Focus avversario, edizione Supercoppa Italiana: il Milan

Il momento della finale è arrivato, Inter e Milan tornano a sfidarsi in Arabia Saudita in occasione di una finale di Supercoppa Italiana per la prima volta dal 2023, quando i nerazzurri alzarono al cielo il trofeo dopo aver battuto i rossoneri con i gol di Dimarco, Dzeko e Lautaro.

Da quel 2023 sono cambiate molte cose, ma senza tornare così tanto indietro nel tempo, sono cambiate molte cose anche solo rispetto al derby andato in scena a fine settembre, in cui il Milan riuscì a spuntarla all’89’ con gol di Gabbia. Rispetto a quel confronto, il Milan ha cambiato guida tecnica, con Sergio Conceição arrivato a sostituire Paulo Fonseca. Seppur la semifinale di tre giorni fa vinta contro la Juventus è stata la sua prima partita da allenatore del Milan, i rossoneri hanno già messo in campo alcuni dei tratti più riconoscibili della filosofia dell’allenatore portoghese, tratti che risulteranno sempre più chiari con il passare delle partite. Il nuovo tecnico non dovrebbe fare cambiamenti radicali rispetto a quanto visto nella semifinale contro la Juventus, tenendo in considerazione i dubbi sulla presenza di Rafael Leao.

L’obiettivo di Conceição, che ha già affrontato l’Inter da allenatore con il Porto, sarà quello di creare densità con la sua squadra soprattutto tra le linee, nel tentativo di rendere più macchinosi gli scambi fluidi dei nerazzurri, che permettono alla squadra di Inzaghi di salire con rapidità in fase di possesso.

UNA DIFESA VOTATA A GIOCARE IL PALLONE

Nel corso della sua esperienza al Porto, è stato evidente come una richiesta chiara di Conceição alla sua difesa fosse quella di organizzare la manovra partendo dal basso, spingendo i suoi due centrali difensivi ed il portiere Diogo Costa ad essere attivi in fase di costruzione. Questa proposta di gioco è stata ben evidente già a partire dalla sua prima partita sulla panchina del Milan: contro la Juventus infatti il tecnico ha optato per Tomori e Thiaw come coppia difensiva, due difensori che fanno della dote tecnica uno dei loro tratti più forti.

Contro i bianconeri il Milan è sceso in campo con un 4-2-3-1 in cui la coppia in mediana formata da Bennacer e Fofana ha ricoperto più compiti di quantità e densità, lasciando a Maignan, Tomori e Thiaw, nella maggior parte dei casi, la responsabilità di far partire le manovre offensive in fase di possesso. Il tecnico portoghese svolge un ottimo lavoro nel fornire solidità e compattezza alle sue squadre, permettendogli di conseguenza di restare vive per tutto il corso delle partite. Il Milan potrebbe replicare il 4-2-3-1 messo in campo contro la Juventus, con Emerson Royal e Theo Hernandez come esterni di difesa e Christian Pulisic e Alex Jimenez come esterni offensivi: il tecnico portoghese assegna compiti difensivi significativi anche ai suoi esterni offensivi, che dovranno dunque giocare partite di sacrificio. In questo modo Pulisic supporterà Emerson Royal sulla catena dove agiscono solitamente Dimarco e Bastoni, mentre Jimenez svolgerà lo stesso tipo di lavoro insieme a Theo Hernandez nella zona di solito occupata da Dumfries e Bisseck.

A centrocampo, sembra probabile che Musah prenderà il posto di Bennacer al fianco di Fofana, mettendo di conseguenza in campo una formazione che cercherà di lavorare su due versanti differenti: il primo obiettivo, con i raddoppi degli esterni offensivi, sarà quello di non permettere all’Inter di spalmare il Milan sulle corsie laterali, lasciando spazio centralmente al lavoro di Lautaro, coadiuvato dagli inserimenti di Barella, Mkhitaryan e Calhanoglu. Il secondo obiettivo sarà proprio quello di creare la densità necessaria nelle zone centrali del campo, facendo staccare a turno uno tra Pulisic e Jimenez delle corsie laterali per andare ad aiutare centralmente Fofana e Musah, cercando di conseguenza di evitare di essere in inferiorità numerica contro il trio nerazzurro a centrocampo.

Nel derby vinto a settembre i rossoneri riuscirono a giocare una sfida intensa, sia dal punto di vista fisico che da quello della velocità, riuscendo a “riempire” in campo.

FATTORE REIJNDERS

Il giocatore più in forma dei rossoneri, in questo momento, è il centrocampista Tijjani Reijnders: dopo una prima annata giocata a buoni livelli solo a tratti, Fonseca in questa prima metà di stagione aveva trovato una collocazione in campo ben precisa al giocatore olandese, una collocazione che gli ha permesso di fare un exploit significativo, sia in termini di prestazione che in termini di produzione offensiva.

Nel 4-2-3-1 Reijnders gioca da trequartista alle spalle di Morata o Abraham, occupando però una vasta area di campo, che l’olandese riesce a sfruttare alla perfezione, facendo affidamento alla sua capacità di lettura per trovare la mattonella giusta dalla quale agire. Reijnders in particolare ha sviluppato una chimica significativa con il centrocampista che gioca alle sue spalle, Youssouf Fofana, con il giocatore francese che spesso verticalizza immediatamente il pallone alla ricerca di Reijnders, che funge da playmaker avanzato, imbucando i tagli offensivi di Pulisic, Jimenez e Morata. Reijnders è un giocatore di grande qualità, molto lucido e freddo in fase di conclusione e capace di mettere a segno colpi inaspettati.

Davanti, sarà molto probabilmente Alvaro Morata ad agire, un’altra pedina molto votata al sacrificio e che dunque tornerà particolarmente utile a Conceição in fase di non possesso, ma allo stesso tempo, in fase di possesso, lo spagnolo svolge un lavoro molto efficace nel gestire il pallone e far aprire gli spazi, riuscendo a mantenere sempre la sua freddezza nei momenti che contano. Allo stesso modo sarà un pericolo importante anche Pulisic, andato a segno nel derby di campionato con un’azione solitaria: l’americano è molto forte nella conduzione del pallone, specialmente nello stretto, ed è un altro elemento imprevedibile, in grado di risultare decisivo.

Il Milan per avere successo offensivo dovrà essere fluido nel far girare il pallone e lucido nello sfruttare le caratteristiche più imprevedibili dei propri protagonisti offensivi. Quello che andrà in scena oggi sarà un derby intenso, combattuto e nel quale ogni minimo dettaglio farà la differenza.