“A nome del Club e di milioni di tifosi voglio commemorare un personaggio che ha scritto pagine importantissime della storia dell’Inter e che, al di là del campo, ha sempre trasmesso valori straordinari a livello internazionale. L’ho visto giocare per la prima volta quando ero ragazzino in un Inter-Benfica, finale di Coppa dei Campioni del 1965, ho avuto poi la fortuna di conoscerlo e posso dire che siamo diventati amici. Faceva parte di un calcio romantico, che ormai non esiste più, era il calcio delle bandiere e Suarez è diventato uno dei grandi protagonisti di quell’epoca. È rimasto all’Inter per tanti anni, e ha contribuito a tramandare a tutti i valori che ci contraddistinguono come Club. Era innamoratissimo della sua Inter. Io personalmente ho avuto un rapporto di grande amicizia con lui. E' stato osservatore per il nostro Club fino a qualche anno fa, aveva delle qualità umane che non si possono dimenticare.
Dal punto di vista calcistico ovviamente è impossibile non rimarcare la sua grandezza. È stato un grande acquisto della storia nerazzurra, un giocatore molto importante della grande Inter di Helenio Herrera che ha vinto tanto. Io da bambino ricordo quando sono andato a vederlo per la prima volta in occasione della vittoria contro il Benfica nel 1965 a San Siro. La sua caratteristica era il lancio lungo chirurgico, era il metronomo di quell'Inter che ha scritto pagine importanti del calcio mondiale.”