Focus avversari: il Lecce

Reduce da una prima giornata dall’esito negativo dopo lo 0-4 subito al ‘Via del Mare’ contro l’Atalanta, il Lecce si appresta ad affrontare l’Inter a San Siro nella seconda giornata della nuova stagione. Rispetto all’annata 2023/24, quando l’Inter fu in grado di battere i giallorossi in entrambe le occasioni - vincendo per 2-0 al ‘Meazza’ all’andata e dominando al ‘Via del Mare’ con un 4-0 - la formazione salentina ha effettuato diversi cambi.

Dallo scorso marzo Luca Gotti siede sulla panchina del Lecce, dopo essere subentrato a Roberto D’Aversa: sotto la sua guida sono arrivati 13 punti nelle ultime dieci giornate di campionato, che hanno garantito la salvezza e la permanenza in Serie A.

L’influenza di Gotti sul gioco dei salentini è stata da subito significativa, soprattutto in fase offensiva, con il tecnico che ha sviluppato un gioco più efficace sugli esterni offensivi, spostando qualche metro più avanti Patrick Dorgu, uno dei giocatori chiave del Lecce vincitore del Campionato Primavera 1 nel 2022/23 e una delle rivelazioni della scorsa Serie A, impiegandolo come esterno offensivo invece come terzino sinistro nella difesa a quattro come nella prima parte di Campionato.

Un salto di qualità è arrivato anche dall’attaccante classe 2000 Nikola Krstovic, sempre più coinvolto nella costruzione del gioco, spesso abbassandosi nella trequarti di campo per aprire ulteriori spazi centralmente agli esterni. Oltre alla guida tecnica, il Lecce in questa finestra di mercato ancora in corso ha perso uno dei punti di riferimento della difesa come Martin Pongracic, passato alla Fiorentina, l’esterno Gabriel Strefezza, acquisito a titolo definitivo dal Como dopo il prestito di gennaio e Alexis Blin, centrocampista passato al Palermo, oltre alle partenze di Pontus Almqvist e Roberto Piccoli.

La società, guidata dal Direttore Sportivo Pantaleo Corvino, ha lavorato per rimpiazzare i profili persi, acquisendo le prestazioni sportive del difensore centrale Kialonda Gaspar dall’Estrela, dell’esterno offensivo Tete Morente dall’Elche, del centrocampista Balthazar Pierret dal QRM, del centrocampista difensivo Lassana Coulibaly dalla Salernitana e del trequartista Filip Marchwinski dal Lech Poznan, oltre che del portiere di riserva Christian Fruchtl arrivato dall’Austria Vienna.

Nella prima giornata di campionato, il Lecce si è schierato con 4-2-3-1 con Falcone in porta, Gendrey, Gaspar, Baschirotto e Gallo in difesa, Ramadani e Pierret in mediana con Tete Morente, Rafia e Dorgu alle spalle di Krstovic. La squadra di Gotti nel confronto con la formazione guidata da Gasperini, ha sofferto particolarmente in fase difensiva e specialmente sulle fasce, dove la proposizione di Ruggeri e Zappacosta, spesso supportata dal lavoro delle mezz’ali Ederson e Pasalic ha creato problemi alla coppia Gendrey-Ramadani e Gallo-Pierret.

Allo stesso modo, la coppia centrale Gaspar-Baschirotto ha subito in modo particolare la densità creata dall’attacco nerazzurro al limite e al centro dell’area, dove i movimenti di Retegui e De Ketelaere, oltre agli inserimenti di Brescianini, che in fase offensiva si è visto spesso scalare al centro degli attaccanti citati giocando quasi in ruolo inedito da falso 9, ha creato confusione dando pochi punti di riferimento alla difesa centrale gialloblù, che si è trovata spesso in inferiorità numerica a centro area, con l’Atalanta in grado di attaccare in modo efficace su tutto il fronte offensivo a ondate.

Dall’altra parte il Lecce, come dimostrato nella parte finale dello scorso finale, è una squadra costruita e messa in campo per essere versatile dal punto di vista offensivo, con Tete Morente, Rafia e Marchwinski che rappresentano gli elementi più creativi, tecnici e fantasiosi e Dorgu e Banda che sono invece pedine più veloci e forti nell’uno contro uno. Le manovre offensive della formazione salentina, hanno sempre l’obiettivo di coinvolgere Krstovic, sia per evitare che esso venga bloccato dalla catena difensiva avversaria, sia per creare più imprevedibilità agli attacchi.

L’attaccante montenegrino, dall’altro dei suoi 185 centimetri, è una presenza importante nell’area di rigore, con un destro potente ed efficacia nel gioco aereo. Proprio il gioco aereo dai calci piazzati è un altro modo in cui la squadra di Gotti riesce a rendersi pericolosa, con Baschirotto, Gaspar e Krstovic che sono dotati di centimetri e stacco.