ISTANTANEE | Inter - Atalanta 1998: i 90 anni, Kanu e...
Squadra
— 6 mar 2021Nella nostra rubrica ripercorriamo il poker di 23 anni fa in un pomeriggio da ricordare
Inter-Atalanta in programma lunedì cade alla vigilia del compleanno nerazzurro. Nel 1998, invece, pochi giorni dopo, per la precisione il 14 marzo. Periodo cruciale per la squadra di Simoni, a cavallo tra andata e ritorno dei quarti di Coppa Uefa con lo Schalke 04, in programma il 17, e una corsa in campionato che non poteva ammettere rallentamenti.
Sono le foto e le immagini a parlare da sole, più delle parole di questo racconto. Le istantanee che vi proponiamo oggi sono quadri e allo stesso tempo serbatoi di ricordi e di nostalgia.
Il pomeriggio a San Siro aperto da una gigantesca maglia nerazzurra che copriva il terreno di gioco di San Siro, per celebrare i 90 anni del club. Squadra in campo con una speciale maglia celebrativa. Poi la partita. Non scontata, iniziata con passo un po' zoppicante dall'Inter, liberata poi dalla superiorità numerica per il rosso a Rustico, impegnato in una marcatura complicata su Ronaldo.
La mossa al 51': fuori Colonnese, dentro Kanu. Nwankwo doveva riannodare i fili della sua vita, della sua carriera e della sua avventura nerazzurra. Il problema cardiaco, l'operazione, l'attesa. Non aveva ancora compiuto 22 anni, quel giorno, l'altissimo centravanti nigeriano. E non aveva ancora segnato con la maglia dell'Inter.
Prima della sua epifania, però, il gol di Moriero, con una delle sue fughe sulla destra, chiusa con un bel diagonale a battere Alberto Fontana, futuro portiere dell'Inter. E siccome solitamente era Moriero a esercitare il ruolo di 'sciuscià' per i compagni in gol, quel giorno fu Zamorano a lucidare, metaforicamente, la scarpa destra del numero 17.
Poi Kanu, appunto: stop di petto, controllo e gol. Il primo - e unico - della sua storia in nerazzurro. Festeggiato con una danza indimenticabile e travolgente, assieme a Ivan Zamorano.
Quel pomeriggio si chiuse con un 4-0: ai gol di Moriero e Kanu si aggiunsero quello atteso di Ronaldo e quello inaspettato di Benoit Cauet, in rete su punizione, non certo il marchio di fabbrica del francese.