Conte: "Tifosi, daremo il massimo per i colori della nostra maglia"
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— 16 ott 2020Le parole del tecnico nerazzurro alla vigilia del derby in programma sabato alle 18
APPIANO GENTILE - Vigilia di derby, vigilia con le parole del nostro allenatore Antonio Conte che ha risposto, da Appiano Gentile, alle domande dei giornalisti collegati. Inter-Milan è in programma sabato alle 18 a San Siro.
Che valore attribuisce a questa partita? Arriva all'inizio di un ciclo molto importante... "Cerchiamo di fare bene in tutte le partite che giochiamo, anche perché ogni singola sfida mette in palio tre punti. Sicuramente il derby porta difficoltà maggiori. Affrontiamo una squadra forte, che sta facendo bene: arriva da un ottimo finale di stagione e ha ripreso nella giusta maniera. Vogliamo fare bene e proseguire nel percorso che abbiamo iniziato, sappiamo che ci saranno delle difficoltà".
Tanti nerazzurri hanno fatto bene con le rispettive nazionali. "Gli ultimi a rientrare sono stati Alexis e Vidal. Se fai bene in nazionale arrivi con il morale alto. Noi vogliamo preparare bene il match e sfrutteremo anche il morale di questi giocatori che hanno fatto bene in nazionale".
Quanto è difficile preparare un derby in queste condizioni, con un solo allenamento a disposizione? "Un giorno in più avrebbe fatto comodo, ma ci sono calendari da rispettare e ci adeguiamo. La prepariamo oggi, non abbiamo altre vie. Tra video analisi e lavagna, l'allenamento non dovrà essere troppo intenso o lungo: i calciatori sono tornati ieri dopo aver giocato due o tre partite consecutive".
Si può parlare già di gara pesante e di prova di maturità? "Siamo alla quarta giornata, gare importanti ce ne saranno tantissime da qui alla fine. È inevitabile che mi aspetti una crescita dei ragazzi dal punto di vista della responsabilità: è importante per fare un ulteriore step in avanti".
Come sta Alexis Sanchez? "È tornato ieri sera con un affaticamento muscolare. Faremo delle valutazioni oggi durante l'allenamento, è inevitabile che cercheremo di essere molto attenti. C'è un ciclo di sette partite con match ogni tre giorni, faremo valutazioni anche col giocatore e calcoleremo il giusto rischio. Se sarà a disposizione è perché darà garanzie, ascolteremo anche le sue sensazioni".
La situazione dovuta all'emergenza sanitaria può alterare i valori del campionato? "Tutti dobbiamo essere collaborativi e propositivi e accettare la situazione in essere. Bisogna avere molta pazienza e disponibilità. Abbiamo passato un periodo molto duro e mi è dispiaciuto che ci siamo dimenticati in fretta del periodo passato. Ora sembra che stia ritornando di nuovo un periodo difficile per tutti, sia a livello sportivo che di vita in generale. Dobbiamo essere ancora più uniti, più che mai, per affrontarla nel migliore dei modi e andare avanti. Fermarsi sarebbe disastroso per tutti. Ognuno deve cercare di fare il massimo nel proprio ambito".
Ha notato un cambio di filosofia e mentalità nelle squadre italiane, con una maggiore ricerca del gioco e magari qualche concessione in più in fase difensiva? "L'anno scorso abbiamo segnato 113 gol in tutte le competizioni, un numero molto alto che spero si possa ripetere. Il calcio cambia, è sempre in continua evoluzione, sono cresciuti intensità, ritmo e pressione. Bisogna anche adeguarsi alle situazioni e alle opportunità. In Italia si è alzato il livello e la voglia di confrontarsi a viso aperto, di costruire, di proporre situazioni".
Avrà tante defezioni, servirà alzare il livello agonistico in campo? "Non penso che le difficoltà maggiori o minori debbano alzare o abbassare l'intensità o la voglia di una squadra. Determinazione, atteggiamento e concentrazione devono essere sempre al massimo, al di là del periodo. Qui ho sempre trovato giocatori concentrati e determinati, sono contento di quello che vedo".
Ci sarà una sfida nella sfida, quella di Hakimi contro Theo Hernandez. "Mi aspetto una partita tra due squadre con elementi molto interessanti che, al servizio della squadra, possono dare il loro apporto. Sicuramente Hakimi e Hernandez hanno grande fisicità e qualità".
Gli interpreti esterni della difesa a tre come incidono sul piano di gioco in relazione alle connessioni con i quinti di centrocampo? "Concettualmente non cambia tanto: noi chiediamo al nostro centrale di essere bravo in costruzione - e su questo lavoriamo tanto: Poi chiediamo a uno dei due difensori di prendere parte alla fase offensiva. Mi è capitato di avere giocatori nati terzini e impostati in quella posizione come Azpilicueta o Kolarov. Sempre più squadre di club a livello mondiale stanno adottando la difesa a tre: si tratta di una evoluzione, poi dipende dalle situazioni durante le partite".
Ha già deciso chi giocherà a centrocampo? "Sicuramente ho meno problemi di scelta, visto che abbiamo a disposizione solo quattro centrocampisti. Domani sarà la prima partita di sette, ogni 3-4 giorni. Per forza di cose, come ho sempre detto, ci saranno rotazioni, necessarie. Al tempo stesso sono molto tranquillo: partiremo con tre centrocampisti, mercoledì con altri interpreti e sabato con altri ancora. Tutti saranno protagonisti, quello che è importante è la disponibilità a essere pronti: bisogna avere un buon impatto dal primo minuto o subentrando".
Ha notato troppa enfasi attorno alle frasi di Eriksen? "Se all'Inter giochi poco non lo so. Per me ora sta giocando il giusto, io prendo decisioni per il bene della squadra, poi posso sbagliare. Io sono contento di quello che sta dando all'Inter, di come si è integrato in questo gruppo. Lui è felice di lavorare con noi, ci sarà spazio per lui come per tutti quanti, sarà stagione lunga difficile estenuante. Domani avrò tre centrocampisti più uno in panchina che dovrà dare il cambio. Eriksen dimostra suo valore, sempre".
Quando un giocatore positivo tornerà negativo, quanto tempo sarà necessario per rivederlo in campo? "I giocatori positivi vengono monitorati quotidianamente, dallo staff e dai preparatori della parte fisica e atletica. A casa è difficile usare il pallone, cerchiamo di mantenerli con un minimo di condizione. Facciamo anche delle sedute video per limitare i danni di questo periodo di inattività. Per forza di cose saranno in ritardo di condizione rispetto ai compagni che hanno proseguito gli allenamenti".
Quanto mancherà il supporto del pubblico nerazzurro, soprattutto nel derby? "Giocare senza pubblico non è bello mi spiace: ci si dimentica che si lavora e si suda per dare soddisfazioni ai tifosi che vengono allo stadio anche facendo rinunce nella vita privata per acquistare i biglietti. Nell'ultimo derby l'apporto dei tifosi è stato determinante per la nostra rimonta, ma anche in questa occasione daremo il massimo per i colori della nostra maglia".