Focus avversari, la Lazio
Squadra
— 16 ore faLe caratteristiche, i punti di forza e cosa aspettarsi dalla squadra di Marco Baroni
All’Olimpico va in scena il confronto tra due delle squadre più in forma di tutto il campionato: Lazio e Inter condividono infatti la terza posizione in classifica con 31 punti a testa (seppur i nerazzurri hanno una partita in meno), a dimostrazione di un avvio di campionato da urlo per le due squadre. I biancocelesti possono contare sul terzo migliore attacco della Serie A, mettono sul piatto un calcio fluido e dinamico, ma allo stesso tempo estremamente solido, caratterizzato da un lavoro molto efficace svolto dai quattro difensori e dai due mediani.
L’impatto di Marco Baroni sulla panchina della Lazio è stato significativo: il fattore più riconoscibile portato dall’ex allenatore dell’Hellas Verona è stato sicuramente la continuità. La Lazio è sempre viva, è sempre in partita, gioca con intensità e offensivamente ha a disposizione pedine dotate di grande tecnica e fantasia, in grado di impattare in modo significativo il match. L’equilibrio portato da mister Baroni ha spinto la Lazio ad una nuova frontiera, che sta vedendo i biancocelesti competere ad alto livello sia in campionato, che in Europa League, competizione in cui la squadra della capitale occupa il primo posto.
Quello dell’Olimpico sarà dunque un match ad alta quota per i nerazzurri, che affronteranno una squadra difficile da scardinare ed arginare.
NUNO TAVARES E UN CENTROCAMPO PERFETTAMENTE COORDINATO
Arrivato dall’Arsenal in estate, Nuno Tavares ha avuto un impatto incredibile sulla Serie A e sulla squadra: fisicamente dominante, il portoghese è un vero e proprio treno sulla fascia sinistra, ma allo stesso tempo, la sua tecnica e visione di gioco gli permettono di entrare nel campo e creare gioco da lì, affiancandosi a Rovella in fase di impostazione.
Allo stesso modo, le ondate sulla corsia esterna di Tavares lo spingono a supportare le iniziative di tre Zaccagni e lanciarsi in area di rigore per rifinire la manovra offensiva, come dimostrano gli otto assist realizzati fino ad adesso, il miglior dato di tutto il campionato. Come detto, Tavares spesso scala all’interno del campo, nel 4-2-3-1 standard impostato da Marco Baroni, in supporto alla coppia di centrali composta da Guendouzi e Rovella, duo che in questa prima metà di campionato si è messo in luce come uno dei più equilibrati e meglio amalgamati, per caratteristiche, di tutta la Serie A.
Rovella sta compiendo un ulteriore passo in avanti nel suo processo di maturazione, come dimostrato anche dalla recente convocazione in Nazionale ed è a tutti gli effetti emerso come un playmaker di alto livello, in grado di dettare i tempi e smistare il pallone in modo efficace ai tre giocatori che occupano la trequarti, mettendo in mostra grande tecnica e continuità. Al suo fianco, Guendouzi è il giocatore che più rappresenta l’intensità richiesta da Baroni: il centrocampista francese è ovunque, viene speso nel limitare il playmaker avversario e viene lasciato libero di esprimere la sua impulsività in fase di lettura e recupero del pallone, non sacrificando la sua grande qualità nel far partire l’azione.
A livello di proposta di gioco, il calcio di Baroni non è particolarmente elaborato, ma il tecnico reduce da due salvezze consecutive con Lecce e Hellas Verona è molto bravo nel lavorare sui singoli e metterli nella miglior condizione possibile per esprimere il loro calcio, e la maturazione di giocatori come Tavares, Guendouzi, Rovella e Isaksen, reduce da una prima annata in Serie A molto altalenante, ne è la dimostrazione.
UN ATTACCO SCOPPIETTANTE
Seppur la Lazio dovrà fare a meno del suo attaccante di riferimento, Castellanos, per squalifica, i biancocelesti potranno comunque contare su un fronte offensivo stellare. Dietro l’attaccante, Baroni sembra aver trovato in Isaksen, Dia e Zaccagni il trio perfetto: Isaksen, come detto in precedenza, è rinato sotto le indicazioni di Baroni, migliorando in modo esponenziale in fase difensiva, dove aiuta in modo importante Marusic, ed è più lucido nell’ultimo quarto di campo, come si è notato nel suo gol vittoria segnato contro il Napoli settimana scorsa.
Zaccagni ha ritrovato salute e continuità, emergendo come capitano, stella e trascinatore dei biancocelesti: l’ex Verona per caratteristiche è un numero dieci che gioca sulla fascia, in grado di produrre un alto numero di gol e assist grazie a grande lucidità e tecnica quando inquadra la porta. Alle spalle dell’attaccante, Baroni ha reinventato Dia, impiegato alla Salernitana come attaccante centrale, in un sottopunta, in una posizione inedita che lo vede sfruttare meglio le sue doti in fase di rifinitura, in movimenti che lo vedono comunque occupare l’area di rigore e specialmente il secondo palo quando necessario.
Davanti, con Castellanos che non sarà parte della partita, Baroni potrebbe puntare su Noslin, un profilo decisamente diverso da quello dell’argentino. Se Castellanos è più un accentratore, Noslin è una pedina offensiva ibrida, che si muove e apre gli spazi come un falso nove, ma che allo stesso tempo ha la freddezza e la lucidità sottoporta di un numero nove. La dinamicità di Noslin è molto utile alla Lazio, in quanto i suoi movimenti ad uscire verso la fascia sinistra aprono corsie interne per Zaccagni, mentre quando impiegato con Dia, avendo caratteristiche simili, i due si scambiano spesso di posizione a partita in corso, di fatto invertendosi, creando dunque disagi alla difesa avversaria.
A partita in corso la Lazio ha tutte le pedine a disposizione per cambiare totalmente il fronte offensivo e sfruttare una seconda freschezza offensiva: Tchaouna con la sua velocità e creatività è in grado di impattare le partite, così come Dele-Bashiru con la sua tecnica e visione di gioco e infine Pedro, che sta vivendo una seconda giovinezza in questa annata. Quella che i nerazzurri si troveranno davanti è una squadra con pochi punti deboli, che rimane, per richiesta del tecnico viva e dentro la partita fino all’ultimo secondo, proponendo un calcio dinamico e imprevedibile, potendo però contare su un assetto difensivo estremamente solido.