L'Inter scappa con Lautaro, l'Atalanta si salva: è 1 - 1



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8 nov 2020
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Vantaggio nerazzurro con Lautaro, pari al 79' di Miranchuk


BERGAMO - Il verdetto tanto atteso non ha avuto bisogno di conteggi o riconteggi, sebbene per tutto il match la sfida sia stata sul filo dell'equilibrio. Una dichiarazione di vittoria l'aveva provata a gridare al mondo Lautaro Martinez, famelico e vispo, volenteroso e di classe. Il suo colpo di testa al 59' aveva indirizzato il match, le due parate di Sportiello si Vidal e Barella hanno tenuto aperta una disputa che non si è esaurita. Perché l'Atalanta ha cambiato pelle, ha trovato il jolly del pareggio con Miranchuk, al suo esordio in Serie A e nel finale è tornata a essere cattiva e vivace. L'Inter non ha mollato un centimetro, in un match nel quale ha concesso pochissimo e fino al 93' ha provato a riprendersi i tre punti. L'1-1 muove la classifica di entrambe ma nega all'Inter il sorpasso.

Sconfitte europee da cancellare, marcia in campionato da riprendere a pieno ritmo. Stessi obiettivi, stessa voglia di reagire, armi simili impiegate per raggiungere il risultato. Il primo tempo tra Atalanta e Inter è una lunga schermaglia, come se l'election day, il momento decisivo per la posta in palio, non fosse ancora maturo per scoccare. E allora dibattiti, progetti, idee: nessuno si tira indietro, ma nessuno sfonda. Non lo fa l'Inter che manovra con buone idee e attiva molto frequentemente Lautaro, anticipato all'8' da un ottimo Romero. Le combinazioni nello stretto sulla trequarti dell'Atalanta, con il Toro e Alexis dinamici e rapidi, sono le avvisaglie che mettono sull'attenti la squadra di Gasperini, che deve tenere d'occhio soprattutto Vidal, libero di inserirsi. Il suo colpo di testa al 24' è l'occasione migliore di tutti i primi 45'. 

Possesso palla praticamente identico per le due squadre, nessun vero e proprio strappo che mina l'equilibrio del match. L'Atalanta si appoggia sui capisaldi del suo gioco: la mobilità estrema di Gomez e il sostegno sulle fasce da parte di Hateboer e del debuttante in Serie A Ruggeri. Handanovic deve attivarsi solo in un'occasione, togliendo dall'incrocio un cross sbagliato di Freuler, diventato velenoso.

È un match strano, perché dopo quasi un'ora di gioco le due squadre che hanno sommato 32 gol nelle prime sei giornate non hanno ancora praticamente mai tirato in porta. Serve un'invenzione, serve la verve di Ashley Young, che già in agosto aveva dimostrato di essere ispirato al Gewiss Stadium. L'inglese al 58' scende sulla sinistra, si aggiusta la palla sul destro e dipinge una traiettoria perfetta: il tempismo di Lautaro è altrettanto impeccabile, lo stacco di testa su Djimsiti e la direzione data al pallone sono gesti meravigliosi che portano l'Inter in vantaggio. Un gol benedetto, il quarto di testa per i nerazzurri in campionato, ma soprattutto una rete che libera definitivamente la fantasia nella fase offensiva nerazzurra.

Young sfrutta l'onda e sfiora il bis del gol dell'1 agosto. Poi Lautaro, bravissimo, manda in porta Vidal: Sportiello gli dice no ed è fenomenale anche nella ribattuta. L'Inter cresce ma non riesce a sentenziare l'Atalanta, che resta in vita pur senza affacciarsi mai maniera seria dalle parti di Handanovic: la doppia parata di Sportiello tiene di fatto in vita i bergamaschi. Sono i cambi a stravolgere il finale di gara, con tante forze fresche che accelerano il ritmo del match e lo fanno esplodere. La carta fortunata la pesca Gasperini, che trova il pareggio grazie a Miranchuk: il russo fa il bis rispetto al suo esordio in Champions League, bagnato con un gol e anche in questa occasione - sua prima partita in Serie A - timbra il cartellino con un bel sinistro in diagonale, rasoterra, dal limite.

È il 79' e il pareggio, quasi estemporaneo, cambia l'inerzia del match con l'Atalanta che gioca tutti i minuti finali in costante proiezione offensiva. Muriel manca il colpo grosso di testa, l'Inter si difende compatta ma non riesce a trovare energie e idee per provare a riconquistare i tre punti, nonostante il tentativo finale di Lukaku. 

SERIE A - LA CLASSIFICA

IL TABELLINO - ATALANTA-INTER 1-1

ATALANTA (3-4-2-1): 57 Sportiello; 19 Djimsiti, 17 Romero, 2 Toloi (9 Muriel 73'); 33 Hateboer, 11 Freuler, 88 Pasalic ( 32 Pessina 59'), 40 Ruggeri (26 Mojica 90'); 10 Gomez, 18 Malinovskyi (59 Miranchuk 59'); 91 Zapata (7 Lammers 73').A disposizione: 31 Rossi, 95 Gollini, 4 Sutalo, 27 De Paoli, 42 Scalvini, 72 Ilicic, 79 Diallo. Allenatore: Gian Piero Gasperini.

INTER (3-4-1-2): 1 Handanovic; 37 Skriniar, 6 de Vrij, 95 Bastoni; 36 Darmian (2 Hakimi 83'), 77 Brozovic, 22 Vidal (5 Gagliardini 70'), 15 Young (33 D'Ambrosio 83'); 23 Barella; 7 Sanchez (9 Lukaku 74'), 10 Lautaro (14 Perisic 74').A disposizione: 35 Stankovic, 97 Radu, 2 Hakimi, 24 Eriksen, 33 D'Ambrosio, 42 Moretti, 44 Nainggolan, 99 Pinamonti.Allenatore: Antonio Conte.

Marcatori: 58' Lautaro (I), 79' Miranchuk (A)Ammoniti: Lautaro (I), Djimsiti (A), de Vrij (I), Vidal  (I)Recupero: 0' - 3'

Arbitro: Doveri.Assistenti: Longo, Del Giovane.Quarto Uomo: Ghersini.VAR: Mariani.Assistente VAR: Lo Cicero (sostituisce Bindoni).


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