Calcio, emozioni, ricordi: tanti auguri Cristian Chivu

Sedici anni fa, nell’estate del 2007 le strade di Cristian Chivu e dell’Inter si sono incrociate e hanno dato vita a una storia ricca di emozioni e di trionfi. 167 presenze, 3 gol segnati e momenti indimenticabili che hanno raccontato la forza di un calciatore e di un uomo. Nel giorno del suo 43esimo compleanno, l’allenatore dell’U19 nerazzurra si è raccontato in un’intervista esclusiva che traccia i momenti più importanti della sua carriera: dai valori ereditati sul campo e trasferiti ai suoi ragazzi alle sfide più emozionanti. E poi quel 6 gennaio 2010, lo scontro con Pellissier, l’operazione alla testa e il coraggio di ritornare in campo accompagnato dall’abbraccio dell’intero popolo nerazzurro.

L’accoglienza che mi fecero prima della partita contro il Livorno, con tutto San Siro in piedi mi diede tanta fiducia, autostima, sentivo che erano contenti di rivedermi in campo dopo quel brutto incidente: mi sono messo al servizio della squadra, anche per dimostrare a me stesso che dopo quell’infortunio avrei potuto rimanere a quei livelli. Il gol contro l’Atalanta? Una gioia indescrivibile.

Il 24 marzo il ritorno in campo, un mese dopo, il 28 aprile la sfida del Camp Nou contro il Barcellona:

Quel Barcellona era la miglior squadra di sempre, per gli interpreti, per l’identità che aveva e il calcio che proponeva. L’ho vissuta in maniera serena perché avendo superato tutti i momenti difficili legati all’operazione alla testa, riscaldarmi da solo in 5 minuti davanti a 90.000 persone che fischiavano, per me era una situazione da prendere con il sorriso. In quella situazione abbiamo visto lo spirito della squadra, il gruppo davanti a tutto.

Dal campo alla panchina la passione e le emozioni non sono cambiate:

La gioia che provi da calciatore non è diversa da quella da allenatore. Una delle emozioni più belle che ho vissuto è la rimonta nella semifinale dello Scudetto U19 della stagione 2021/22 contro il Cagliari, quello 0-3 rimontato negli ultimi 10 minuti: di imprese ne ho fatte, ma una sensazione del genere non l’avevo mai sentita, ci siamo tolti tutti delle belle soddisfazioni. Ai ragazzi, cerco di trasmettere sempre qualcosa in più, mi sento questa responsabilità.