Match review: Napoli - Inter 1 - 3



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7 gen 2020
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I nerazzurri iniziano il 2020 con una vittoria al San Paolo che mancava da oltre 22 anni in Serie A


NAPOLI - 50 metri di corsa palla al piede. Palloni che viaggiano a più di 100 chilometri all'ora. Voli spettacolari e redditizi, tocchi d'astuzia e mortiferi. L'Epifania nerazzurra è una summa di gesta atletiche, unità di intenti, bravura tecnica e grande voglia e determinazione. Tutti ingredienti utili a servire un 3-1 pesantissimo, che sfata il tabù del San Paolo (l'ultima vittoria in campionato a Napoli era datata ottobre 1997) e rimette l'Inter in testa alla classifica a quota 45 punti.

Le gesta da esaltare sono ovviamente quelle di Romelu Lukaku e Lautaro Martinez, ma per fotografare alla perfezione la prestazione dei nerazzurri è utile evidenziare quanto successo nell'ultimo quarto d'ora di gioco. Con l'Inter avanti 3-1, Bastoni, palla al piede, salta tre avversari e si lancia nella metà campo avversaria. Poco dopo, Milan Skriniar, l'altro centrale, va a concludere con un potente sinistro. Esempi luminosi di come l'Inter si sia mossa da squadra sul campo del San Paolo, dando credito alle parole di Antonio Conte pre e post-partita: bisogna continuare ad essere credibili.

Lo siamo stati. Grazie a Lukaku, come detto, salito a 16 gol stagionali, 14 in campionato (10 reti in trasferta). Il primo gol è arrivato dopo una galoppata di 49 metri conclusa con doppio passo e sinistro a baciare il palo. Il secondo con un bolide da 111 km/h che ha sorpreso Meret. La partita del belga è stata profonda, utile e determinante. Ha saputo dare il giusto appoggio alla manovra nerazzurra in un match nel quale la squadra di Gattuso ha tenuto di più il pallone (56% di possesso), ha sviluppato una maggior mole di gioco e ha provato più conclusioni, ma soprattutto in quanto costretta a recuperare dopo il doppio vantaggio nerazzurro.

Se Marcelo Brozovic (oltre 13 km, 65 passaggi, 4 possessi guadagnati) ha giocato la solita partita di sostanza (per il croato 150esima presenza in Serie A e 150esima presenza da titolare nell'Inter), va sottolineato come il giocatore che ha gestito più palloni sia stato Cristiano Biraghi: ben 77, con 5 duelli, tutte le sfide sui palloni alti vinti, 4 cross e in generale una continuità di rendimento espressa in tutto l'arco del match. Stefan de Vrij ha poi disegnato una serie di interventi difensivi degni di un manuale del calcio, con una pulizia e un tempismo davvero sbalorditivi.

Ma anche i suoi compagni di reparto, sebbene il Napoli abbia concluso molto (19 tiri) e abbia costretto Handanovic ad almeno due interventi importanti, sono stati nel cuore del gioco: Bastoni (90,6%) e Skriniar (93,2%) hanno chiuso con la più alta percentuale di passaggi completati, hanno dato il via alla maggior parte delle azioni nerazzurre, si sono spinti anche in avanti.

Il baricentro del Napoli è stato decisamente più alto di quello dei nerazzurri (54 contro 42,8 metri), ma l'atteggiamento dei nerazzurri è stato impeccabile e attento: il recupero della palla ha funzionato, il lavoro delle punte ha facilitato le uscite e, per concludere, il gol di Lautaro Martinez ha decretato la sentenza sul match. Per l'argentino 14esimo gol stagionale, il nono in campionato, in 95' che lo hanno visto tentare la conclusione per 5 volte, fino al gol d'astuzia e opportunismo del 3-1.

 


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