Inter - Juventus 2 - 0, match review
Squadra
— 18 gen 2021Highlights e analisi della bellissima vittoria dei nerazzurri in campionato
MILANO - Certe partite è anche difficile spiegarle, perché vorresti solo riguardarle per riammirare ogni singolo momento, riassaporare ogni giocata, dalle più banali alle più complesse. In certe partite è quasi un dispiacere che arrivi il fischio finale dell'arbitro, perché vorresti aggiungere ancora un pezzetto all'opera che stai componendo per renderla ancora più bella. Ma una vittoria così, un 2-0 netto e perentorio, come quello sulla Juventus, non ha e non aveva bisogno di ulteriori ornamenti. È allo stesso tempo un dolcissimo risultato e una Stella Polare da tenere sempre a mente: da partite come questa passa il nostro percorso.
La vittoria con la Juve mancava da troppo tempo e oggi che ci gustiamo questo 2-0 nel Derby d'Italia possiamo riassaporare ancora meglio i dettagli di un match condotto dall'inizio alla fine con forza, temperamento, carattere ma anche tecnica, sapienza tattica e bravura nelle scelte. Non servono i dati, seppur significativi, per evidenziare una partita tenuta in mano e letta fin dai primi minuti nel migliore dei modi. I 17 tiri nerazzurri a 9 sono ovviamente un buon quadro riassuntivo, a fronte di possesso palla, duelli e passaggi praticamente pari. L'Inter ha trovato il modo, per praticamente tutto il match, per non soffrire mai e per pungere quasi sempre. La Juventus è spesso andata a vuoto, si è fatta risucchiare nei duelli uno contro uno con le punte (pensiamo alla sfida Lukaku-Chiellini, con il belga che ha chiuso con 15 duelli, nella continua lotta per essere punto di appoggio e di riferimento per le ripartenze) e non è riuscita a contenere la vivacità atletica e la capacità di inserimento delle mezzali nerazzurre, protette alle spalle da un Marcelo Brozovic monumentale in entrambe le fase. Ma andiamo con ordine.
Dal punto di vista difensivo l'Inter ha sofferto poco: sono stati più che altro alleggerimenti su palloni buttati in mezzo quelli a cui sono stati chiamati i centrali dell'Inter (discorso a parte per Bastoni, che merita un capitolo a sé): per i tre centrali nerazzurri le statistiche non segnalano alcun contrasto, sintomo di una Juve che non è mai riuscita a puntare nell'uno contro uno. Palloni respinti con puntualità, grazie a ottimi posizionamenti e letture, favoriti da una copertura egregia da parte di tutti gli elementi, anche quelli entrati nella ripresa, come Darmian. Handanovic ha messo il sigillo sul clean sheet con l'unica vera - e straordinaria a dire il vero - parata del match all'87' su Chiesa.
Bastoni, dicevamo. In un match nel quale dalle sua parti si aggirava Chiesa - che a San Siro contro il Milan aveva dominato - il centrale nerazzurro non è mai andato in sofferenza. Non solo, come nel finale, non ha sbagliato un intervento, nemmeno quelli più rischiosi in scivolata. Ma ha davvero agito come regista aggiunto: il più alto numero di passaggi nel match (79), una sicurezza da veterano nella gestione dei possessi e quel lancio illuminante e da numero 10 per il raddoppio di Barella: il pallone calciato con il suo sinistro ha viaggiato per 61 metri cogliendo il compagno lanciato in quel corridoio che la Juve, a causa di una pressione offensiva non portata nella maniera corretta, non ha saputo riempire. Un assist magnifico che esalta la prestazione di un ragazzo classe 1999.
Brozovic, Barella e Vidal hanno di fatto avuto il controllo delle operazioni a centrocampo. Partiamo dal croato, instancabile fino alla fine, quando seppur provato dagli oltre 13 km percorsi, ha saputo gestire anche gli ultimi roventi palloni. 91% di precisione dei passaggi ma anche 3 contrasti e 3 intercetti, 4 possessi guadagnati e ben 4 conclusioni. Totale, anche nei duelli (71% vinti). La sua prova ha permesso alle mezzali inserimenti continui e devastanti per la retroguardia della Juventus. Come spesso spiegato anche in passato da mister Conte, Barella si è esaltato in quel ruolo di mezzala-trequartista di destra che ha davvero messo in crisi la Juve. Ha corso su binari a lui conosciuti, il numero 23 nerazzurro, in un match in cui ha trovato l'assist (di sinistro) per Vidal e il gol, di destro. Partita esaltante e perfetta: 3 occasioni create, la capacità di rilanciare sempre l'azione, ribaltandola anche nei momenti più complicati.
Vidal, in gol contro la sua ex squadra, ha dimostrato tutte le sue doti: gli inserimenti, specialità della casa, che l'hanno portato a concludere ben 4 volte. Ma anche i possessi guadagnati, ben 9, in una sfida che lo ha visto dare il massimo fino a quando è rimasto in campo. A permettere ai centrocampisti di viaggiare ad alta velocità per trovare gli inserimenti sono stati sicuramente anche gli attaccanti nerazzurri. Lukaku e Lautaro si sono dimostrati pericolosissimi dall'inizio alla fine. Pur in un match nel quale non hanno segnato hanno entrambi sfiorato il gol (Lautaro in più occasioni) ma di base, sia in verticale (soprattutto) che in orizzontale hanno mandato in tilt la difesa della Juve, risucchiata spesso verso di loro e poi sfidata, più e più volte, in campo aperto. Una foga agonistica senza requie che ha sfiancato i veterani bianconeri e di fatto ha tolto energie anche al centrocampo ospite per imbastire trame pericolose.
IL TABELLINO
INTER (3-5-2): 1 Handanovic; 37 Skriniar, 6 de Vrij, 95 Bastoni; 2 Hakimi, 23 Barella, 77 Brozovic, 22 Vidal (5 Gagliardini 77'), 15 Young (36 Darmian 72'); 9 Lukaku, 10 Lautaro (7 Sanchez 86').A disposizione: 27 Padelli, 97 Radu, 11 Kolarov, 12 Sensi, 13 Ranocchia, 14 Perisic, 24 Eriksen, 99 Pinamonti.Allenatore: Antonio Conte.
JUVENTUS (3-5-2): 1 Szczesny; 13 Danilo, 19 Bonucci, 3 Chiellini; 22 Chiesa, 25 Rabiot (14 McKennie 58'), 30 Bentancur, 8 Ramsey (44 Kulusevski 58'), 38 Frabotta (33 Bernardeschi 58'); 9 Morata, 7 Ronaldo.A disposizione: 31 Pinsoglio, 42 Garofani, 77 Buffon, 5 Arthur, 8 Demiral, 36 Di Pardo, 37 Dragusin, 41 Fagioli, 56 F. Ranocchia.Allenatore: Andrea Pirlo.
Marcatori: 12' Vidal (I), 52' Barella (I)Ammoniti: Bonucci (J), Young (I), Morata (J), Barella (I)Recupero: 2' -
Arbitro: Doveri.Assistenti: Carbone, Peretti.Quarto Uomo: Maresca.VAR: Calvarese.Assistente VAR: Alassio.