bambine e bambini che frequentano le tante scuole "divise", che sono parte del programma "Two schools under one roof". Molti arrivano dalle vicine città; per raggiungere il campo tre volte alla settimana devono accompagnare i figli in auto e percorrere lunghi tragitti. Molte famiglie con l’impennata del prezzo del carburante non possono più sostenere la spesa. Per tanti bambini gioca un ruolo chiave la figura del mister, un educatore sia in campo che fuori, esempio e riferimento per tanti di loro.
La storia di Anes, nostro allenatore-educatore di Sarajevo è solo una delle molte storie che ci vedono ascoltatori di realtà per noi difficili da immaginare. Laureando all’università dello sport della capitale, ha una sorella maggiore nata a Sarajevo nel 1993 nel pieno dell‘assedio alla città, nata e cresciuta in un quartiere a prevalenza musulmana. Sul finire del lungo conflitto, nel 1996 nasce Anes nella stessa zona dove vivevano suo papà musulmano e sua mamma cattolica. Una delle tante storie di matrimoni misti che da quell'aprile del 1992 hanno visto la loro relazione non essere più accettata.
Anes così come Rados, Mirko, Josip, Zladko in Bosnia e come circa altri 200 educatori-allenatori dei progetti Inter Campus nei 30 Paesi del mondo allenano regolarmente più o meno 10.000 bambini e bambine in situazioni particolari. Ognuno di loro riceve la formazione durante le missioni Inter Campus e mette in pratica le nozioni apprese utilizzando una metodologia focalizzata sullo sviluppo integrale della personalità dei bambini. Allo stesso tempo il progetto mira e cerca di contribuire alla realizzazione di obiettivi molto più profondi. Inter Campus in Bosnia utilizza il gioco del calcio per contribuire alla "riappacificazione" lavorando sulle generazioni future.