I giorni a Nagallama si sono susseguiti freneticamente: in aula tutte le mattine, e in campo tutti i pomeriggi, insieme ai nostri mister abbiamo visto l'insegnamento del gesto tecnico ai bambini tra gli 8 e i 10 anni, e analizzato gli errori più frequenti commessi dai nostri giovani 'calciatori' cercando di trovarne l'origine. Tale analisi ci ha portato a considerare non solo gli aspetti strettamente tecnici che possono incidere sull'esecuzione del movimento ideale, calciare, ricevere o condurre, ma ci ha permesso di comprendere quelle aree che spesso gli allenatori nemmeno considerano e che invece in campo, giocando, emergono naturalmente; tali "aree" della personalità, che nel loro insieme costituiscono l'individuo, si manifestano anche attraverso il movimento, che è ciò che più riguarda noi e il nostro lavoro.
Tuttavia tale azione può essere migliorata, stimolata verso l'optimum attraverso i giusti interventi, portando il bambino a compiere in maniera fluida e corretta i gesti tecnici e allo stesso tempo influenzando il suo normale e armonico sviluppo. Noi mister dobbiamo conoscere e stimolare positivamente tutte e quattro queste aree, senza privilegiare aspetti esclusivamente legati al movimento, per crescere bambini e non solo calciatori. Il lavoro più complicato, il più delle volte, consiste proprio nel trasmettere il nostro metodo di allenamento, ossia l'idea che un problema, talvolta, deriva da una scarsa fiducia in se stesso del bambino, che lo porta ad eseguire il movimento in tensione, quasi spaventato, muscolarmente rigido, condizionato e quindi bloccato nella gestualità e di conseguenza difficilmente efficace nella ricezione della palla.
E quest'obiettivo si raggiunge infondendo fiducia al bambino, incitandolo e, laddove necessario, correggendolo stimolando l'impegno e la riuscita dell'esercizio, anche se il risultato non è sempre perfetto. Trasmettere questo tipo di messaggio, che va al di là del solo insegnamento tecnico, è forse il compito più difficile ma, al tempo stesso, il più stimolante. E allora diventa fondamentale il momento delle lezioni teoriche svolte in aula, al pari delle esercitazioni sul campo. Perché il solo essere in campo alla guida di un gruppo di bambini è educazione.