Derby Story

Derby story, le firme dei campioni nerazzurri



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3 feb 2023
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I protagonisti di Inter-Milan: una carrellata di gol iconici e storici dei campioni interisti nella stracittadina


Il derby di Milano è unico. È una gara a sè. Lo abbiamo sentito dire tantissime volte dagli stessi protagonisti che lo hanno vissuto. È una delle gare più importanti per tutti i tifosi nerazzurri. C’è quella frizzante attesa che poi si tramuta in piacere. Ovvero, aspettare ciò che consente di avere un’adrenalina unica, a tratti piacevole e inebriante. Respirare la città in settimana vuol dire entrare in un tourbillon di emozioni e nella storia infinita di questa gara ci sono altrettante unicità, ma su tutte spicca un denominatore comune. Ovvero, diversi campioni che hanno vestito la maglia nerazzurra sono stati decisivi nei derby, realizzando i gol proprio grazie al loro tratto caratterizzante, grazie al loro marchio di fabbrica. Nella partita più importante la loro giocata è stata decisiva.

Fare una selezione tra i tanti gol realizzati è complicato, ma volgendo lo sguardo verso i gol più caratterizzanti è possibile provare a creare un percorso cronologico partendo da quello di Mario Corso. Stagione 1963-64, girone di ritorno. Il Milan passa in vantaggio un minuto prima. L’Inter reagisce immediatamente pareggiando: palla sul sinistro magico del fantasista nerazzurro che parte da destra, salta con un dribbling fulmineo l’avversario e di sinistro trafigge l’estremo difensore rossonero, realizzando uno dei suoi classici gol con il piede che ha disegnato parabole paradisiache per un’intera generazione di tifosi nerazzurri.

Da un sinistro a un altro sinistro. Quello di Roberto Boninsegna che in un derby del 1971-72 all’84’ trova il gol del pareggio con un movimento che è sempre stato nel suo bagaglio tecnico. Movimento ad anticipare tutti per raccogliere l’assist di Mazzola, stop con cui salta tre avversari e quel dolce sinistro che fa scorrere la palla in rete. Gol alla Bonimba.

Ci sono poi stati calciatori nella storia nerazzurra che hanno avuto un punto forte oggettivamente impossibile da non riconoscere. Uno dei maggiori esempi di questo teorema è il colpo di testa di Aldo Serena. Tra i tanti gol realizzati in gioco aereo uno dei più belli e importanti fu sicuramente quello realizzato nella stagione 1988/1989 contro i rivali cittadini nella gara d'andata. L’Inter vinse proprio grazie al suo gol che partì da un lancio di Matteoli verso la corsia di destra, dove Bergomi di prima intenzione crossa in mezzo per la testa del centravanti nerazzurro che ruba un tempo agli avversari e la mette là dove nessuno può arrivarci. Serena al termine di quella stagione vinse oltre allo Scudetto dei Record anche la classifica dei cannonieri.

Se pensiamo ai derby e alla tensione delle ore che precedono la gara viene subito in mente il nome di un giocatore che viveva in modo incredibile queste emozioni. Nicola Berti era l’uomo che in gare così metteva sempre anima e cuore. Ma non solo. In quel gol al Milan nell’aprile del 1995 c’è tutto il suo carattere e la sua tecnica. Gol potente e preciso, realizzato con una prodezza balistica al volo dopo l'assist di Ruben Sosa. Fu un gol che andava a corollare e fortificare la definizione di interismo. Nicola e la sua gente. Nicola e le sue acrobazie.

Adesso facciamo un salto in avanti di tre anni. Non c’è neanche bisogno di dare un riferimento temporale. Moriero sulla destra lancia Ronaldo che fa rimbalzare la palla aspetta la frazione di secondo giusta e d’esterno destro con un preciso pallonetto supera Sebastiano Rossi, mettendo in rete un gol generazionale. La sua esultanza fu quella di sempre. Braccia aperte, sorriso gigantesco e via a prendersi l’abbraccio dei suoi tifosi. Era un gol alla Ronaldo. Mezzo secondo per pensarci, un quarto di secondo per ingannare gli avversari.

Infine una menzione speciale lo merita il gol di Thiago Motta che rappresenta al meglio il funzionamento di quell’Inter che poi vinse tutto. Un’azione corale iniziata da Maicon al quale poi hanno preso parte Zanetti, Thiago Motta, Eto’o che passa e fa il movimento decisivo, Milito e ancora Thiago Motta a chiudere un’azione che è stata l’inizio di una stagione trionfale. Un segno divino in una serata d’agosto.

È impossibile non citare il Principe. Derby del 24 gennaio 2010. Pandev lancia Diego che prima anticipa il movimento, poi si crea da solo lo spazio tra le linee, supera Abate e infine con il suo classico diagonale trova un gol importantissimo. Uno dei suoi, riconoscibilissimo, ma impossibile da prevedere.

Maicon. Basta leggere il nome per capire e immaginare già il movimento. Il riferimento è proprio a quel derby del 2011-12 vinto dai nerazzurri per 4-2, dove l’ultimo gol del match fu proprio del numero 13 con un’azione devastante. Partì da centrocampo con un’accelerazione delle sue e una volta arrivato ai 25 metri lasciò partire un bolide imprendibile per qualunque portiere. Apoteosi dei supporter interisti e l’ennesima prova di essere di fronte a un giocatore sontuoso.


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