Inter - Shakhtar Donetsk 0 - 0, match review
Squadra
— 10 dic 2020Gli highlights e l'analisi del pareggio in Champions League
Difficile. Amaro. Quasi incomprensibile. Decifrare questa eliminazione, questo girone, questo pareggio, sono esercizi complicati perché dolorosi e enigmatici. 0-0, bastava un gol. Sarebbe bastato per rivoltare l'esito del Gruppo B. Non è arrivato, a fronte di uno sforzo generoso. Non è stata risparmiata una goccia di energia, fino al 97' e oltre, all'assedio finale. Vano, e doloroso.
0-0, come a Kiev. L'eliminazione arriva per colpa di queste due gare contro lo Shakhtar nelle quali a fronte di una mole davvero importante di gioco non si è trovata la via del gol. Ancora i legni a dirci di no (a Kiev la punizione di Lukaku, a San Siro la girata di Lautaro), unita alla straordinaria bravura del giovane portiere Trubin, autentico migliore in campo del match con 4 parate fondamentali.
Lo Shakhtar ha badato solo a difendersi, puntando ad un pareggio che gli è valso la qualificazione all'Europa League e rinunciando al tentativo di vincere per raggiungere gli ottavi di Champions. Castro ha pensato che la coperta fosse troppo corta e che se la sua squadra si fosse scoperta per cercare il gol, avrebbe concesso troppo ai nerazzurri. E così ecco un 3-5-2 molto 5-3-2 in fase di non possesso. Accorto, corto, fitto: lo Shakhtar ha messo la testa nella metà campo nerazzurra per la prima volta per davvero dopo 40 minuti. E nella ripresa con un paio di ripartenze.
Possesso tutto nerazzurro, a cercare di spaccare la doppia linea con le incursioni di Barella e con i cross dalle fasce, ben 36 in azione. Sono piovuti i corner (13 a 0), come i tiri: 20 in totale, ma solo 4 nello specchio con Trubin insuperabile e salvato in due circostanze da salvataggi disperati dei difensori, con la vocazione - per tutto il match - di difendere la linea di porta in ogni modo.
Lautaro, alla sua centesima presenza in nerazzurro, ha concluso a ripetizione: 5 conclusioni, la traversa che ancora trema, tanto movimento. Anche i subentrati, Sanchez e Eriksen, hanno tentato il colpo nel finale. Il cileno con due colpi di testa, il secondo "stoppato" in maniera fortuita da Lukaku. Il danese ci ha provato con due conclusioni dalla distanza. Sono stati gli ultimi sprazzi di un'Inter trascinata dalla generosità di Barella, abile a inserirsi e a buttarsi in avanti, servendo palloni preziosi.
Sforzi che non sono bastati a trovare la via del gol: ci condanna lo 0-0, i sei punti ci fanno chiudere il Girone al quarto posto. Ora testa al campionato.
LA CRONACA
IL TABELLINO
INTER (3-5-2): 1 Handanovic; 37 Skriniar, 6 de Vrij, 95 Bastoni (33 D'Ambrosio 85'); 2 Hakimi (36 Darmian 85'), 23 Barella, 77 Brozovic, 5 Gagliardini (7 Sanchez 75'), 15 Young (14 Perisic 69'); 9 Lukaku, 10 Lautaro (24 Eriksen 85').A disposizione: 35 Stankovic, 97 Radu, 11 Kolarov, 12 Sensi, 13 Ranocchia.Allenatore: Antonio Conte.
SHAKHTAR DONETSK (5-3-2): 81 Trubin; 2 Dodô, 77 Bondar, 6 Stepanenko, 49 Vitão (5 Kocholava 36'), 22 Matvienko; 11 Marlos (21 Alan Patrick 64'), 20 Kovalenko, 27 Maycon; 14 Tetê (19 Solomon 64'), 7 Taison (9 Dentinho 86').A disposizione: 1 A. Shevchenko, 30 Pyatov, 8 Marcos Antonio, 28 Marquinhos, 50 Bolbat, 59 Vyunnik, 61 Sudakov.Allenatore: Luis Castro.
Ammoniti: Vitão (SD), Gagliardini (I), Hakimi (I), Brozovic (I), Trubin (SD)Note: ammoniti Conte e Castro.Recupero: 1' - 7'.
Arbitro: Slavko Vinčić (SVN)Assistenti: Tomaž Klančnik (SVN), Andraž Kovačič (SVN)Quarto uomo: Rade Obrenovič (SVN)VAR: Pawel Gil (POL)Assistente VAR: Jure Praprotnik (SVN).