Solo Inter: derby nerazzurro, siamo Campioni d'Italia!
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— 22 apr 2024La vittoria per 2-1 sul Milan, con i gol di Acerbi e Thuram, regala all'Inter il 20° Scudetto della propria storia! Un trionfo meritato e storico: l'Inter si cuce sul petto la Seconda Stella
Un'enorme bandiera nerazzurra sventola sul prato di San Siro. E' grande, ha due stelle d'oro. Al centro, un tricolore. Il numero è il 20. I giocatori interisti, quel gruppo fantastico, quel gruppo commovente, corrono sotto ai tifosi, dentro uno stadio che si svuota perché i padroni di casa devono lasciare lo spazio per la festa. Salta, Nicolò Barella. Federico Dimarco si arrampica sulla porta assieme al capitano, Lautaro Martinez. Si balla, con una voce che sovrasta tutto. Il derby è appena finito e, sotto la pioggia di Milano, le maglie nerazzurre riempiono il prato, lo illuminano. L'Inter è Campione d'Italia, è Campione d'Italia per la 20esima volta. E' campione nello stadio della città, dentro un derby da trasferta, l'ennesimo vinto. Dominato per lunghi tratti, combattuto. Vinto, come sempre. Ci sono le firme di Acerbi e Thuram sull'ultimo atto di questa corsa folle. Dopo 33 giornate sono 86 i punti in classifica, 17 in più dell'immediata inseguitrice, il Milan, appunto. Ride, Simone Inzaghi. Condottiero unico di un gruppo fantastico, artefice di successi a ripetizione. Ha cucinato la ricetta perfetta, una squadra praticamente senza macchia che ha dominato, in lungo e in largo, con numeri pazzeschi. Lo Scudetto arriva, come detto, in fondo a un derby duro, a lungo dominato, poi sporcato da un finale pieno di tensione con tre espulsioni (Dumfries, Hernandez, Calabria). Sommer e le sue parate, Pavard insuperabile, Barella onnipresente. Poi Thuram, imprendibile, scattante, letale. La vittoria non è mai stata in discussione, ad eccezione di minuti finali un po' casuali e isterici, comunque dolci per tutto il popolo interista. Che fa festa, senza sosta.
LA PARTITA
Un rombo assordante, sotto una pioggia incessante, dentro un lunedì di aprile vestito da notte d'inverno. Fa freddo, tanto, ma non si sente. Il sangue che scorre nelle vene di tutti i presenti è bollente, aiuta a creare un clima incandescente. Non c'è meteo che tenga: il derby di Milano scalda tutti. Da una parte il popolo nerazzurro gasa i ragazzi di Inzaghi: li sprona all'ultimo passo verso il traguardo tanto sognato, tanto sudato. Dall'altra parte la volontà di mettere in pausa una festa che vuole iniziare, e non finire. E allora via, dentro a un derby potenzialmente storico. Inter, subito. Bella, geometrica, rampante. Tocchi e imbucate, spazi guadagnati, corse eleganti. Thuram in profondità, Bastoni che sventaglia. Tutto il repertorio, tutte le cose belle che hanno abituato i tifosi nerazzurri. Milan in attesa, pronto a ripartire. Al minuto 18' il popolo nerazzurro sussulta: il corner di Dimarco, spizzato da Pavard, recapita il pallone sulla testa di Acerbi. Il colpo di testa è preciso, la corsa con il cuore verso i tifosi impazziti di gioia certifica l'1-0. Meritato, e purtroppo non rimpinguato. L'Inter affonda con ferocia, ma Lautaro fallisce il raddoppio da pochi passi. Gli spunti del Milan sono affidati a Leao, schierato centravanti: Sommer è attento e ha anche la copertura di un Pavard in formato mondiale. Super Benji, come tutti i ragazzi nerazzurri, elettrici al punto giusto. Thuram di destro bacia il palo con un piatto che aveva fatto gridare al gol: sempre 1-0, purtroppo. Il finale di tempo è apertissimo: si gioca faccia a faccia, da area a area. Sommer compie una prodigiosa parata su Calabria, sul ribaltamento di fronte Maignan dice no a Mkhitaryan. Può succedere di tutto, con il contropiede di Dimarco non finalizzato proprio allo scadere di tempo. Che match.
Chi lo marca, Marcus Thuram? Imprendibile. Vola, dall'inizio alla fine del match. Controlla palloni e scatta, scappa, scarta. Al quarto minuto della ripresa rientra e calcia di destro, un tiro rasoterra che sorprende Maignan e fissa il 2-0. Delirio, sotto alla curva dei tifosi nerazzurri. Inter da pazzi, Milan senza idee. Il clima si scalda: la coltre di fumo dei fumogeni scende sul prato del Meazza in una partita che di fatto si sporca. Meno spettacolo, più battaglia. Sommer è l'uomo della notte: respinge il tiro di Hernandez, tiene a distanza i rossoneri. L'Inter accelera di meno, il Milan invece gioca tutte le carte offensive e va all'arrembaggio. Come? In maniera furiosa, anche disordinata, ma a volte con buoni risultati. Sommer è di nuovo super su Gabbia, non può nulla su Tomori che a 10' dal novantesimo riapre il match. Si lotta, non c'è altro da fare. Si soffre, il traguardo è vicino. Servono forze e nervi saldi. Quelli di Pavard, mostruoso nelle chiusure, ad esempio. Il match deflagra al novantesimo. La tensione altissima porta a tre cartellini rossi: prima Dumfries e Theo Hernandez, espulsi per un acceso diverbio a centrocampo. Poi Calabria, out per un colpo al volto a Frattesi. Tensione, palloni lottati, corner da difendere. Il cuore della squadra di Inzaghi è infinito, commovente. Nessuno si scompone: l'obiettivo da centrare è lì, arriva dopo otto minuti di recupero. Colombo fischia, l'Inter è Campione d'Italia. Siamo noi.
MILAN-INTER 1-2 | TABELLINO
Marcatori: 18' Acerbi (I), 49' Thuram (I), 80' Tomori (M)
MILAN (4-2-3-1): 16 Maignan; 2 Calabria, 46 Gabbia, 23 Tomori, 19 Hernandez; 14 Reijnders (9 Giroud 53'), 7 Adli (4 Bennacer 68'); 80 Musah (17 Okafor 77'), 8 Loftus-Cheek (21 Chukwueze 68'), 11 Pulisic; 10 Leao. A disposizione: 57 Sportiello, 69 Nava, 15 Jovic, 30 Caldara, 38 Terracciano, 42 Florenzi. Allenatore: Stefano Pioli.
INTER (3-5-2): 1 Sommer; 28 Pavard, 15 Acerbi, 95 Bastoni (6 De Vrij 88'); 36 Darmian (2 Dumfries 84'), 23 Barella (16 Frattesi 77'), 20 Calhanoglu (21 Asllani 84'), 22 Mkhitaryan, 32 Dimarco (30 Carlos Augusto 77'); 9 Thuram, 10 Lautaro. A disposizione: 12 Di Gennaro, 77 Audero, 5 Sensi, 7 Cuadrado, 8 Arnautovic, 14 Klaassen, 17 Buchanan, 31 Bisseck, 70 Sanchez. Allenatore: Simone Inzaghi .
Ammoniti: Barella (I), Lautaro (I), Hernandez (M), Gabbia (M), Tomori (M) Espulsi: Dumfries (I), Hernandez (M), Calabria (M) Note: ammonito Simone Inzaghi (I) Recupero: 1' - 8'.
Arbitro: Colombo. Assistenti: Meli, Alassio. Quarto ufficiale: Massa. VAR: Marini. Assistente VAR: Mariani.