COMO, ITALY - JUNE 05: Head Coach Simone Inzaghi of FC Internazionale speaks to the media during the FC Internazionale press conference before the Final Champions League match between Manchester City and FC Internazionale at Appiano Gentile on June 05, 2023 in Como, Italy. (Photo by Mattia Pistoia - Inter/Inter via Getty Images)

UCL, Inzaghi: "Tantissimo orgoglio, non vediamo l'ora di giocare contro il City"



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5 giu 2023
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Le parole del tecnico nerazzurro nell'ambito dell'UEFA Open Media Day


APPIANO GENTILE - Mancano cinque giorni alla finale di UEFA Champions League, che vedrà l'Inter affrontare il Manchester City ad Istanbul sabato 10 giugno. Nell'ambito dell'UEFA Media Open Day, Simone Inzaghi ha parlato in conferenza stampa rispondendo alle domande dei giornalisti presenti.

Prima di iniziare, il CEO Sport nerazzurro Giuseppe Marotta ha accolto i giornalisti con queste parole:

“Benvenuti nella nostra casa, il Suning Training Centre. Questo è il luogo dove è iniziata la nostra avventura il 7 luglio 2022, un'avventura che poi ci ha portato a salire fino al gradino più importante del calcio europeo. Lo dico con grande orgoglio a nome della società e del Presidente, del quale riporto i saluti: il merito di questo percorso è da ascrivere in primis al nostro allenatore, alla nostra squadra e a tutte le componenti societarie che hanno aiutato l'attività della squadra. Siamo molto orgogliosi di questa finale. E' la sesta volta che arriviamo in finale di Champions League: questo palcoscenico è consono alla storia dell'Inter e vogliamo onorarlo nel migliore dei modi, pur nel rispetto di un avversario importante.”

Giuseppe Marotta - CEO Sport

Queste le parole di Simone Inzaghi:

Una finale conquistata con pieno merito. Qual è stato il momento in cui avete capito che sareste arrivati fino in fondo a questa competizione? "È stato un viaggio lungo cominciato quest'estate, il giorno del sorteggio, che chiaramente non era stato fortunatissimo. Avevamo preso il Bayern e il Barcellona, ma insieme allo staff e alla squadra ne avevamo parlato subito, secondo noi potevamo fare bel percorso. Ora siamo in finale: abbiamo fatto un grandissimo viaggio, ma è partito tutto dallo scorso anno. Nella mia mente e in quella dei ragazzi le quattro partite con Liverpool e Real Madrid ci sono rimaste impresse nella mente". Si è preso un momento per fermarsi a pensare a cosa avete fatto? "Ieri ci ho pensato tanto, insieme al mio staff già avevamo visto e lavorato tanto sul City; poi anche la sera dopo il ritorno con il Milan. Quello non era un derby, ma il derby: un doppio confronto che valeva una stagione e una finale di Champions. Personalmente dopo Torino ho cominciato a pensare di più al City". Tutti considerano il City favorito, quali sono le sue percentuali? "Sappiamo che incontreremo la squadra più forte del mondo, che ha vinto 5 volte la Premier League negli ultimi 6 anni. Dovremo essere molto attenti a fare una gara da squadra: hanno una rosa fantastica e un allenatore che nel calcio moderno ha segnato un'epoca. Nel calcio c'è un prima e dopo Guardiola". È la partita più importante della sua carriera? La ripaga delle difficoltà affrontate in stagione? "A livello di importanza sicuramente, ma anche per i miei giocatori. Qualcuno come Onana e Dzeko hanno giocato delle semifinali, ma in finale è la prima volta per tutti. Ci ripaga di tutti gli sforzi, è stato un percorso lungo con insidie, ma negli ultimi tre mesi con tutti i giocatori recuperati ho avuto rotazioni più profonde da compiere ogni 48/72 ore e l'Inter ha fatto grandi cose". Ha affrontato due volte Guardiola da calciatore e ha vinto due volte: che ricordo ha di queste partite? Avere Lautaro in questo stato di forma può essere la vostra carta vincente? "Tutte e due le squadre avranno i loro giocatori più importanti per fare la differenza, Lautaro è uno di questi. Mi ricordo di queste due partite con Guardiola, ma vi racconto un aneddoto: l'ho incontrato mentre faceva colazione a New York nel 2019 durante il mio viaggio di nozze".

Il City cerca la tripletta: questo aggiunge pressione? Avresti preferito giocare con il Real Madrid? "Sono due squadre che hanno una storia, mi è stato chiesto dopo il Milan, ma in questi anni entrambe hanno dominato in Europa e abbiamo tantissimo rispetto per tutte e due le squadre. Il Manchester City ha vinto due titoli, ma anche l'Inter: avranno di fronte un avversario che ha meritato ampiamente di essere a Istanbul come loro". È vero che ha indovinato il risultato di City-Real? Cosa le ha trasmesso quella partita? "Sicuramente c'è tanta ammirazione per quello che hanno fatto negli anni, in semifinale mi sentivo che il City sarebbe arrivato in fondo. L'andata era stata equilibrata, l'anno scorso i due gol nel recupero avevano mandato in finale il Real, ma quest'anno mi sentivo che avrebbe vinto il City". Il dubbio è chi giocherà tra Lukaku e Dzeko: lei ha già deciso? "Non ho deciso in nessun reparto perché in questo momento ho la possibilità di scegliere e questa per un allenatore è la cosa migliore che ci sia. Negli ultimi due mesi ho potuto alternare i giocatori, nei primi cinque mesi non ho avuto questa possibilità. Negli ultimi due mesi ci sono riuscito e l'Inter ha avuto un percorso quasi perfetto. Per quanto riguarda la scelta mancano ancora tanti allenamenti, un allenatore può avere un pensiero ma poi ogni giorno si vede qualcosa che ti fa cambiare idea. Fino all'ultimo mi porterò i dubbi". Istanbul vi aspetta con grande entusiasmo: lei che atmosfera si aspetta sabato prossimo? "Troveremo uno stadio con tanta gente e tifosi di entrambe le squadre, ci saranno i tifosi turchi divisi tra Calhanoglu e Gundogan, ci sarà una grandissima atmosfera. Non vediamo l'ora di arrivare, giovedì saremo lì per la prima rifinitura: sabato sarà una grande partita". Cosa le ha trasmesso la finale di FA Cup? "Più vedi giocare il Manchester City più capisci perché ottengono così tanti risultati: sono completi, fisici e tecnici. Hanno un grandissimo possesso, e sono bravi nell'aggressione. Il City ha pochi punti deboli, ma l'Inter ha dimostrato di meritare il suo percorso: dovremo togliere loro un po' di possesso ed essere bravi a occupare spazi". Dopo la vittoria in FA Cup Guardiola ha detto che il City cerca legittimazione anche in Europa: molti pensano che per loro questa coppa sia un'ossessione. Questo fattore può essere un vantaggio per voi a livello psicologico? "Questo lo vedremo, adesso è difficile da prevedere. Sarà importantissima per entrambe le squadre, società e tifoserie. È l'ultimo atto della competizione più importante, il City la insegue da anni: noi abbiamo fatto grandi passi e ci siamo guadagnati questa finale. Cercheremo di fare una grande partita, consapevoli della forza dell'avversario che affronteremo". Quali sono qualità migliori della sua squadra in questa stagione? "Ci è capitato di dover affrontare partite importanti con defezioni importanti, ma ho avuto ragazzi che hanno tirato fuori risorse nuove che neanche conoscevamo. Tante volte abbiamo avuto partite difficilissime per la nostra stagione: sapevamo dovevamo giocare da grande Inter e i ragazzi sono stati bravissimi a riuscirci". L'Inter ha segnato al 1' contro l'Atalanta, così come il City contro lo United: quanto sarà importante partire bene? "È fondamentale, hai parlato del nostro approccio con l'Atalanta e di quello del City con lo United. Sarà importantissimo, perché il City parte sempre molto forte, noi solitamente siamo attenti e concentrati, ma dovremo essere molto bravi". Guardiola è l'allenatore più bravo al mondo? Di che cosa ha paura lei? "Stiamo parlando di una partita di calcio, non ho paura. Guardiola è il più forte allenatore del mondo, l'ho sempre detto, ma non abbiamo nessuna paura, solo tantissimo rispetto. Siamo orgogliosi di giocarci questa finale perché l'abbiamo voluta con tutte le nostre forze. Sabato sarà l'ultima di 57 partite, ma siamo arrivati qui grazie alle precedenti 56, dove anche qualche sconfitta ci ha aiutato a crescere". Quali armi può avere l'Inter in più dello United per mettere in difficoltà il City? "Non saprei, ma l'Inter gioca in un altro modo e nello stesso tempo lo United è una delle squadre più forti nel nostro panorama. Ogni squadra ha una strategia a sé, lo United comunque ha disputato una bella finale". Sappiamo quanto ha vinto City, come si può fare ad avere motivazione extra per questa partita? "Nel calcio è importantissima: ho la fortuna di allenare ragazzi straordinari che hanno sempre avuto motivazioni altissime. Non sarebbero arrivati tanti titoli e soddisfazioni a livello europeo altrimenti". Cosa ne pensa del soprannome "re di coppe" per le sue finali vinte? Qual è il suo segreto? "Mi fa piacere, ho sempre avuto la fortuna di avere squadre e giocatori importanti, che nelle partite decisive hanno sempre giocato delle grandissime gare, difendendo e attaccando nel migliore dei modi. Allo stesso modo dovremo fare anche sabato". Una sua vittoria sarebbe ancora più importante di quella del 2010? "Cercheremo di fare un'impresa come nel 2010: gli avversari sono diversi, ma sarebbe comunque un'impresa di pari valore". La storia del calcio racconta di squadre apparentemente meno forti che ribaltano i pronostici: quante speranze ha per la partita di sabato considerato il vostro stato di forma? "Era una cosa di cui si parla dal giorno in cui il City ha battuto il Real, ma noi lo sappiamo: non sempre vince chi è favorito, il calcio è bello per questo. Dovremo essere bravi a indirizzare gli episodi dalla nostra parte, le finali poi sono sempre equilibrate e gli episodi faranno la differenza". In Inghilterra si parla di come lei ha cambiato il calcio italiano in offensivo: cambierà il vostro atteggiamento trovandosi davanti Haaland? "La partita sarà fatta di momenti, dovremo cercare di togliere un po' di possesso palla al City. Bisognerà essere bravi a gestire il gioco quando avremo la palla, non è semplice con il loro pressing. Sappiamo comunque che ci saranno momenti in cui dovremo soffrire tutti insieme". Quando si gioca in Premier League gli avversari si chiudono in difesa contro il City: sarebbe un errore per l'Inter? "La strategia la vedrete sabato, ma per forza un po' di possesso palla glielo si dovrà concedere. Dovremo togliere loro alcune certezze, perché giocano da tanti anni insieme e con lo stesso allenatore. Sarà una partita difficilissima da affrontare, ma lo faremo con le nostre armi".


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