Inter - Napoli 2 - 0, match review



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29 lug 2020
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Nel match review nerazzurro potete trovare, il giorno dopo ogni partita dell'Inter, un'analisi tattico-statistica della sfida oltre agli highlights del match. Per riceverlo, basta registrarsi su inter.it. Guarda gli highlights di Inter-Napol 2-0 in fondo all'articolo.

MILANO - Economizzare la fatica, studiare l'avversario, colpire nei momenti giusti, farsi squadra, saper soffrire tutti insieme. Pensarlo è facile, scriverlo ancora di più. Metterlo in pratica, invece, è tremendamente complicato. Il caldo, l'umidità, le tossine nelle gambe per i match ogni tre giorni. Però i tre punti in palio con il Napoli erano pesanti, il traguardo della fine del campionato sempre più vicino: vietato fermarsi, proprio adesso.

Affrontare il Napoli non era semplice per tutti quei motivi appena citati ma anche perché si trattava del quarto confronto stagionale. E ognuna delle sfide ha avuto storie in parte simili e in parte differenti. Questo successo per 2-0 fa il paio con la vittoria per 3-1 dell'andata: Napoli manovriero, che tiene possesso e intesse trame, prova anche le conclusioni. Ma l'Inter punge, è accorta, si dispiega nei momenti opportuni, colpisce e gestisce.

Vittoria da grande squadra, in un match che, come detto, la squadra di Gattuso ha provato a condurre. Non nel primo quarto d'ora, di puro stampo nerazzurro. Un avvio nel quale è maturato il gol di D'Ambrosio: quella del colpire nei primi minuti è un'attitudine chiara per la squadra di Conte, con il nono gol segnato nel primo quarto d'ora, un primato (assieme alla Lazio). Aver indirizzato da subito il match ha costretto il Napoli ad accelerare i propri ritmi, che hanno stressato un po' i meccanismi consolidati. Demme ha come sempre messo quantità, Zielinski è stato totale nell'imbastire ogni proposta, Insigne ha provato a ispirare e concludere. In totale il possesso degli ospiti è stato superiore (59% a 41%), pure il baricentro è stato decisamente più alto (59 metri a 52), ma l'Inter - se non per brevi tratti - non è mai andata in reale sofferenza.

La ragnatela del Napoli ha portato a tanti scambi a ridosso dell'area di rigore nerazzurra, dove i difensori di Conte hanno saputo soffocare i tanti tentativi proposti, anche con conclusioni da fuori. Nel computo del Napoli ci sono 18 tiri tentati e ben 8 respinti. Sulle 18 conclusioni tentate dalla squadra di Gattuso, solo 2 hanno centrato lo specchio della porta, con Handanovic bravissimo a dipingere il terzo clean sheet consecutivo.

L'Inter è stata più efficace: 8 conclusioni, 6 nello specchio. Non è stata una partita difensiva, quella dei nerazzurri. Piuttosto, è stata una prova di grande solidità, serietà, compattezza e unità d'intenti. Quella che ha avuto la sua massima espressione nell'azione del primo gol. Il recupero di palla alto di Brozovic,che ha coperto come sempre la distanza più lunga (12 ,5 km) in una sfida nella sfida con Demme e ha totalizzato ben 5 respinte; il cross di Candreva e la chiusura dalla parte opposta di Biraghi (autore di un altro assist); infine l'inserimento e il gol di D'Ambrosio, che come Bastoni ha avuto ampia licenza di inserirsi senza palla.

La partita di Bastoni è indicativa della ricerca della superiorità numerica in avanti anche grazie all'inserimento del centrale difensivo di parte. Il giovane numero 95 ha giocato un totale di 77 palloni e ha recapitato 55 passaggi, 26 dei quali nella metà campo avversaria. Una vocazione che non gli ha impedito una grande redditività difensiva: 5 respinte e 2 intercetti.

La distribuzione del carico offensivo è stata davvero di squadra. Otto conclusioni con otto protagonisti differenti: D'Ambrosio e Lautaro hanno fatto centro, Bastoni è andato al tiro dopo una grande percussione, Biraghi, Brozovic (miracolo di Meret), Eriksen (gran punizione), Lukaku e Borja Valero. Quest'ultimo ha saputo dare un contributo prezioso sia in ripiegamento che nel farsi trovare in dalla difesa Inter per alleggerire dal pressing del Napoli.

A sigillare il match ci ha pensato Lautaro, entrato da 15 minuti. Un destro potente e preciso da fuori, ormai una specialità per l'argentino, ora a quota 4 gol in campionato dalla distanza.


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