Hall of Fame Inter 2020: i portieri candidati
Legends
— 29 mag 2020Da Sarti a Julio Cesar, passando per Pagliuca e Bordon: chi si unirà a Zenga e Toldo?
MILANO - Siamo in piena fase di voto per la terza edizione della Hall of Fame dell'Inter. Quella di quest'anno è un'edizione speciale, che comprende anche i calciatori nerazzurri che hanno conquistato il Triplete e che non sono più in attività (qui tutte le info su criteri e modalità di voto). Come sempre, i tifosi interisti sono invitati a scegliere quattro leggende, una per ruolo: portiere, difensore, centrocampista, attaccante.
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I vincitori delle passate stagioni sono stati:
- edizione 2018: Walter Zenga; Javier Zanetti; Lothar Matthäus; Ronaldo; - edizione 2019: Francesco Toldo; Giacinto Facchetti; Dejan Stankovic; Giuseppe Meazza.
Oggi andiamo a scoprire quali sono i portieri candidati ad entrare nella Hall of Fame nerazzurra: chi tra questi dieci succederà a Zenga e Toldo? Ricordiamo che, per entrare in questa selezione, i calciatori devono aver raccolto almeno 60 presenze con l'Inter e aver vinto almeno un trofeo.
Spaziano in tutta la storia dell'Inter i 10 portieri candidati: dal primo scudetto al 18esimo, i numeri 1 (o 12, come nel caso di Julio Cesar) tratteggiano un percorso nerazzurro lungo ed esaltante. Eccoli:
IVANO BORDON (13 aprile 1951) Un legame fortissimo, iniziato nelle giovanili, passato per un esordio da 19enne in due partite di fuoco: nel derby con il Milan e nella ripresa della famigerata "partita della lattina" a Mönchengladbach. Bordon difende i pali dell'Inter dal '70 all'83: 382 presenze, il record di imbattibilità nerazzurro (686 minuti tra la quarta e l'11esima giornata della stagione '79/'80), due scudetti ('71 e '80) e due Coppe Italia ('78 e '82).
LORENZO BUFFON (19 dicembre 1929) Da rivale storico, vincitore di quattro campionati con il Milan, a difensore della porta nerazzurra a inizio anni Sessanta. 89 partite, stile spettacolare, con la maglia dell'Inter ha vinto lo scudetto '62-'63.
ANGELO CAIMO (14 luglio 1914-10 maggio 1998) All'Ambrosiana Inter dalla stagione '39/'40 alla '42/'43. Colleziona 63 presenze vincendo lo Scudetto 1940.
PIERO CAMPELLI (20 dicembre 1893–20 ottobre 1946) Il portiere del primo Scudetto della storai dell'Inter: gioca in nerazzurro dal 1909 al 1925, collezionando 179 presenze. Non solo il primo Tricolore, anche quello del 1920.
JULIO CESAR (3 settembre 1979) Semplicemente l'Acchiappasogni nerazzurro, dal 2005 al 2012. Arriva in sordina dal Brasile, conquista i gradi da titolare nonostante la maglia numero 12. 300 partite, parate storiche (come quella su Messi), vince tutto: 5 Scudetti, 4 Supercoppe, 3 Coppe italia, 1 Champions League, 1 Mondiale per Club.
VALENTINO DEGANI (14 febbraio 1905-8 novembre 1974) Da "salterello" a "pantera": 176 presenze dal 1924 al 1938 con l'Ambrosiana Inter. Esaltante tra i pali, vinse lo Scudetto 1929-1930.
GIORGIO GHEZZI (10 luglio 1930-12 dicembre 1990) Il "kamikaze" nerazzurro: spericolato e coraggioso nelle uscite, dalla personalità importante. All'Inter dal '51 al '58, nel suo palmares gli scudetti 1953 e 1954. Icona della formazione nerazzurra, rese famosa Cesenatico inventandosi una carriera post-calcio da grande imprenditore.
GIANLUCA PAGLIUCA (18 dicembre 1966) Raccogliere l'eredità di Walter Zenga sarebbe stata impresa proibitiva per chiunque. Non per Pagliuca: portiere formidabile, cinque stagioni da assoluto protagonista, con parate memorabili. 234 presenze, il trionfo in Coppa Uefa nel 1998.
GIULIANO SARTI (2 ottobre 1933-5 giugno 2017) Colui che dava il via alla filastrocca della Grande Inter. Non solo un cognome: era per tutti il portiere di ghiaccio. Pochi fronzoli, tanta sostanza: una solidità in tutti i fondamentali, anche nelle uscite. E poi innovatore, capace già di accorciare la squadra. 198 presenze e i trionfi della Grande Inter: due Scudetti (1965 e 1966), due Coppe dei Campioni (1964 e 1965), due Coppe Intercontinentali. Decisivo nelle finali più importanti, gli si perdona l'errore di Mantova.
LIDO VIERI (16 lugio 1939) 199 presenze, dal '69 al '76. Vince lo Scudetto 1970/1971, stabilisce il record di imbattibilità (685 minuti) poi battuto da Bordon.