Letters to Inter | Facchetti, da Gianfelice a Giacinto
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— 29 giu 2020Domani si chiudono le votazioni per la Hall of Fame: il figlio del "Cipe" scrive al suo grande papà
Negli ultimi mesi vi abbiamo fatto compagnia con diverse "Letters to Inter": campioni del passato nerazzurro che hanno raccontato, con la propria penna, le emozioni vissute con la maglia interista. Mix di calcio e vita, dalle paure alle sconfitte fino alle gioie e ai trionfi.
Domani si chiudono le votazioni per la terza edizione della Hall of Fame (qui potete esprimere ancora il vostro voto). Tra le leggende nerazzurre che sono già state iscritte nella Hall of Fame interista c'è Giacinto Facchetti: descrivere la sua vita in nerazzurro, le sue imprese sportive, il suo insegnamento, il suo lascito, non è semplice.
Per questo oggi ospitiamo una "Letters to Inter" particolare: è quella scritta da Gianfelice Facchetti al suo indimenticato papà. Un messaggio che è un abbraccio che parte dalla figura del "Cipe" e corre fino al nostro Settore Giovanile. Una lettera che racchiude l'esempio per i nostri ragazzi, l'affetto di un figlio per il papà e le speranze per un futuro fatto di corse, pallone, buone intenzioni, tutto a tinte nerazzurre.
Caro Cipe,
in questa lettera ti chiamerò così, col soprannome tanto caro agli interisti… Come va da quelle parti? Saprai già che negli ultimi mesi qui è stata dura per tutti, per Lombardia e Milano in particolare: si accettano miracoli! Tornare a giocare a pallone col mondo sottosopra sembrava impossibile eppure ci stiamo riuscendo, è una piccola cosa che aiuta a ripartire anche se sugli spalti manca l’umanità che ai tuoi occhi rendeva il calcio un gran bello spettacolo. Volti, mani, occhi e voci protagoniste della storia nerazzurra insieme a te e coloro che hanno avuto la fortuna di indossare la maglia di questo Club.
Al tuo sguardo attento non sarà sfuggito il coraggio con cui, in linea con la sua storia, l’Inter ha affrontato l’emergenza. Come da tradizione lo ha fatto controcorrente, alzando la voce prima di tutti, anticipando i tempi un’altra volta come quella sera di marzo del 1908 in cui i nostri fondatori dissero in faccia al mondo che se non possono giocarci tutti, un gioco non si può chiamare tale. Nacque l’F.C. Internazionale e quel filo di emozioni su cui continuano a camminare milioni di appassionati in tutto il mondo, da Milano a Nanchino.
So bene che ne vai orgoglioso, di tutto questo, di sapere che i primi a non scendere in campo sono stati i ragazzi della Primavera. Senza fare calcoli i campioni di domani hanno indicato la strada al calcio dei grandi! In questi mesi ho avuto il privilegio di parlare spesso con loro, calciatori e calciatrici (anche l’Inter femminile gioca in serie A!) del Settore Giovanile che continuano a scrivere questa storia meravigliosa.
Ascoltando i loro racconti, sono tornato all’inizio della tua avventura in nerazzurro e ho ripensato all’ostinazione con cui un giorno hai detto, “O gioco per l’Inter o smetto!”. Il cielo poi ha messo ogni cosa a posto, sei diventato grande con l’Inter e lei con te. Come osservatori attenti da lassù proteggete la loro corsa, lasciate che il calcio non smetta di appassionarli, sognando un giorno di esordire con questa maglia com’è successo a te… Avrai di sicuro accanto una bella squadra di campioni su cui contare, siete la nostra buona stella!
Ciao papà, viva l’Inter!