Calhanoglu+Lautaro: l'Inter vince a Venezia 2 - 0
Squadra
— 27 nov 2021I nerazzurri vanno in vantaggio con il centrocampista nel primo tempo e chiudono il match nel recupero con il rigore del Toro
VENEZIA - Attenti a quei due. Anzi, attenti a questa Inter. 20 anni senza calcare il campo di Venezia, dal gennaio 2002. Quella volta fu una trasferta amara, con un pareggio su un campo zeppo di fango che non diede merito alla prova dell'Inter. Ecco, per qualche minuto, nel finale, il timore è stato che questa partita condotta dall'inizio alla fine con una personalità e una fermezza inscalfibili, si potesse trasformare in una beffa ingiusta, come quella volta. E invece no, perché l'Inter di Inzaghi, dopo aver ammirato le bellezze di Venezia per raggiungere il Penzo, ha pensato solo a una cosa: a vincere. E lo ha fatto giocando bene, dominando, creando tantissimo (27 tiri in porta!) e avendo l'unico difetto di non avere chiuso il match nella ripresa, colma, zeppa, di occasioni da gol. Finisce 2-0, però, e non ci sono obiezioni. Segna Calhanoglu nel primo tempo, con un destro meraviglioso. La chiude Lautaro in pieno recupero, al 96', su rigore. Si continua a correre.
Dopo i due successi su Napoli e Shakhtar, il terzo match in 7 giorni mette l'Inter di fronte alla classica partita tranello. Quella che a prima vista è meno impegnativa delle precedenti, ma che in realtà nasconde una mole di insidie davvero elevata. Il tutto, annaffiato dalla pioggia che batte sullo Stadio Penzo di Venezia. Che è una cornice unica nel panorama calcistico internazionale, adagiato sull'Isola di Sant'Elena nella laguna veneziana, ma che è semplicemente il teatro calcistico di una prova che l'Inter non può fallire.
Inzaghi cambia un po' di pedine: al centro della difesa agisce Bastoni, con Dimarco a completare il terzetto arretrato. Davanti, assieme a Dzeko, parte titolare Correa. Zanetti propone la sua formazione classica, il 4-3-3, con un solo cambio rispetto alle ultime fortunate uscite. Il match è tutto in mano all'Inter, che ha palleggio, geometrie e idea precisa di cosa serva per stanare il Venezia. Dimarco entra molto dentro il campo e crea la superiorità per gestire ancora meglio il possesso del pallone, di fronte a un Venezia che si schiaccia con due linee a protezione dell'area, con spazi completamente intasati.
L'Inter non è arrembante, ma è solida è precisa nelle giocate. Manca uno sprint, vero, ma tutte le azioni sono ben orchestrate, dai cambi di gioco agli scambi nello stretto. Dzeko svaria a tuttocampo ed è il primo a stuzzicare Romero con un bel sinistro incrociato. All'azione offensiva partecipano in tanti: Darmian prende bene la fascia sinistra offrendo palloni preziosi, sfruttando il lavoro di Barella che sfianca Busio.
Quando il Venezia sembra riuscire ad alzare leggermente il baricentro, l'Inter aumenta i colpi. Skriniar colpisce di testa alto, poi Romero è bravissimo in tuffo a bloccare la conclusione di testa di Perisic, servito da Darmian. Si tratta del preludio al gol, perché l'Inter insiste anche in pressione sulla riconquista a ridosso dell'area avversaria: proprio da un pallone conteso spunta l'opportunità per Calhanoglu, che al 34' batte Romero con un destro bellissimo. Un tracciante precisissimo, all'angolino, dai 20 metri: quarto gol stagionale, il terzo consecutivo. La reazione della squadra di casa è tutta in un sinistro dalla distanza di Aramu: un tiro destinato all'incrocio, deviato in corner da un grande Handanovic.
L'Inter della ripresa è se possibile ancora più razionale, pulita e ben focalizzata nel chiudere il match. Se il Venezia si affida quasi esclusivamente ai tiri dalla distanza, la squadra di Inzaghi manovra ancor di più il pallone e trova ottime geometrie. Quello che manca è il colpo del K.O., che di fatto tiene in vita la squadra di casa fino agli ultimi minuti. Le occasioni si moltiplicano, con il passare dei minuti. Perché la freschezza dei nuovi entrati, su tutti Vecino, Lautaro e Dumfries (subentrato a Darmian, out per un problema), apre voragini in un Venezia che non riesce ad arginare lo strapotere tecnico nerazzurro.
L'uomo che tiene in vita il Venezia è Romero, che si oppone a tutto, in tutti i modi. Al 61' gli dà una mano Haps, che salva sulla linea su Skriniar. Al 69' è l'ex portiere della nazionale argentina a chiudere Dzeko in area. Piovono le occasioni, mentre il Venezia prova con i cambi a scombinare le carte sul tavolo, senza in realtà ottenere molto. Le ripartenze nerazzurre sono letali ma hanno il difetto dell'imprecisione finale. Romero para alla grande su Dimarco, poi nel recupero, senza che il Venezia riesca a spingere, Lautaro si procura un rigore assegnato dopo la on-field-review (fallo di mano di Haps). Il rigore del Toro è l'atto che chiude il match: un 2-0 bello e importante, che porta l'Inter, per una notte, a meno 1 dalla vetta.
IL TABELLINO
VENEZIA (4-3-3): 88 Romero; 7 Mazzocchi (17 Johnsen 62'), 31 Caldara, 32 Ceccaroni, 55 Haps; 44 Ampadu (33 Crnigoj 85'), 5 Vacca (8 Tessmann 71'), 27 Busio; 10 Aramu (14 Henry 71'), 77 Okereke (9 Forte 85'), 23 Kiyine.A disposizione: 12 Lezzerini, 3 Molinaro, 11 Sigurdsson, 13 Modolo, 18 Heymans, 30 Svoboda, 42 Peretz.Allenatore: Paolo Zanetti.
INTER (3-5-2): 1 Handanovic; 37 Skriniar, 95 Bastoni, 32 Dimarco; 36 Darmian (2 Dumfries 71'), 23 Barella (5 Gagliardini 82'), 77 Brozovic, 20 Calhanoglu (8 Vecino 58'), 14 Perisic (33 D'Ambrosio 82'); 9 Dzeko, 19 Correa (10 Lautaro 58').A disposizione: 21 Cordaz, 97 Radu, 12 Sensi, 13 Ranocchia, 48 Satriano.Allenatore: Simone Inzaghi.
Marcatori: 34' Calhanoglu (I), 96' Lautaro (I) su rig.Ammoniti: Aramu (V), Haps (V)Note: ammonito Paolo Zanetti (V)Recupero: -, 6'
Arbitro: Marinelli.Assistenti: Di Vuolo e Galetto.Quarto Uomo: Gariglio.VAR: Irrati.Assistente VAR: Carbone.