Inter - Torino 3 - 1, match review



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14 lug 2020
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Successo meritato dei nerazzurri grazie alle reti di Young, Godin e Lautaro


Nel match review nerazzurro potete trovare, il giorno dopo ogni partita dell'Inter, un'analisi tattico-statistica della sfida oltre agli highlights del match. Per riceverlo, basta registrarsi su inter.it. Guarda gli highlights di Inter-Torino 3-1 in fondo all'articolo.

Partire con il piede giusto e inciampare. Capita. Il fatto è che se nelle ultime uscite gli sgambetti erano arrivati nel finale, stavolta lo scivolone è arrivato presto, dopo meno di 20 minuti. Cosa rara, vedere Handanovic fallire una presa. Di colpo il buon avvio nerazzurro, fatto di pressing alto, di manovra del Torino soffocata, di palloni giocati nell'area avversaria, è stato spazzato via da un gol inaspettato e che poteva avere ripercussioni pesanti sul risultato finale.

Reagire, proprio quando tutto sembra andare storto. La medicina che l'Inter ha usato per guarire la botta del vantaggio del Torino è stata semplice: continuare a perseguire l'idea di gioco che propone sempre il mister Antonio Conte. La ricetta era stata prescritta già alla vigilia del match. L'intervallo è servito da come ricarica, poi in 13 minuti sono arrivati i tre gol vittoria. Un successo chiaro, netto, con protagonisti tutti, con giocate, gioco, invenzioni. Addirittura stretto, il 3-1, nonostante la fiera resistenza di Belotti, un uomo solo all'attacco.

Prendiamo il tabellino: 24 conclusioni nerazzurre, 12 per tempo. Sintomo di un primo tempo che, come il secondo, ha avuto un solo padrone, l'Inter. Anche se le modalità di offesa sono cambiate. Nei primi 45' l'Inter ha insistito con un possesso nella metà campo del Torino (68% a fine primo tempo), trovando la via della porta solo in tre occasioni. Nella ripresa l'attacco alla difesa granata è stato più diretto: è diminuito il possesso (53%), sono aumentati i tiri nello specchio, ben 7, con il 92% di passaggi riusciti. Dati che raccontano una capacità di aumentare i giri del motore, grazie al contributo di tutti.

Proprio così, la coralità della manovra, è stata l'arma in più, ancora una volta. Pensiamo ai marcatori dell'Inter: in stagione, con il gol di Godin al Torino, sono 19 diversi. 18 in campionato (non accadeva dal 2007/2008), ai quali si aggiunge Ranocchia (gol in Coppa Italia). Proprio Godin è l'elemento che spiega al meglio la vittoria sui granata. Una partita davvero a tutto campo, come dimostra la heat map qui sotto. Solo Brozovic - tornato a livelli di quantità e qualità altissimi, con 80 passaggi e più di 12 chilometri percorsi - ha giocato più palloni (100!, un numero altissimo) di Godin. 

Il difensore uruguaiano è stato totale (diffidato, è stato ammonito: non ci sarà con la SPAL): 84 palloni giocati, 18 duelli dei quali 8 aerei, 68 passaggi dei quali ben 40 nella metà campo avversaria, dietro solo a Brozovic e Borja Valero. Il gol è stato il giusto premio ad una prova generosa, di classe e consistenza.

L'Inter ha beneficiato del lavoro preziosissimo e profondo delle due punte, Sanchez e Lautaro. Partiamo dall'argentino, Toro che ha incornato il Toro. L'assist di testa per Young (al suo terzo gol stagionale) e poi il gol del 3-1. Voglioso, Lautaro, di tornare a festeggiare: sei tiri, 17 duelli, un'intesa ottima con Sanchez.

Ecco, il cileno ha disegnato un'altra grande prova, fatta di una generosità profonda, di grandissime giocate, di vivacità incontenibile. Basti pensare ai due assist: uno di testa per Godin, l'altro per Lautaro dopo aver recuperato palla addirittura a centrocampo. Sanchez non ha dato punti di riferimento alla linea a tre granata: è uscito dai blocchi, ha giostrato in lungo e in largo. Ha creato 10 occasioni da gol, ha concluso due volte, è stato sempre nel vivo della manovra. Ha corso tanto (oltre 10 chilometri) senza perdere lucidità.

Ma tutta l'Inter ha messo polmoni e gambe nella sfida di San Siro: la distanza totale percorsa dai nerazzurri è stata di 111,786 chilometri, 5,5 chilometri in più di quelli sommati dal Torino. Un'indicazione chiara della volontà di portare a casa un match nel quale altri elementi hanno dato molto: Gagliardini, ad esempio, con 55 passaggi riusciti su 56. O Young, bravissimo nel gol dell'1-1 e eccezionale nell'invenzione per il raddoppio di Godin. Unità d'intenti e qualità, oltre a voglia e generosità. Questa è la strada.


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