Riyadh, giorno 3 - L'attesa
Supercoppa 23/24
— 18 gen 2024La prima cosa che colpisce sono le strade. Dritte, drittissime. E piene di auto, che provano ad andare a tutta, nonostante il traffico, che è totale, intricatissimo. C'è tanta voglia di andare veloci, a Riyadh. Non è difficile capirlo: le architetture audaci, gli eserciti di gru che punteggiano gli spazi vuoti, i giganteschi alberghi. Tutto punta a stupire.
Le auto sono le protagoniste indiscusse, ma sono le persone che la abitano, assieme alle sue anime differenti, a regalarle un fascino particolare. Bisogna uscire dalle vie congestionate per conoscere la parte più intima, quella che profuma di incenso, e che poi dirada. Se corri veloce tocchi il deserto: esci dalla città ed è lì, immenso, ad aspettarti. Lento.
Chi corre, chi aspetta. C'è uno stadio da preparare. Sta cambiando veste: la scorsa settimana era un teatro spagnolo, ora diventa quello italiano. L'allenamento è il momento della giornata in cui sprigionare tutte le energie, amplificate da un tramonto che porta con se un venticello fresco, quasi freddo, e che spalanca le porte a una notte, l'ultima, che ci separa dal momento in cui sentiremo il fischio d'inizio.
Si corre veloci, sul prato perfetto. Lontani migliaia di chilometri da casa, con la consapevolezza di un affetto che sta per arrivare, per un'attesa che monta, per una voglia di far rotolare il pallone. Siamo qui per questo. Per aspettare l'Inter.
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