Conte: "Non sono preoccupato, questa squadra ha grande mentalità"
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— 23 ott 2020Le parole del tecnico nerazzurro alla vigilia di Genoa-Inter
APPIANO GENTILE - Inter già pronta a tornare in campo, con l'impegno di Serie A in programma al 'Ferraris'. Sabato alle 18 la sfida con il Genoa. Antonio Conte ha risposto dal Centro Sportivo Suning alle domande dei giornalisti collegati.
Terza gara in sette giorni, come sta gestendo le energie e che Genoa si aspetta? "In questo momento dobbiamo guardare in casa nostra, cercando di gestire la situazione e facendo recuperare i giocatori. Le gare da preparare sono tutte diverse tra loro, serve dare un buon recupero psicofisico ai calciatori che stanno giocando sempre".
È più preoccupato per le assenze o per le vittorie che non arrivano? "Non sono preoccupato: la situazione è questa e la affrontiamo a testa alta, non diamo troppo peso alle assenze o a quello che ci sta succedendo. Non sono preoccupato nemmeno dal punto di vista calcistico: stiamo giocando bene, stiamo facendo un buon calcio e stiamo raccogliendo meno di quanto meritiamo. Vero è che siamo stati puniti per delle nostre disattenzioni sulle quali dobbiamo migliorare. Ma questo gruppo ha voglia, determinazione e abnegazione: si va avanti, senza problemi".
Qual è la caratteristica più importante da recuperare per tornare ad avere continuità di risultati? "Se parliamo di intensità, penso che nell'ultima partita siamo stati superiori anche da quel punto di vista rispetto ai tedeschi. Siamo sulla strada giusta, spesso i giudizi sono condizionati dai risultati. Io sono soddisfatto da quello che stiamo facendo, facciamo sempre la partita da grande squadra, abbiamo mentalità. Nelle ultime tre partite abbiamo avuto dei fattori negativi".
Ha usato più volte la parola "felicità". Ci spiega perché e cosa significa? "Noi dobbiamo innanzitutto dare il 110% per cercare di ottenere prestazione e risultato. Bisogna lavorare, possiamo prendere come esempio il Liverpool di Klopp: i primi anni senza vincere, ma erano felici di costruire quella che è diventata una macchina da guerra. Noi siamo felici di aver intrapreso la nostra strada, di quello che stiamo costruendo. Anche da fuori si accorgono che la nostra è una struttura che si sta assestando, per questo siamo felici".
Quanto conta la componente psicologica in questo momento? "La barra è a dritta già di suo, non servono interventi particolari. Questo è un gruppo di calciatori che prima di tutto è fatto da uomini che hanno grande senso della responsabilità. Vedo da fuori pessimismo che all'interno del gruppo non c'è".
L'Inter segna tanto e incassa troppo. C'è una ricerca di equilibrio: rispetto all'anno scorso, cosa è cambiato e cosa va corretto? "Se andiamo a vedere quello che stiamo cercando di fare, stiamo coinvolgimento di tutta la rosa: alcuni interpreti sono cambiati, è inevitabile. Ma cerchiamo sempre di riportare i nostri concetti, abbiamo fatto tanti gol e potevamo farne di più. Abbiamo subito qualche rete di troppo, alcune molto evitabili. Noi dobbiamo continuare a lavorare, c'è un aspetto positivo: abbiamo avuto tanti assenti quindi molti giocatori sono entrati da subito nei meccanismi anche se sono arrivati da poco. Noi cerchiamo sempre di fare la partita, nessuna squadra ci ha dominato o ci è stata superiore. Questa è la mentalità e la portiamo avanti per tornare a essere grandi e solidi".