Eriksen e Hakimi, l'Inter vince a Crotone!
Squadra
— 1 mag 2021Successo nerazzurro allo Scida: nerazzurri a un passo dal trionfo
CROTONE - Dicono che il calcio sia strano, di sicuro è crudele. Per una squadra che saluta la Serie A, con dignità e senza aver regalato un solo istante del match, ce n'è un'altra che festeggia la vittoria e, soprattutto, un allungo determinante in vetta alla classifica. Quella squadra è la nostra Inter, bella, determinata, e tremendamente prima. Siamo lì in cima, abbiamo 82 punti, al momento 14 in più dell'Atalanta. E ora facciamo il conto alla rovescia verso quell'obiettivo che non vogliamo mai nominare ma che in realtà è lì, a portata di mano. Lo tocchiamo, lo attendiamo.
Ci sono le firme di Christian Eriksen e Achraf Hakimi sulla vittoria di Crotone. Due graffi, da parte di due artisti che fanno parte di un'orchestra nella quale nessuno si tira mai indietro: le stecche - rare - vengono coperte dall'armonia dei compagni. I solisti, poi, sanno scegliere i momenti giusti per esprimersi. Eriksen, in campo da 4 minuti, ha di fatto indirizzato il match con una delle sue prodezze balistiche, come a Napoli. Questa volta è stato il destro a lasciare il segno. Hakimi, invece, ha usato il sinistro - non una novità - per chiudere i conti, nel recupero di una partita che banale non lo era ma che di fatto ci issa sempre più in alto e ci fa trepidare.
Giocare sul campo di chi ha una sentenza praticamente scritta sulla schiena non è un lasciapassare per una vittoria scontata. Anche se il Crotone di Cosmi si presenta alla 34.a giornata con una retrocessione in tasca quasi certificata e l'Inter invece gioca per trovare punti verso un traguardo ben differente, la partita non è facile, non ha un risultato scritto.
I padroni di casa, tra orgoglio e caratteristiche, hanno la verve giusta per mettere in piedi uno scontro vero e vivace. Brillante, come gli scatti di Ounas, il più insidioso nella prima frazione. L'Inter, con Sensi al posto di Eriksen, non soffre e gioca un primo tempo ordinato, alimentato dalle giocate in verticale di Brozovic, Barella e Sensi, che mettono in costante apprensione la linea difensiva dei calabresi. Chiuderà con 14 conclusioni in 14 minuti l'Inter il primo tempo, in un crescendo di pressione e pericolosità.
La mobilità di Sensi è un fattore, tra inserimenti e conclusioni, poco fortunate. Poi i pali, altra consuetudine di queste settimane. A fine primo tempo sono altri due, quello di Lukaku di testa su calcio d'angolo e quello clamoroso di Lautaro, con la sua giocata classica dal limite, con un destro letale che brucia Cordaz ma si spegne sul palo. Senza ritmi vertiginosi l'Inter aumenta man mano la pressione, mettendo sempre più uomini nell'azione offensiva, compresi i difensori, con Skriniar e Bastoni spesso coinvolti. Un quasi assedio, tra acrobazie, tiri al volo e colpi di testa, senza particolare brillantezza ma con un chiaro messaggio: Inter a caccia del gol, con insistenza.
Senza frenesie, l'Inter sa che deve aumentare i giri del motore per trovare il guizzo giusto e schiantare il Crotone. Si sa da subito che non sarà operazione semplice, perché la squadra di Cosmi non concede spazi e affida alla classe di Messias e Ounas le ripartenze, che alleggeriscono la pressione nerazzurra. Se Hakimi prova a spaventare Cordaz dalla distanza, Handanovic resta disoccupato: di fatto il Crotone non tirerà mai in porta, con un conto finale di 23 conclusioni a 5 per l'Inter a fine partita.
Quello decisivo, quello che indirizza il match, arriva al 69' ed è confezionato anche grazie ai nuovi entrati, che danno linfa e sprint all'azione offensiva in un momento cruciale, quando l'Inter aveva necessità di trovare il gol. Tacco di Sanchez, sponda di Lukaku (arrivato a 20 gol e 10 assist in campionato, un record dal 2005) e destro fulminante di Eriksen, leggermente deviato. La palla che scuote la rete di fatto è un soffio di vita per l'Inter e allo stesso tempo il bacio della morte per il Crotone, condannato alla retrocessione.
I minuti finali si sviluppano tra le varie scorribande di un Perisic imprendibile, il gol annullato a Lukaku e i timidi tentativi del Crotone di portare la palla a ridosso dell'area nerazzurra. Nel recupero il manifesto di questa Inter: recupero di palla e rilancio dell'azione da parte di Barella, contropiede fulmineo con la corsa di Hakimi e sinistro vincente. 2-0, partita in ghiaccio, 3 punti, classifica scolpita.
Crotone, lo stadio Ezio Scida: è proprio vero che i posti del mondo nei quali si possono scrivere pezzetti di storia sono imperscrutabili e impronosticabili. Le vittorie dell'Inter, invece, sono lì, belle, evidenti: manca pochissimo, Inter.
IL TABELLINO
CROTONE (3-5-2): 1 Cordaz; 6 Magallan, 5 Golemic, 26 Djidji; 17 Molina, 30 Messias, 8 Cigarini (95 Eduardo 46'), 10 Benali (77 Vulic 66'), 69 Reca (32 Pereira 38'); 7 Ounas (97 Riviere 72'), 25 Simy.A disposizione: 16 Festa, 22 Crespi, 3 Cuomo, 20 Rojas, 21 Zanellato, 33 Rispoli, 34 Marrone, 44 Petriccione.Allenatore: Serse Cosmi.
INTER (3-5-2): 1 Handanovic; 37 Skriniar, 6 de Vrij, 95 Bastoni; 2 Hakimi, 23 Barella, 77 Brozovic, 12 Sensi (24 Eriksen 65'), 36 Darmian (14 Perisic 65'); 9 Lukaku, 10 Lautaro (7 Sanchez 65').A disposizione: 27 Padelli, 97 Radu, 5 Gagliardini, 8 Vecino, 13 Ranocchia, 15 Young, 33 D'Ambrosio, 99 Pinamonti.Allenatore: Antonio Conte.
Marcatori: 69' Eriksen (I), 92' Hakimi (I)Ammoniti: Brozovic (I), Riviere (C), Eriksen (I)Recupero: 2' - 3'.
Arbitro: Prontera.Assistenti: Mastrodonato, Margani.Quarto Uomo: Pezzuto.VAR: Manganiello.Assistente VAR: Di Vuolo.