Riyadh, giorno 2 - Stessi sogni
Supercoppa 23/24
— 17 gen 2024Gli occhi sono neri, vispi, pieni di attesa. Si muovono veloci, vedono tante magliette, percepiscono che attorno sta per succedere qualcosa. Il cerchietto rosa tradisce l'età: tre anni e mezzo. Eppure l'emozione è la stessa di papà Sofian. Ghazal ha un curriculum già importantissimo: sei presenze a San Siro per tifare Inter. E il primato di tifosa più giovane ad accogliere l'Inter a Riyadh. Indossa la maglia di Lautaro, tiene in mano un'altra maglietta che il papà le ha porto con orgoglio e speranza. Arrivano i giocatori: le foto, i sorrisi, gli autografi. Riyadh è nerazzurra, anche grazie ai soci Inter Club. Che arrivano da tutto il mondo, come sempre. Perché l'Inter è una passione trasversale: non ha confini geografici, non ha contorni anagrafici. Ci sono magliette nerazzurre degli anni 90, c'è chi ti racconta di Ronaldo il Fenomeno, di Adriano. Di Lautaro. L'attesa è concreta: è sui cartelloni luminosi, colora le hall degli hotel. Nel traffico complicato di una città che sembra non aver altra missione che correre a tutta velocità, il calcio si annida in ogni angolo, prova a conquistare ogni centimetro. E i ragazzi, questi spazi, li trasformano in campi da calcio improvvisati. Palleggiano, si scartano, inventano sfide senza porte che sono l'essenza di una passione che non tramonta. Abdul è imprendibile: indossa le ciabatte, ma porta la palla come un campione. Ecco: mentre il sole tramonta, quello sì, un altro ragazzo, con la stessa passione di Ghazal, con la stessa passione di Abdul e dei suoi amici, fa l'ultimo scatto di giornata. Assieme ai compagni, assieme ai suoi amici. Ghazal, Abdul e tutti gli altri interisti aspettano. Tutti insieme.
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