Europei story: sono 7 i nerazzurri ad aver trionfato



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11 giu 2021
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Dalla monetina di Facchetti all'impresa della Grecia di Karagounis: le storie interiste nella competizione continentale


Il via questa sera, a Roma: ore 21, Euro 2020, anche se siamo nel 2021. Eccoli, gli Europei tanto attesi dai tifosi, la rassegna continentale slittata di un anno a causa della pandemia. A Roma a inaugurare la sedicesima edizione del torneo sarà proprio l'Italia di Roberto Mancini, che nel Gruppo A affronterà la Turchia. In questa edizione saranno presenti 8 giocatori dell'Inter, che proveranno con le rispettive nazionali a scalare la vetta d'Europa, un traguardo che sarebbe storico per molti. 

L'Italia vedrà protagonisti Bastoni e Barella, l'Olanda Stefan de Vrij, il Belgio il suo massimo cannoniere Romelu Lukaku, la Slovacchia Milan Skriniar, la Danimarca Christian Eriksen, la Croazia la coppia Brozovic-Perisic.

15 edizioni disputate, con la prima nel 1960 in Francia, per un albo d'oro che vede primeggiare Germania e Spagna con 3 titoli, poi i 2 della Francia, con una vittoria per Italia, Unione Sovietica, Cecoslovacchia, Olanda, Danimarca, Grecia e Portogallo (campione in carica).

Sono 7 i calciatori che, al momento della conquista del titolo europeo con la maglia della propria nazionale, vestivano i colori nerazzurri. Sette interisti Campioni d'Europa: si tratta di Luis Suarez (nel 1964, con la Spagna), dei quattro azzurri Facchetti, Burgnich, Domenghini e Mazzola (a Roma, nel 1968), di Laurent Blanc (Francia, nel 2000) e di Giorgos Karagounis (Grecia, 2004).

1964 | SUAREZ: DUE VOLTE CAMPIONE D'EUROPA NELLO STESSO ANNO

Un intreccio di calcio e politica: la Spagna nel 1960 si era rifiutata di viaggiare a Mosca per sfidare l'Unione Sovietica. Quattro anni più tardi proprio la Spagna ospita l'Europeo. A dirigere le danze nel centrocampo iberico Luisito Suarez, già Pallone d'Oro nel 1960 e fresco... Campione d'Europa. Sì perché il 27 maggio aveva conquistato la prima Coppa dei Campioni della storia nerazzurra, nel successo per 3-1 al Prater di Vienna. Da lì a poco Suarez sarebbe diventato campione d'Europa bis: la Spagna prima batte l'Ungheria 2-1 in semifinale, poi al Bernabeu, davanti a 79mila spettatori incluso il Generale Franco, il 2-1 proprio sull'Unione Sovietica, con il gol di Marcelino nel finale.

Suarez, inserito nella squadra del torneo, avrebbe completato nel 1965 uno straordinario trittico di titoli europei, vincendo di nuovo la Coppa dei Campioni con l'Inter.

1968 | ITALIA SUL TETTO D'EUROPA, ANCHE GRAZIE A UNA MONETINA

Nel 1968 l'Italia ospita i campionati Europei. O meglio, la fase finale, con semifinali (a Firenze e NapolI) e finale (a Roma). Ai quarti, su gara di andata e ritorno, gli azzurri di Valcareggi avevano eliminato la Bulgaria. Nella rosa dell'Italia figuravano quattro giocatori dell'Inter: Giacinto Facchetti, Tarcisio Burgnich, Angelo Domenghini e Sandro Mazzola. Aristide Guarneri aveva appena concluso la sua prima stagione al Bologna, dopo i trionfi in nerazzurro.

Il 5 giugno la semifinale al San Paolo: Italia-Unione Sovietica. 0-0, calci di rigore non previsti: la finalista si decide con il sorteggio, con il lancio della monetina. Ad arbitrare il match il tedesco Tschenscher, a capitanare gli azzurri e quindi a scegliere "testa o croce" Giacinto Facchetti. Il primo lancio dell'arbitro, negli spogliatoi, va a vuoto: il franco francese si incastra in una fessura del pavimento. Facchetti sceglie nuovamente testa, una scelta fortunata che porta l'Italia in finale contro la Jugoslavia.

Nel primo match dell'8 giugno è proprio il nerazzurro Domenghini a salvare l'Italia, sotto per 1-0. Finisce in pareggio, ma niente monetina, si va alla ripetizione della partita. Così due giorni più tardi sempre all'Olimpico di Roma, gli azzurri tornano in campo. Ci sono tutti e quattro gli interisti, compreso Mazzola: finisce 2-0, con i gol di Riva e Anastasi. L'Italia vince il suo primo - e fino ad ora unico - titolo Europeo.

2000 |BEFFA AZZURRA, LA FRANCIA DI BLANC VINCE AL GOLDEN GOAL

Incredibile ancora oggi, a ripensarci. A quella finale del 2000 che costò una delle più grandi delusioni della storia della Nazionale italiana. Era l'Italia di Dino Zoff, con un unico nerazzurro, Gigi Di Biagio, e con tra i pali il futuro portiere dell'Inter, Francesco Toldo. Europeo in Belgio e Olanda, prima edizione con due paesi organizzatori. Italia leggendaria in semifinale, con Toldo protagonista nella sfida contro l'Olanda. In finale, a Rotterdam, gli azzurri vanno in vantaggio con Delvecchio. Al 90' la beffa, con il pareggio di Wiltord. Nei supplementari il "golden goal" di Trezeguet, a decretare la sconfitta azzurra e a issare la Francia, già campione del mondo, anche sul tetto d'Europa. 

Una Francia, quella di Lemerre, che aveva in Laurent Blanc il ministro della difesa: dopo aver saltato per squalifica la finale Mondiale, il difensore arrivato all'Inter nel 1999 fu protagonista di tutto l'Europeo, venendo selezionato anche nella top-11 del torneo. Una Francia trascinata anche da un ex nerazzurro: Youri Djorkaeff, che si era trasferito l'estate precedente al Kaiserslautern.

2004 | L'INCREDIBILE FAVOLA DELLA GRECIA DI KARAGOUNIS

Forse una delle più grandi sorprese della storia del calcio. Portogallo che ospita gli Europei, Portogallo favorito. Pronti via e perde la partita d'esordio: 2-1, contro la Grecia. In gol anche il nerazzurro Karagounis, che nelle due stagioni all'Inter - dal 2003 al 2005 - non troverà mai il gol, pur regalando sprazzi di calcio d'autore.

Il destino di quell'Europeo è segnato fin dalla prima partita. La Grecia di Otto Rehhagel passa il girone come seconda, poi elimina Francia e Repubblica Ceca. 1-0, 1-0 e... 1-0 in finale proprio contro il Portogallo, gol di Charisteas. Una finale senza Karagounis, squalificato, ma Campione d'Europa.


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