Samaden: "Calcio femminile, un movimento in crescita"



Società

1 ott 2018
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Il responsabile del Settore Giovanile nerazzurro conferma: "Nel nostro Settore Giovanile abbiamo circa 140 calciatrici e 7 squadre, progressivamente spariranno tutti i pregiudizi"


MILANO - Roberto Samaden, responsabile del Settore Giovanile nerazzurro è intervenuto questo pomeriggio al dibattito "Calcio (al) Femminile" tenutosi nell'ambito della manifestazione Milano CalcioCity. Queste le parole di Samaden dal palco allestito presso l'Agorà della Triennale di Milano: "In questi ultimi anni è stato fatto un grande lavoro anche grazie all'impegno di Michele Uva. Mi vengono in mente i Centri Federali Territoriali che hanno permesso a tutte le giovani giocatrici, anche a quelle che non vivono nei grandi centri abitati, di praticare il calcio. Nel nostro Settore Giovanile abbiamo circa 140 calciatrici e 7 squadre e tra poco arriveremo ad avere anche una prima squadra".

"Vorrei raccontare un aneddoto che ritengo particolarmente significativo per comprendere cosa significhi avvicinarsi al calcio femminile. Qualche giorno fa Cristian Chivu si è fermato insieme a me a vedere un allenamento delle nostre ragazze e alla fine della seduta mi ha detto che era stata un'esperienza fantastica vedere con quanta attenzione, impegno e anche qualità si allenavano le ragazze".

"Questo movimento sta diventando qualcosa di importante e vorrei dire a tutti quelli che non hanno ancora visto una partita delle ragazze che se non lo vedi dal vivo, non capisci quanto è bello e avvincente. Problemi con i genitori? Il genitore deve diventare una risorsa. Nel calcio femminile in particolare i genitori vanno coinvolti e informati, perché nel tempo è importante sapere dove porti a giocare i tuoi figli e quali persone li fanno crescere".

"Sono convinto che progressivamente spariranno tutti i pregiudizi sul calcio femminile, basta guardare una partita per appassionarsi. Anche far fare alle ragazzine le raccattapalle a San Siro è stato un passo importante. Ora che lo fanno debbo dire che sono anche più brave e attente dei coetanei maschi. Non è facile allenare i giovani, ci vuole una grande preparazione. Bisogna cominciare a investire nei corsi allenatori e la Federazione ha iniziato a farlo perché si è capito quanto sia importante la formazione. Ci sono delle diversità tra allenare maschi e femmine e vanno spiegate con attenzione durante i questi corsi".

"Quando la prima squadra dell'Inter Femminile? I miei superiori mi hanno comunicato che abbiamo avviato il processo per avere in tempi brevi una nostra Prima Squadra".


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