Da Sarajevo a Milano: il viaggio a suon di gol di Edin Dzeko
Squadra
— 14 ago 2021L'attaccante diventa il primo calciatore bosniaco a vestire la maglia nerazzurra
Lo chiamavano Kloc, il lampione. Giocava nello Zeljeznicar, a Sarajevo. Era un ragazzo e con il papà, che lo accompagnava ogni giorno, prendeva due autobus e poi un tram per andare ad allenarsi. Era alto, lo schieravano a centrocampo. Era un cigno, più che un lampione. Il cigno di Sarajevo.
Voleva solo il pallone, Edin. Eppure le sirene dei bombardamenti toglievano a lui e ai suoi amici la gioia di una gioventù ferita dalla guerra. Momenti che hanno segnato, per sempre, l’esistenza del centravanti bosniaco, nato proprio a Sarajevo il 17 marzo 1986.
Tutti hanno dei sogni, quando si è bambini. Quello di Edin Dzeko, semplicemente, era quello di poter pensare a giocare a calcio senza temere di dover nascondersi al suono delle sirene. E poi voleva essere l’orgoglio di papà, diventare calciatore per farlo felice.
Ci è riuscito, passando per l’Usti Nad Labem, poi per il Teplice prima di sbarcare al Wolfsburg, in Germania, nel 2007. Un uomo in missione: nel 2008-2009 le sue 26 reti - che lo portano a vincere il premio di miglior giocatore del torneo – contribuiscono all’unico e storico successo in Bundesliga della squadra sassone.
A Edin piace lasciare il segno. Lo ha fatto anche a Manchester, sponda City. Nel giorno più importante della storia recente del club segna il provvisorio 2-2 nella vittoria che ridà il titolo ai Citizens dopo 44 anni. Un successo poi bissato.
Capocannoniere in Bundesliga, poi capocannoniere in Serie A, con la Roma (29 gol nel 2016/2017), squadra con cui ha disputato 260 partite segnando 119 reti, dal 2015 al 2021. È il miglior marcatore della storia della Bosnia: 59 gol in 114 presenze e l’orgoglio di aver portato la sua nazionale al Mondiale 2014.
Ha sempre ripetuto: "A me non piacciono le cose facili". E, soprattutto, "per me il calcio non è mai abbastanza". Ora tutta la passione per il pallone Edin la metterà al servizio dell’Inter, diventando il primo giocatore bosniaco a vestire il nerazzurro.
A lui va l’in bocca al lupo più grande per la nuova, grande, avventura con la maglia dell’Inter.
#WelcomeEdin