Inter - Getafe 2 - 0, match review

Che cosa è una partita sporca? È un match nel quale devi duellare su ogni pallone, dove sai che subirai qualche fallo in più del solito, dove la pressione avversaria magari ti farà sbagliare qualche passaggio in più, dove sai che la pazienza, la solidità e la convinzione sono le armi fondamentali per raggiungere l'obiettivo. Sporca: lo aveva detto alla vigilia del match mister Conte, lo ha ribadito nel post-partita, con in mano la vittoria e il passaggio ai quarti di Europa League.

D'altronde il Getafe si presentava a Gelsenkirchen con la fama di squadra "cattiva": record di falli e cartellini per gli spagnoli, che si sono presentati alla sfida con l'Inter forti di due settimane di preparazione esclusiva per questo match. L'inizio è stato tutto a favore della squadra di Bordalás: pressione costante, distanze giuste, soffocamento della manovra nerazzurra, imbucate e inserimenti. Tosto, come inizio. Ma subito l'Inter ha eretto il suo muro, grazie a due protagonisti assoluti del match: Samir Handanovic, impeccabile dal primo all'ultimo minuto. E Alessandro Bastoni, alla sua prima da titolare in Europa.

Prima di analizzare la prova dei singoli, però, è importante sottolineare che l'impatto del match e la sua successiva evoluzione siano stati in linea con il progetto di gioco nerazzurro. Una fase nella quale il Getafe ha avuto il predominio, assorbito però bene in fase difensiva. E poi gli strappi di Lautaro a girare l'inerzia dalla parte dell'Inter: quei due destri fulminanti hanno davvero abbassato il livello di fiducia nel Getafe, tanto da innestare dubbi che sono venuti a galla in occasione del gol di Lukaku.

Dicevamo della partita sporca: l'atteggiamento del Getafe ha di fatto costretto l'Inter a ingaggiare una serie altissima di duelli: ben 96, un numero molto alto. Ma è significativo il fatto che ben 61 siano stati vinti dai calciatori nerazzurri, con Gagliardini e Barella in prima fila a battagliare contro i pretoriani di Bordalás in mezzo al campo. La grande capacità dei giocatori spagnoli di andare addosso, fisicamente, al momento degli scarichi e dei passaggi, ha fatto sì che, come era prevedibile, la precisione dei passaggi dell'Inter sia stata inferiore rispetto al solito, con un inusuale 76,3% di passaggi riusciti. Un numero comunque superiore a quello del Getafe (71,8%), nonostante la squadra spagnola sia comunque riuscita a concludere di più: ben 17 conclusioni, solo due nello specchio della porta. Molto più precisa l'Inter: 10 tiri, 5 nello specchio.

Dicevamo della prova di Bastoni, alla sua prima partita nelle coppe europee da titolare. Il classe '99 ha disputato uno dei suoi migliori match, completo sia in fase difensiva che in costruzione. Dietro non è mai andato in affanno, ha conquistato 5 possessi e soprattutto ha letteralmente salvato la porta sullo 0-0 con un grande salvataggio. Poi la fase di impostazione: è stato il calciatore che ha giocato più palloni, 82, con 59 passaggi completati su 72, 15 dei quali nella metà campo avversaria. Proprio un suo lancio ha mandato in porta Lukaku per l'1-0, primo assist in carriera per il difensore. La sventagliata nel finale con cui ha dato il via al gol di Eriksen, poi, ha coronato una prova davvero importante.

Detto di Lautaro e della sua spinta offensiva, lodato Lukaku per il 30esimo gol stagionale, abbracciato Eriksen per il fondamentale raddoppio trovato pochi minuti dopo il suo ingresso, chiudiamo con la prova di Barella: uomo ovunque, ha anche sfiorato il gol in avvio di ripresa. I suoi strappi sono serviti a dare fiato quando, con la difesa piuttosto bassa, abbiamo assorbito gli attacchi del Getafe. Si è espresso suoi suoi livelli, con grande continuità: solo Godin (22) ha sommato più passaggi nella metà campo avversaria, sintomo di un match ricco e completo.