Inter sconfitta dal Barcellona 1 - 2, nerazzurri fuori dalla Champions League



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10 dic 2019
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Non basta il gol di Lukaku, decidono Perez e Fati: ora ci attende il sorteggio per i sedicesimi di Europa League


MILANO - Poi arriverà anche il momento delle analisi, dei ragionamenti. Ma adesso, al fischio finale di Kuipers, San Siro non può far altro che tributare un grande, sentito e sincero applauso ai nerazzurri in campo. Che escono sconfitti dal Barcellona, eliminati dalla Champions League, delusi per l'andamento di un match che, a giuidicare da occasioni e giocate, poteva essere nostro. L'impegno e il cuore sono stati totali, la dedizione e la ricerca della vittoria non sono mancate nemmeno dopo l'1-2 mortifero del giovane Ansu Fati. Finisce qui la nostra Champions League, complice quella sfortunata notte di Dortmund. Il Borussia fa il suo, battendo 2-1 lo Slavia Praga tra mille patemi. L'Inter dei 18 tiri, del gol di Lukaku, delle tre reti annullate (tutte giustamente per fuorigioco) si ritrova in Europa League. Abbiamo dato tutto, come ha chiesto il mister.

Con il primo posto già in cassaforte, Valverde arriva a Milano con la possibilità di dare un turno di riposo ad alcuni elementi: Messi rimasto a Barcellona, Suarez e De Jong in panchina. Il Barcellona però ha una miniera di qualità e si presenta a San Siro con un 3-4-1-2 nel quale Rakitic e Vidal danno peso ed esperienza in una mediana con Alena, Firpo e Wague, a supportare Griezmann e Carles Perez, al debutto in Champions. Un modulo che cerca di specchiare quello di Antonio Conte e nel quale l'ago della bilancia è Vidal: più alto dei due mediani, col compito di disturbare Brozovic e di buttarsi negli spazi con i suoi tempi di inserimento. 

La partenza, però, è tutta a tinte nerazzurre. Un avvio di gara sospinto dall'energia di un San Siro caldissimo. Le occasioni sono in serie per l'Inter, che è brava a innescare le punte alle spalle dei centrocampisti. Duelli totali, quelli di Lautaro e Lukaku contro la difesa a tre blaugrana, che portano alla conclusione, alta, D'Ambrosio. E' lo squillo per iniziare a pié sospinto. Al 7' Lukaku trova il gol, ma in offside. Le possibilità per trovare il vantaggio sono addirittura clamorose: al 10' Lukaku si fa murare la conclusione a colpo sicuro da Lenglet, al 19' è il sinistro di Biraghi a scaldare i guantoni di Neto. Una partecipazione corale che subisce un colpo d'arresto all'improvviso. Al 23' il Barcellona trova il vantaggio con Carles Perez, svelto di sinistro a fulminare Handanovic dopo un intervento di Godin a fermare Vidal. L'attaccante spagnolo è la vera scheggia impazzita per il Barcellona: già al 9' aveva costretto Handnaovic alla grande parata. L'Inter accusa il colpo e per 10' non trova più le contromisure e le giocate per aprire il campo, tanto è vero che Lenglet spreca un'incredibile chance per raddoppiare. Poi l'Inter ricomincia a spingere: lo fa con coraggio, grazie agli strappi di Lautaro. Il sinistro del Toro trova Neto, poi D'Ambrosio non trova la deviazione. Infine il pareggio meritatissimo: Lautaro protegge un pallone difficilissimo al limite e lo serve a Lukaku, il cui sinistro deviato batte Neto. Un gol bello e atteso, necessario e voluto. 

La ripresa nerazzurra è un mix di tensione, forza di volontà e anche qualche errore di misura in più. Il Barcellona è più in controllo e nel primo quarto d'ora gestisce il pallone con un ritmo più compassato. Perez è il velocizzatore di ogni azione offensiva del Barcellona e l'ispiratore: Griezmann impegna severamente Handanovic. Ma i nerazzurri hanno cuore e gambe per andare alla ricerca di una vittoria necessaria. Nel giro di tre minuti si materializzano due incredibili occasioni per Romelu Lukaku: al 61' spara su Neto da pochi passi, poco dopo lo salta senza trovare più il pallone. Sono lampi più estemporanei ma di incredibile volontà. Lautaro sale in cattedra e, come fatto per tutta la partita, crea occasioni dal nulla, giostrando a piacere con i centrali del Barcellona. Al 72' il suo sinsitro sfiora il palo, poi in sei minuti trova due gol belli ma inutili, annullati entrambi giustamente per off-side. Lo sforzo è massimo, il pareggio non basta, perché il Borussia Dortmund conduce per 2-1 sullo Slavia Praga. Conte getta nella mischia Politano ed Esposito per un tutto per tutto disperato e arrembante, che lascia però ampi spazi ai contropiedi dei blaugrana.

La sentenza sul match la mette il più giovane in campo: Ansu Fati, classe 2002, con un destro da fuori che bacia il palo fulmina Handanovic. E' il colpo dell'1-2, quello che chiude definitivamente, all'87', il cammino in Champions League dei nerazzurri. I quali, fieri e mai domi, provano con un ulteriore moto d'orgoglio a gettarsi in avanti. Non arrivano gol, ma gli applausi dei tifosi nerazzurri che salutano con grande affetto e riconoscenza l'immenso sforzo dei ragazzi di Conte.

Si chiude quindi così l'avventura nella Champions League 2019/2020: con il terzo posto nel Gruppo F l'Inter ora è attesa dal sorteggio dei sedicesimi di finale in Europa League. Lunedì sapremo da dove ripartirà il nostro viaggio europeo. #ForzaInter, sempre

INTER-BARCELLONA 1-2

INTER (3-5-2): 1 Handanovic; 2 Godin, 6 de Vrij, 37 Skriniar; 33 D'Ambrosio (16 Politano 75'), 8 Vecino, 77 Brozovic, 20 Borja Valero (30 Esposito 77'), 34 Biraghi (19 Lazaro 68'); 9 Lukaku, 10 Lautaro.A disposizione: 27 Padelli, 21 Dimarco, 87 Candreva, 95 Bastoni.Allenatore: Antonio Conte.

BARCELLONA (3-4-1-2): 13 Neto; 6 Todibo, 23 Umtiti, 15 Lenglet; 16 Wague, 4 Rakitic (21 De Jong 62'), 19 Alena, 24 Junior Firpo; 22 Vidal; 17 Griezmann (9 Suarez 62'), 27 Perez (31 Ansu Fati 85').A disposizione: 1 ter Stegen, 5 Busquets, 33 Araujo, 35 MorerAllenatore: Ernesto Valverde.

Marcatori: 23' Perez (B), 44' Lukaku (I), 87' Ansu Fati (B)Ammoniti: Lenglet (B), Borja Valero (I), Junior Firpo (B), de Vrij (I), Godin (I)Recupero: 2' - 

Arbitro: Björn Kuipers (NED)Assistenti: Sander van Roekel, Erwin ZeinstraQuarto Uomo: Serdar GözübüyükVAR e Assistente VAR: Paulus van Boekel, Dennis Johan Higler


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