Zamorano: "Questa Inter piace perché ha cuore e carattere"
Squadra
— 11 feb 2020L'attaccante cileno in visita all'Inter HQ alla vigilia di Inter-Napoli: "Quel mio gol di tacco..."
MILANO – Ha un filo di voce. Quella che aveva l'ha usata tutta domenica sera, sugli spalti di San Siro. Un tifo senza sosta, come le sue corse in campo. Generoso sul terreno di gioco, in prima linea da tifoso. Ivan Zamorano ha l'Inter dentro e non se la toglierà mai. Le immagini delle sue esultanze, gli abbracci con i tifosi nerazzurri, le urla per sostenere la squadra in campo: Ivan è uno di noi. Si è goduto il derby fino all'ultimo coro. E quando nell'Inter HQ entra nella sala Cile a lui dedicata, si emoziona: "Quarto derby di fila come spettatore, quarta vittoria: vi prometto che proverò a venire a Milano sempre".
Un interista profondo: "Il mio feeling con l'Inter inizia nel giorno in cui sono sbarcato a Milano e non si è mai fermato. C'è qualcosa di potente a legarmi ai colori nerazzurri, un qualcosa che è impresso nella storia di questa società. Carattere, grinta, sofferenza per arrivare alla vittoria: questo è lo stile dell’Inter, ma anche la mia storia calcistica".
Le visite a Milano sono sempre motivo di gioia. Per lui e per i tifosi, che da sempre gli riconoscono la dedizione che ha mostrato verso la maglia nerazzurra: "Ogni volta che torno qui è come se non fossi mai andato via. Il calciatore passa, quello che resta è la persona e la gente questo lo riconosce. La connessione che ho con il popolo nerazzurro è meravigliosa». Guarda la parete sul quale è raffigurato, di spalle, con l’1+8: "Quel numero resta indelebile, per tutti".
La sua energia è contagiosa, le immagini nel derby sono ancora negli occhi di tutti: "A fine primo tempo avevamo tutti quella sensazione negativa, potevamo essere sotto anche di più di due gol. Poi si è trasformata nella partita perfetta, con un finale felicissimo. Questa squadra non solo gioca bene, ma ha carattere, cuore. Per questo è stato bellissimo. E poi dopo che si vince il #DerbyMilano la gente va al lavoro più felice".
"Ai tifosi piace questa squadra perché mette grinta e passione. L'emozione trasmessa nel secondo tempo è stata eccezionale. Ora viene il difficile: mantenere la vetta, continuare il percorso". Ivan sa che bisogna tenere i piedi per terra, anche se lui era solito volare in aria. Galleggiava, dava frustate di testa, come quella di Stefan de Vrij. O di Lautaro: "Anche lui, come me, non è molto alto, ma è fortissimo di testa. Devo dire che Conte è sicuramente felice per il lavoro degli attaccanti. Io ero generoso e davo tutto per la squadra, ma anche Lukaku, Lautaro e Sanchez, ognuno con le rispettive caratteristiche, stanno dando una grandissima mano".
Ora viene il difficile, come detto. C'è il Napoli in Coppa Italia, una partita che ricorda a Zamorano le sfide di fine anni '90. Tre vittorie e un pareggio per il cileno contro il Napoli, con tanto di "gol più bello della mia carriera. Lo realizzai di tacco, il 28 febbraio '98. Ricordo il cross perfetto di Moriero dalla destra e il mio colpo di tacco. Un gol incredibile, per niente nelle mie corde: io ero molto più forte di testa che di piede, mi tuffavo anche sui palloni bassi. Ma quello fu un colpo totalmente inaspettato".
"Sarà una sfida tosta quella con il Napoli, perché c’è una finale da conquistare e questa finale si giocherebbe contro Juventus o Milan. Sarebbe importante riuscire ad arrivarci".