Lautaro, un gol da tre punti! Roma piegata all'Olimpico
Squadra
— 20 ott 2024Partita di grande sofferenza, con gli infortuni nel primo tempo di Calhanoglu e Acerbi. Il gol del capitano - 133 gol, settimo di tutti i tempi e miglior straniero di sempre in nerazzurro - e le parate di Sommer per una vittoria pesantissima
La volontà e la potenza, la forza e la storia che si ripete. Lautaro Martinez è il capitano dell'Inter, ha gambe possenti e un destro di fuoco. Lo stesso che gli brucia dentro, lo stesso che bruciava dentro a Istvan Nyers, l'incredibile attaccante nerazzurro che a cavallo degli Anni 40 e 50 ha gonfiato la rete per l'Inter 133 volte. 133, come i gol di Lautaro, che sale lì, accanto a Nyers, al settimo posto della classifica marcatori di tutti i tempi della storia nerazzurra. I due sono i migliori goleador stranieri dell'Inter, e il gol arrivato all'Olimpico, quello che porta questi tre punti pesanti, sudati e voluti, è proprio un filo che congiunge Nyers con Lautaro. Un tiro secco, violento, mix di bravura e voglia. La stessa messa da tutta la squadra, dentro un match infinito, durissimo, complicato dagli infortuni nei primi minuti occorsi a Calhanoglu e Acerbi, proseguito con qualche brivido e sbloccato, infine, dalla sassata del Toro. Poi la battaglia, i contropiedi, il raddoppio sfiorato, le parate di Sommer. Muscoli carichi di fatica, fiato che si accorcia, testa che rimane lucida, fino alla fine. E nervi saldi, anche nei momenti più complicati, anche in fondo a quel recupero carico di tensione, chiuso dalle manone di Sommer ad allungarsi sul tiro di Soule. In fondo a tutto questo, in fondo a una partita senza spartito, arrivano tre punti che valgono oro: Roma battua 1-0, Inter sempre seconda, a 17 punti (-2 dal Napoli). Due settimane senza Inter, una voglia di ricominciare grandissima, con la consapevolezza che dall'Olimpico in poi sarà un vortice: 7 partite in 21 giorni, con big match, Champions League, infrasettimanali. Tutto, insomma: non c’è una partenza lenta, si va solo fortissimo fin dal primo minuto di una sfida difficile, tosta, voluta da entrambe le squadre. La pioggia che lascia spazio al sereno, un arcobaleno che si apre sul cielo di Roma, proprio sopra all'Olimpico. Questo il teatro di una sfida aperta dalle sgasate di un Thuram a tratti imprendibile, capace di mettere a ferro e fuoco da subito la difesa della Roma, ben protetta da un attento Svilar. Le fatiche degli impegni delle nazionali e un pizzico di sfortuna. Al 12' il primo conto si presenta a Calhanoglu: fuori per un fastidio, dentro Frattesi con Barella spostato al centro. Inizia un match straordinario per il numero 23, che lotta e ribalta l'azione, non lesinando una goccia di energia. Davanti Thuram è in serata super: imprendibile, contenuto solo da Svilar, il migliore della Roma. Inter che gioca e concede solo un brivido, con Sommer che sfiora l'autorete, graziato dal palo. Un legno lo colpisce anche l'Inter, con Mkhitaryan. Acerbi si arrende dopo 25 minuti: dentro De Vrij e due slot per i cambi consumati. Non bisogna perdere la calma, l'Inter lo fa tenendo a bada la Roma che fatica a costruire, anche se talvolta trova l'imbucata centrale per Pellegrini.
A tratti il match diventa meno bello, l'Inter si appoggia a Thuram ma nel finale di primo tempo subisce maggiormente l'avanzata della Roma. Poca cosa, però. Nella ripresa, invece, cresce la stanchezza, si acuisce il nervosismo. Partono i cartellini, si moltiplicano i duelli. Massa - che nel primo tempo non interviene su un possibile fallo su Thuram lanciato in porta - deve adoperarsi in una partita che diventa complicata. Le sparate di Frattesi aprono voragini: proprio da una sua corsa matura il gol partita. Il pallone in area arriva in zona Lautaro, il destro verso la porta è un fulmine che abbaglia tutti. Svilar non può nulla, la corsa sotto i tifosi è liberatoria e dolcissima. Thuram sfiora il raddoppio, Dybala va vicino al pari. C'è partita, la Roma non ci sta. Inzaghi manda in campo Dumfries, Bisseck e Correa. Juric le prova tutte, con Baldanzi e Soulé. L'Inter scova energie nascoste, Dumfries vola a destra e per due volte si vede negare il gol da uno straordinario Svilar. Difesa e ripartenze, unica ricetta che nel finale viene adottata dall'Inter, lucida però a non farsi schiacciare. Barella conduce con grande cuore, tutti lottano. In fondo al recupero il sinistro a giro di Soule è un colpo per tutti i nerazzurri all'Olimpico. Sommer vola, devia, non c'è più tempo. C'è, solo, l'Inter.
ROMA-INTER 0-1 | TABELLINO
Marcatore: 60' Lautaro (I)
ROMA (3-4-2-1): 99 Svilar; 23 Mancini, 5 N'Dicka, 3 Angeliño (22 Hermoso 79'); 19 Celik, 17 Koné (61 Pisilli 53'), 4 Cristante (28 Le Fee 79'), 59 Zalewski (35 Baldanzi 72'); 7 Pellegrini, 21 Dybala (18 Soule 79'); 11 Dovbyk. A disposizione: 89 Marin, 98 Ryan, 12 Abdulhamid, 14 Shomurodov, 15 Hummels, 16 Paredes, 26 Dahl, 66 Sangaré. Allenatore: Ivan Juric.
INTER (3-5-2): 1 Sommer; 28 Pavard (31 Bisseck 71'), 15 Acerbi (6 De Vrij 27'), 95 Bastoni; 36 Darmian (2 Dumfries 71'), 23 Barella, 20 Calhanoglu (16 Frattesi 12'), 22 Mkhitaryan, 32 Dimarco; 9 Thuram, 10 Lautaro (11 Correa 71'). A disposizione: 12 Di Gennaro, 13 J. Martinez, 8 Arnautovic, 30 Carlos Augusto, 42 Palacios, 52 Berenbruch, 99 Taremi. Allenatore: Simone Inzaghi.
Ammoniti: Barella (I), Cristante (R), Pisilli (R), Darmian (I), Correa (I) Recupero: 3' - 4'. Note: ammonito Simone Inzaghi (I) al 35'
Arbitro: Massa. Assistenti: Carbone, Peretti. Quarto ufficiale: Feliciani. VAR: Di Bello. Assistente VAR: Di Paolo.