Focus avversari: l'Atalanta
Squadra
— 30 ago 2024Nella terza giornata di Serie A l'Inter sfiderà il Lecce a San Siro: l'analisi del momento della squadra allenata da Gian Piero Gasperini
Al ‘Meazza’, nell’ultima partita prima della sosta per le nazionali, l’Inter se la vedrà con l’Atalanta. La formazione guidata da Gian Piero Gasperini è reduce dalla vittoria dell’Europa League nella passata stagione ed ha cominciato il suo 2024/25 con due sconfitte, contro il Real Madrid in Supercoppa Europea e con il Torino nella passata giornata di campionato e da una vittoria, ottenuta con un 4-0 nella partita di Serie A di esordio della stagione. La squadra che si troveranno davanti i nerazzurri è a larghi tratti diversa da quella battuta per 2-1 nel match del ‘Gewiss Stadium’ del novembre 2023 e 4-0 nel confronto di San Siro.
COME È CAMBIATA
Falcidiata dagli infortuni, la ‘Dea’ apparirà particolarmente diversa nelle retrovie, dove Giorgio Scalvini, Sead Kolasinac e Rafael Toloi saranno tutti ai box, mentre in attacco saranno assenti Gianluca Scamacca e Nicolò Zaniolo.
Nella finestra di mercato, hanno lasciato Bergamo i difensori Caleb Okoli e José Palomino, gli esterni Hans Hateboer e Nadir Zortea, i trequartisti Teun Koopmeiners, Nicolò Cambiaghi e Aleksey Miranchuk e l’attaccante El-Bilal Touré.
La formazione bergamasca, si è però resa protagonista nel mercato in entrata, aggiungendo pedine quali: Ben Godfrey (Everton) e Odilon Koussounou (Bayer Leverkusen) in difesa, gli ex Inter Juan Cuadrado (svincolato) e Raoul Bellanova (Torino), sull’out di destra, Ibrahim Sulemana (Cagliari) a centrocampo, Marco Brescianini (Frosinone), Nicolò Zaniolo (Galatasaray) e Lazar Samardzic (Udinese) nella trequarti e Mateo Retegui (Atalanta), oltre a Charles De Ketelaere (riscattato dal Milan), davanti.
Giampiero Gasperini, specialmente nell’ultimo quarto del campo, avrà a disposizione ancora una volta numerose opzioni, che, a partita in corso, trasformeranno il suo tradizionale 3-4-2-1, in un 3-4-1-2 e viceversa.
IL GIOCO OFFENSIVO
Seppur con interpreti diversi, quanto proposto dall’Atalanta dal punto di vista del gioco in questo inizio di stagione, è molto simile a quanto visto negli ultimi anni. In fase di non possesso, la squadra di Gasperini mette in atto un pressing asfissiante, con tutti i dieci giocatori di posizione che lavorano all’unisono per recuperare il pallone nel minor tempo possibile: in particolare Ederson è una pedina fondamentale che lavora da un lato all’altro del campo e che spesso agisce direttamente sul portatore di palla.
Allo stesso tempo gli esterni si abbassano per supportare i braccetti, andando a creare una linea a cinque alimentata dal già citato Ederson. Proprio il termine ‘densità’ è quello che più si addice alla formazione bergamasca, poiché, così come in fase di non possesso, anche in fase di possesso e di proposta offensiva l’Atalanta tende a portare molti uomini nell'ultimo quarto di campo. In questo caso le mezz’ali, solitamente Ederson e Pasalic, supportano Ruggeri e Zappacosta/Bellanova sulle fasce laterali, mentre i trequartisti e l’attaccante riempiono l’area di rigore, applicando estrema pressione alla difesa avversaria.
Le soluzioni offensive sono innumerevoli, nella trequarti l’Atalanta può sia contare su interpreti più fisici e dinamici come Brescianini e Pasalic, che tendono a scaricare ed inserirsi aprendo gli spazi difensivi, che giocatori tecnicamente importanti come Samardzic e De Ketelaere che possono creare pericoli con conclusioni dalla distanza, visione di gioco sopra la media ed inserimenti in area di rigore.
Davanti l’attaccante più impiegato sin ora è stato Mateo Retegui, autore di tre reti nelle prime due giornate di campionato. Il particolare, l’attaccante italiano trova nel gioco aereo e nell’aggressività in area di rigore i suoi punti di forza: dei tre gol realizzati in campionato, due sono arrivati con dei colpi di testa, mentre il primo gol nella partita di Lecce segnato da Brescianini è arrivato dopo un altro colpo di testa dell’attaccante ex Genoa. Retegui è un giocatore dinamico sul fronte offensivo, che, esattamente come il resto delle pedine offensive bergamasche, lasciano pochi punti di riferimento e si scambiano le posizioni per poi riempire rapidamente gli spazi.
DIFESA ED EXPECTED GOALS
In difesa invece, nelle prime due partite di campionato Gasperini ha impiegato Marten De Roon, solitamente schierato in mediana, come braccetto. La linea a tre con il giocatore olandese, Isak Hien e Berat Djimsiti ha sino ad ora funzionato in fase di impostazione, con le tre pedine in grado di smistare rapidamente il pallone in mediana o sui due quarti per ripartire, ma è apparso decisamente più in difficoltà sui palloni lunghi.
Specialmente nella partita di Torino, i granata hanno repentinamente individuato il problema, imbastendo le proprie manovre offensive con l’obiettivo di costringere i tre difensori alla corsa, dove spesso si sono trovati in difficoltà. I centrocampisti Ilic, Linetty e Ricci, una volta conquistato il pallone, cercavano immediatamente le corse e gli inserimenti di Lazaro e Vojvoda sulle corsie laterali e di Che Adams, che da seconda punta ha funto da supporto su tutto il fronte offensivo, aiutando i due esterni. Spesso dunque il supporto dei quarti di Gasperini ai difensori non ha funzionato, aprendo spazi significativi specialmente sulla catena di destra.
Il quadro appena descritto è supportato dalla statistica degli expected goals, in quanto, se da una parte dopo due giornate l’Atalanta è la squadra di Serie A con più expected goals creati (5.55), dall’altra è la quarta squadra (a pari merito con la Roma), per expected goals concessi (4.38). Nonostante dunque qualche aggiustamento da fare in fase difensiva, l’Inter si troverà davanti un’Atalanta aggressiva, imprevedibile e molto ‘densa’ all’interno dei novanta minuti, con una proposta di gioco dall’impronta molto marcata.