La traversa e Pyatov stoppano l'Inter: 0 - 0 con lo Shakhtar



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28 set 2021
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A Kiev la squadra di Inzaghi non trova il gol: dopo due giornate di Champions è a quota un punto


KIEV - Non c'è verso. Le porte dello Stadio Olimpico di Kiev devono avere una combinazione segreta all'Inter ancora sconosciuta perché, come nella passata Champions League, i nerazzurri tornano dalla trasferta ucraina senza aver mosso le reti di quelle porte. 0-0, con il solito carico di legni (traversa clamorosa di Barella) e parate straordinarie (l'anno scorso di Trubin, questa volta del veterano Pyatov). Un punto dopo le prime due giornate di Champions per la squadra di Inzaghi che non sfonda ma ha di fronte le prossime tre partite che di fatto determineranno il futuro nella massima competizione europea prima della sfida di Madrid. Il prossimo appuntamento è fissato al 19 ottobre, a San Siro, contro lo Sheriff.

Non l'intensità di Inter-Real, non il ritmo e le occasioni di Inter-Atalanta. Che Shakhtar-Inter si presentasse come una partita differente, era abbastanza prevedibile. Il 4-2-3-1 di De Zerbi, quasi un 4-1-4-1, riempie spazi e crea pressing in tutte le zone del campo, oltre a liberare la fantasia e l'estro degli esterni di attacco. Di contro il 3-5-2 di Inzaghi propone Dimarco a sinistra e Vecino mezzala. Una partita di studio, attese e strappi, una partita di ricerche di corridoi giusti, di guizzi profetici. 

La costruzione del gioco della squadra di casa è pulita, fatta di triangoli ben studiati, che sanno trovare uomini e superiorità numeriche. Il primo a spaventare Handanovic è Solomon: incursione e destro che scheggia il palo. L'impianto di gioco di De Zerbi subisce un contraccolpo per l'infortunio di Traore, costretto a lasciare il campo dopo uno scontro fortuito con Dumfries dopo meno di 10 minuti. L'Inter attacca di più sulla destra ma le iniziative sono estemporanee: non c'è campo da attaccare perché la difesa ucraina resta bassa e il centrocampo fa densità, fin con cinque uomini.

Barella prova a rompere l'equilibrio ma colpisce una clamorosa traversa, la stessa che aveva negato il gol nella passata stagione ai nerazzurri. Lo Shakhtar va a ondate e costringe l'Inter a ripiegare. Lautaro ci prova, Dzeko spreca da pochi passi. Non brillano né i nerazzurri né i padroni di casa, la partita è chiusa e poco spettacolare, sebbene sembri riservare, da un momento all'altro, il colpo di scena.

L'avvio di secondo tempo è tutto a favore dello Shakhtar che, per qualche minuto, mette l'Inter quasi alle corde. Svolazzano, i fantasisti di De Zerbi, e costruiscono azioni pericolose, muovendo con velocità il pallone e trovando il lato debole nerazzurro scoperto. Al 49' Milan Skriniar ribadisce la propria grandezza, manifestata più volte in questo inizio di stagione, con un salvataggio prodigioso a giochi praticamente fatti. Il difensore slovacco sbriga diverse situazioni spinose in difesa, garantendo all'Inter la possibilità di ributtarsi alla ricerca del vantaggio, sfiorato da Lautaro con un destro altissimo da buona posizione.

Il possesso di palla nella ripresa è quasi tutto a favore dello Shakhtar, che supera il 70%. Azioni che partono dalla retroguardia, senza particolare velocità, e che trovano accelerazione a ridosso della trequarti, dove Skriniar (premiato MVP del match) si alza per cacciare ogni pallone pericoloso. I cambi di Inzaghi rivoluzionano l'attacco nerazzurro ma, a differenza del match con l'Atalanta, le forze fresche non riescono a dare una scossa alla manovra dell'Inter.

Si procede così fino al novantesimo, in un match che col passare del tempo perde, pian piano, vigore. C'è tempo, però, per le due occasioni più clamorose e squillanti, quelle che fanno gridare gol al popolo nerazzurro con Pyatov che strozza, però, l'urlo in gola. Il 37enne è superlativo tra l'86' e l'87' a dire no per due volte prima a Correa - tiro a giro da fuori - e poi a de Vrij - di testa su corner. Due parate davvero fondamentali per lo Shakhtar e maledette per i nerazzurri che escono da Kiev, come nella passata stagione, senza violare la porta ucraina. Si tratta del terzo 0-0 consecutivo in due stagioni tra Inter e Shakhtar.

Un punto dopo le prime due giornate in Champions League: il cammino dell'Inter ha ancora quattro tappe, nessuna delle quali potrà essere fallita.

IL TABELLINO 

SHAKHTAR DONETSK (4-2-3-1): 30 Pyatov; 2 Dodo, 5 Marlon, 22 Matviyenko, 31 Ismaily (4 Kryvstov 78'); 7 Maycon, 6 Stepanenko; 38 Pedrinho, 21 Alan Patrick (11 Marlos 85'), 19 Solomon (20 Mudryk 78'); 23 Traore (14 Tete 11').A disposizione: 81 Trubin, 3 Vitao, 8 Marcos Antonio, 15 Bondarenko, 20 Konoplia, 44 Korniienko, 45 Sikan, 77 Bondar.Allenatore: Roberto De Zerbi.

INTER (3-5-2): 1 Handanovic; 37 Skriniar, 6 de Vrij, 95 Bastoni; 2 Dumfries, 8 Vecino (5 Gagliardini 81'), 77 Brozovic (20 Calhanoglu 55'), 23 Barella, 32 Dimarco (14 Perisic 81'); 9 Dzeko (19 Correa 55'), 10 Lautaro (7 Sanchez 72').A disposizione: 21 Cordaz, 97 Radu, 11 Kolarov, 13 Ranocchia, 22 Vidal, 33 D'Ambrosio, 36 Darmian.Allenatore: Simone Inzaghi.

Ammoniti: Dumfries (I)Note: ammonito Roberto De Zerbi (SD)Recupero: 3' - 2'.

Arbitro: Kovacs (ROM).Assistenti: Marinescu, Artene (ROM).Quarto Uomo: Chivulete (ROM).VAR: Fritz (GER).Assistente VAR: Hategan (ROM).


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