Sanchez e Calhanoglu, l'Inter batte il Salisburgo!
Squadra
— 24 ott 2023Pesante vittoria nerazzurra: la squadra di Inzaghi comanda il Gruppo D di Champions con 7 punti
La Champions è così. Non si può tremare, non si può sbagliare. Un pallone, un episodio, una corsa in più. Serve tutto, e può non bastare. La competizione dei dettagli, quelli ai quali l'Inter ha guardato con determinazione e mentalità da grande squadra. Ha colto i momenti, li ha sfruttati a proprio vantaggio, anche quando la voglia del Salisburgo è emersa, assieme a valori tecnici non banali. Ma l'Inter ha tante carte da giocare, come quella del pubblico, che ancora una volta ha letteralmente spinto al gol, alla vittoria. Quel coro, quell'inno, cantato da tutto lo stadio, ha portato al vantaggio: un invito subito raccolto. E poi ancora, senza requie, neppure dopo il pareggio: insieme, avanti. Fino al rigore di Calhanoglu, fino alla sofferenza finale, spazzata via dal fischio finale. Inter-Salisburgo 2-1, 7 punti nel girone, avanti. Difficile, ma si sapeva. La squadra di Struber si presenta, per stessa ammissione del tecnico austriaco, con "niente da perdere". E si vede: dal minuto 1 tutti avanti, a sfruttare la verve del gioiello 2004 Gloukh, che impegna subito Sommer, bravissimo. Non ruggisce l'Inter, imbrigliata dal 4-2-3-1 ospite, tutto fraseggio e verticalizzazione. Simic è una spina nella difesa, corre e dà riferimenti importanti, serve tutta la bravura della difesa per chiudere spazi che il Salisburgo si crea. Pavard e De Vrij giocano da campioni, Calhanoglu sale di colpi in un match che lo vedrà come il migliore in campo, dominatore in tutte le fasi. Il gol dell'Inter arriva, per una volta, quasi inaspettato. Ci sono classe, bravura e opportunismo: Mkhitaryan fende la difesa prima di corsa e poi col diagonale sporcato da Frattesi. E' Alexis a imbucare di destro, per il gol del vantaggio. Torna a segnare in maglia nerazzurra il cileno, un anno e mezzo dopo l'ultimo centro: la sua gioia è quella di tutto lo stadio, che proprio in quel momento cantava "Per la gente che". Gol pesantissimo, che introduce una fase del match nervosa, nella quale fioccano gialli. Dumfries si mette in moto sulla destra, Frattesi è l'uomo ovunque.
La ripresa vede in campo Barella per Mkhitaryan, ma vede soprattutto la solita partenza sprint degli ospiti. Avanti tutta, per il Salisburgo, con conclusioni insidiose e tanti uomini in fase offensiva. Il pareggio arriva al 57': bravissimo Gloukh a infilare Sommer con un destro dal limite. L'Inter però non può farsi spaventare, non deve avere dubbi: i tre punti sono fondamentali, e allora avanti, a ricominciare un match ancora tutto da scoprire. Sette minuti per organizzarsi e guadagnarsi il rigore: è di Frattesi l'incursione giusta, di Calhanoglu la realizzazione perfetta dal dischetto. Implacabile Hakan, che spiazza Schlager e rimette l'Inter davanti, per la gioia degli oltre 70mila di San Siro. Bello, bellissimo, ma non una sentenza questo gol. L'Inter sprinta con Thuram, entrato per Sanchez, prova a gestire con Asllani e Darmian, ma deve subire nel finale la pressione del Salisburgo. Il gol del 3-1 di Lautaro, al termine di un'azione spettacolare, viene cancellato dal VAR per un millimetrico off-side di Frattesi. Così il finale, anziché una festa, diventa una piccola scalata. Austriaci all'arrembaggio, Inter in difesa. Pavard monumentale, Darmian sempre lucido, il pubblico a sostegno: così, tutti insieme, per arrivare alla vittoria. Che arriva, importante e liberatoria.
INTER-SALISBURGO 2-1 | TABELLINO
Marcatori: 19' Sanchez (I), 57' Gloukh (S), 64' Calhanoglu (I) su rig.
INTER (3-5-2): 1 Sommer; 28 Pavard, 6 De Vrij, 95 Bastoni; 2 Dumfries (36 Darmian 65'), 16 Frattesi, 20 Calhanoglu (21 Asllani 74'), 22 Mkhitaryan (23 Barella 46'), 30 Carlos Augusto; 70 Sanchez (9 Thuram 65'), 10 Lautaro (14 Klaassen 84'). A disposizione: 12 Di Gennaro, 77 Audero, 15 Acerbi, 31 Bisseck, 32 Dimarco. Allenatore: Simone Inzaghi.
FC SALISBURGO (4-2-3-1): 24 Schlager; 70 Dedic, 22 Solet, 31 Pavlovic, 17 Ulmer; 18 Bidstrup (19 Konate 72'), 27 Gourna-Douath (7 Capaldo 85'); 10 Sucic, 30 Gloukh (32 Forson 85'), 14 Kjaergaard (45 Nene 72'); 23 Simic (21 Ratkov 72'). A disposizione: 1 Manti, 41 Krumrey, 6 Baidoo, 15 Diambou, 39 Morgalla, 45 Nene. Allenatore: Gerhard Struber.
Ammoniti: Simic (S), Mkhitaryan (I), Gourna-Douath (S). Note: ammonito Gerhard Struber (S) Recuperi: 2' - 5'
Arbitro: Letexier (FRA). Assistenti: Mugnier, Rahmouni (FRA). Quarto ufficiale: Stinat (FRA). VAR: Brisard (FRA). Assistente VAR: Millot (FRA).