Dominio Inter! Juve battuta a San Siro
Squadra
— 4 feb 2024Un autogol di Gatti al 37' del primo tempo decide il derby d'Italia. Nerazzurri padroni del match, Szczesny
Troppa Inter, troppo bello. San Siro canta, nessuno lascia lo stadio. La partita è finita da minuti, tanti. Eppure il Meazza è pieno, non è stanco. Urla, a squarciagola. Abbraccia i ragazzi che corrono sotto la curva, esulta per le capriole. Cori, canzoni, saltelli. Ha vinto l'Inter.
1-0, basta un autogol. Al 37' del primo tempo, su una delle tantissime, tantissime azioni da manuale della squadra di Inzaghi. Uno show premiato con l'inserimento di Thuram e la chiusura di Gatti, che di petto batte il proprio portiere. 1-0, ma il conto delle occasioni è impari, la mole di gioco pure. Ci sono un palo di Calhanoglu, due autentici miracoli di Szczesny (su Barella e Arnautovic), una serie infinita di sospiri per gol sfiorati. E, dall'altra parte, un Sommer inoperoso. Che trema solo in un paio di frangenti, nella ripresa, con due diagonali di Kostic velenosi.
Stop, tutto qui. Il resto è una dimostrazione di calcio spettacolo, di mentalità incredibile, di grinta abbinata a una tecnica magistrale. Un'Inter da impazzire, che allunga a +4 sulla Juventus pur avendo una partita in meno. Che bello. Che bella, l'Inter.
A guardia della città, incrociarla è come accogliere una luce il cui bagliore accecante è quello della notte. San Siro apre così il derby d'Italia, con uno spettacolo che scalda il cuore e riempie gli occhi. Ci sono più di 40mila sciarpe nerazzurre a colorare gli spalti in uno stadio colmo, con il sold out da oltre 75mila spettatori. L'attesa è lunga, ma ricca di spettacolo: un invito alla bellezza, tra show di luci e voci che si scaldano, sorreggendo pezzi di una coreografia che come sempre mozza il fiato. L'Inter non conosce altra strada che il gioco, bello, naturale, verticale, per esprimere tutta la propria bellezza, per aggredire una Juventus cortissima e super raccolta nella propria metà campo. Non è difficile scovare il piano partita: Inter lancia in resta, la Juve tutta dietro. Il fatto è che la squadra di Inzaghi gioca bene, benissimo. Da una parte all'altra del campo, i nerazzurri coinvolgono tutti gli uomini in una manovra avvolgente, bella, limpida. Pavard è l'uomo in più, presente in tutte le azioni. Dimarco scappa a sinistra, Calhanoglu inizia a disegnare uno dei suoi match più belli di tutta la carriera. Mkhitaryan è la solita garanzia. Quando Calhanoglu spalanca il campo a Dimarco con un lancio immaginifico, trovando uno spazio e un corridoio impensabili, San Siro tiene il fiato: Thuram, poi, viene anticipato sul più bello. Sono lampi di un calcio magnifico, che però deve tradursi in gol. Lo sanno, i ragazzi, e allora accelerano. Pur sapendo che la Juve attaccherà, in contropiede, ripartendo con Rabiot e Kostic, spingendo dalle parti di Vlahovic. Al 37' ecco il gol del match: Barella crossa dalla destra, Pavard prova la rovesciata della storia, sfiora il pallone che finisce dalle parti di Thuram. Inserimento perfetto per il colpo di testa, Gatti di petto prova l'anticipo: autogol. San Siro trema, l'Inter è in vantaggio. Ma è solo l'inizio di una partita destinata a essere lunghissima.
La Juve deve rimontare, dunque si alza. Ma quando l'Inter manovra, la squadra bianconera non può far altro che rinculare, serrare le fila, chiudersi. Calhanoglu è fenomenale, e il suo destro al 12' della ripresa scheggia il palo. Come trema, Szczesny, bravissimo al 69' a chiudere lo specchio a Barella. Come lotta, invece, l'Inter. Su ogni pallone, con una determinazione e una lucidità incredibili. I contrasti vinti da Pavard e Bastoni, il ruggito di San Siro, le scorribande di Mkhitaryan: tutti si guardano, allo stadio, chiedendosi perché il risultato è solo sull'1-0. Quando a tre minuti dal 90' Szczesny dice no da due passi ad Arnautovic, dopo una meravigliosa combinazione Barella-Dumfries, ecco che tutti capiscono che la sofferenza sarebbe durata ancora diversi minuti. Ed è per questo che al 95', al triplice fischio di Maresca, sono ancora tutti lì, sugli spalti, in piedi sui seggiolini, a gridare che "C'è solo l'Inter".
INTER-JUVENTUS 1-0 | TABELLINO
Marcatori: 37' autogol Gatti (J)
INTER (3-5-2): 1 Sommer; 28 Pavard, 15 Acerbi, 95 Bastoni (6 De Vrij 89'); 36 Darmian (2 Dumfries 73'), 23 Barella (14 Klaassen 89'), 20 Calhanoglu, 22 Mkhitaryan, 32 Dimarco (30 Carlos Augusto 73'); 9 Thuram (8 Arnautovic 77'), 10 Lautaro. A disposizione: 12 Di Gennaro, 77 Audero, 5 Sensi, 16 Frattesi, 17 Buchanan, 21 Asllani, 31 Bisseck, 70 Sanchez. Allenatore: Simone Inzaghi.
JUVENTUS (3-5-2): 1 Szczesny; 4 Gatti (12 Alex Sandro 88'), 3 Bremer, 6 Danilo; 27 Cambiaso (20 Miretti 88'), 16 McKennie (26 Alcaraz 90'), 5 Locatelli, 25 Rabiot, 11 Kostic (22 Weah 66'); 9 Vlahovic, 15 Yildiz (7 Chiesa 66'). A disposizione: 23 Pinsoglio, 36 Perin, 17 Iling-Junior, 24 Rugani, 33 Djalo, 41 Nicolussi Caviglia, 47 Nonge. Allenatore: Massimiliano Allegri.
Ammoniti: Vlahovic (J), Danilo (J), Mkhitaryan (I), Thuram (I), Bremer (J) Note: ammonito S. Inzaghi (I) Recupero: 1' - 5'.
Arbitro: Maresca. Assistenti: Carbone, Giallatini. Quarto ufficiale: Doveri. VAR: Irrati. Assistente VAR: Di Paolo.
Squalificati Inter: - Juventus: Milik (1) Diffidati Inter: Bastoni, Inzaghi S. (allenatore) Juventus: Danilo