“Il derby è la sfida per antonomasia; è “la partita” e come tale la vivo coi crampi allo stomaco. Ho voglia di vivere quelle emozioni, quelle sensazioni che vorresti non passassero mai. Passo in rassegna i derby passati, guardo i gol, i giocatori, le stupefacenti vittorie e le cocenti sconfitte. Il viaggio verso lo stadio è pieno di emozioni, nel pullman si canta, si balla, si gioisce. Mentre maciniamo i chilometri in autostrada mi tornano in mente le immagini del derby del 9 febbraio del 2020. Ricordo la delusione al termine del primo tempo, i milanisti che cantavano e noi che facevamo altrettanto ma sotto di due gol. Poi la svolta che porta dritta a un poker storico, chiuso da Lukaku. Aspettavo Elena, mia figlia che è già una scatenata tifosa nerazzurra. É con lei che quasi due anni dopo ho esultato come una pazza al derby di Supercoppa, mentre con le braccia rivolte verso l’alto lei correva per casa gridando “forza inter!”. Nella vita bisogna avere sempre delle certezze e dei punti fermi: la famiglia, l’Inter e le farfalle nello stomaco prima della sfida col Milan. ”