UCL, Calhanoglu: "Siamo sempre pronti: contro il Benfica daremo il massimo"

APPIANO GENTILE - Alla viglia della sfida di Champions League contro il Benfica, Hakan Calhanoglu ha parlato in conferenza stampa rispondendo alle domande dei giornalisti presenti al Suning Training Centre:

Quanto vi sentite cresciuti rispetto all'anno scorso? Che difficoltà comporta affrontare di nuovo il Benfica? "L'anno scorso è stato bello arrivare in finale, purtroppo non abbiamo vinto. Sono orgoglioso dei miei compagni e della squadra per quello che abbiamo fatto, non era un percorso facile. Abbiamo dimostrato di meritare la finale, facendo vedere chi siamo e la nostra forza. Siamo migliorati tanto: quest'anno abbiamo iniziato bene, c'è stata una scivolata con il Sassuolo, ma può succedere giocando ogni tre giorni. Il nostro gruppo è molto pronto, l'anno scorso io ero infortunato a Lisbona e domani ancora non so ancora se giocherò, ma tutti noi siamo pronti. Il Benfica ha tanta qualità, io conosco bene l'allenatore che ho avuto a Leverkusen: non vedo l'ora di affrontarli di nuovo". La vittoria con la Salernitana può darvi un'ulteriore carica per la partita di domani? "La nostra mentalità è sempre la stessa, la partita di Salerno sicuramente ci aiuterà, ma noi siamo sempre pronti. I nuovi arrivati sono veramente forti, c'è un bel gruppo e un bel clima nello spogliatoio, non vogliamo mollare mai. L'anno scorso abbiamo fatto qualche errore contro le squadre più piccole, ma quest'anno vogliamo arrivare sempre preparati". C'è la consapevolezza che dopo i risultati della prima giornata può essere già una partita decisiva? "Sicuramente noi vogliamo vincere e sappiamo che ci servono i punti. Abbiamo recuperato dopo due giorni di scarico e siamo pronti per la partita di domani, sappiamo che non sarà facile, ma daremo tutto per i nostri tifosi che ci daranno la carica e ci aiuteranno a fare una bella gara". Real Sociedad e Sassuolo hanno portato molta pressione a centrocampo, gli avversari vi studiano meglio rispetto all'anno scorso? Ci sono contromisure? "C'è sempre da migliorare, anche io in due anni sono cresciuto tanto. Abbiamo già analizzato queste due partite e siamo già passati oltre, perché lo staff analizza le partite e noi in campo cerchiamo di eseguire quello che ci dicono. Ci aiutano tanto, noi a centrocampo vogliamo rubar palloni: questo è sempre il mio obiettivo, oltre a quello di giocare velocemente in avanti e verticalizzare". Ora che il tuo ruolo è cambiato sei più controllato dagli avversari? "L'attenzione da parte mia è sempre più alta, devo dare una mano in entrambe le fasi. Cercherò sempre di stare attento e tranquillo per non avere pressione: voglio sempre dare una mano ai miei compagni". La novità del Benfica è Di Maria: un giocatore da grandi partite. "Sì, come tipologia di giocatore è simile a Berardi, dobbiamo stare attenti. Di Maria ha giocato tante partite importanti, ma non c'è solo lui, sono diversi i giocatori di qualità. Domani saranno fondamentali tutti i piccoli dettagli". La Turchia ora ha un CT italiano, Vincenzo Montella: ti fa piacere? "Prima di tutto voglio ringraziare Stefan Kuntz: purtroppo il calcio è così: ha fatto un grande lavoro con noi. Ho già parlato con Montella al telefono, voleva indicazioni sulla squadra e sulla Nazionale. L'ho avuto nel mio primo anno in Italia: avere un allenatore italiano è bello, sono sempre molto preparati e con idee avanzate". L'Inter è favorita contro il Benfica? Hai parlato con Schmidt e Kokcu? "In Champions tutte le partite sono sempre difficili: ogni squadra ha delle possibilità, non c'è favorita una favorita in questo gruppo perché sono tutte le squadre forti. Sono contento di vedere Schmidt, l'anno scorso mi aveva incoraggiato prima della finale: è una persona molto importante per me, mi ha fatto crescere tanto al Leverkusen. Per quanto riguarda Kokcu sono contento per lui, è un mio compagno di Nazionale ed è appena arrivato al Benfica; è un giocatore bravissimo, sono contento per lui". Sei uno dei più amati della tifoseria: com'è scattato questo feeling? "Non si può spiegare, si può solo vivere. In campo lo senti, la gente ti dà qualcosa di inspiegabile, sono emozioni mie e di tutta la mia famiglia. Mia mamma a casa piangeva per l'amore dei tifosi nei miei confronti, anche mia moglie. Darò sempre tutto per questa maglia, non mi dimenticherò mai i miei primi giorni qui e l'aiuto che mi hanno dato dopo essere stato al Milan. Ringrazio tutti per la forza che mi danno". Sei diventato uno dei migliori playmaker d'Europa: che consigli dai ad Asllani per affermarsi? "Ho un bel rapporto con Asllani, fin dall'anno scorso: ha qualcosa di particolare, ha tanta qualità. Quello che ci diciamo rimane tra noi, ma io gli dico sempre di dare il massimo in allenamento, essere più aggressivo e affamato. Sta imparando e migliorando, è un bravissimo ragazzo che ascolta e dà tutto se stesso".