Spalletti: "Continuare a crescere per essere all'altezza della storia nerazzurra"



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24 mag 2018
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Le parole del tecnico nerazzurro in conferenza: "Siamo tornati in Champions e vogliamo restarci. Gli obiettivi dell'Inter devono essere importanti, per la sua storia e per i suoi tifosi"


APPIANO GENTILE - Ultima conferenza della stagione per Luciano Spalletti, che ha incontrato i giornalisti nella sala stampa del Centro Sportivo Suning in memoria di Angelo Moratti per tracciare un bilancio del 2017-2018 nerazzurro: "Ringrazio soprattutto la società per avermi dato la possibilità di vivere certe emozioni con questi colori addosso. Mi sembra anche mi stiano bene (sorride, ndr). Ringrazio anche i miei collaboratori, che sono tutti allenatori qualificati e persone forti dal punto di vista caratteriale. Abbiamo pedalato molto, superando momenti difficili. Ringrazio chi sta dietro le quinte e tutto il Settore Giovanile, che è stato a disposizione per l'intera stagione. Stefano (Vecchi, ndr) mi ha permesso di avere sempre i giocatori necessari per sviluppare l'allenamento in maniera corretta e preparare le varie situazioni di gioco. Ringrazio i tifosi, perché sono la base e senza di loro sarebbe stata dura costruire qualcosa. Sono le nostre fondamenta e sono fondamenta importanti, su cui si possono costruire grattacieli di vittorie. A Roma è stata un'emozione bellissima, sono voluto tornare sul campo per stare di più con i tifosi. Li ho visti finalmente felici. Se lo meritavano". 

"La forza della squadra che avevamo davanti dà ancora maggiore spessore al risultato raggiunto. Siamo riusciti a mettere il naso davanti alla Lazio solo negli ultimi minuti ma non è stato semplice. Ci è voluto cuore, bravura e fortuna per riuscire ad arrivare dove siamo arrivati. Ci sono stati tanti momenti importanti, quello più bello è stato ovviamente la vittoria dell'Olimpico, quello più brutto la sconfitta contro la Juventus, soprattutto per come si è svolta la partita. Il momento di questo campionato che non avrei voluto vivere, invece, è quello che ha riguardato la famiglia Astori, che ho conosciuto personalmente e a cui sono molto vicino. I venti minuti finali di Lazio-Inter, quella forza caratteriale deve essere lo spirito con cui ripartire dal primo riscaldamento della prossima stagione. Avete visto come è entrato Ranocchia? Lui non si muoverà dall'Inter finché vorrà e finché io sarò qui. Dentro lo spogliatoio è la coscienza per gli altri. È un puro e interista al 100%, bisogna specchiarsi in lui". 

"Siamo tornati in Champions League e vogliamo restarci. Ci sono delle cose che potremo fare meglio, quindi l'obiettivo è continuare su questa strada per ridurre ulteriormente il gap con chi è davanti a noi. Abbiamo già fatto tanto perché guardando i numeri si può notare una crescita della squadra. Gli obiettivi dell'Inter sono importanti, per la sua storia e per il rumore dei cuori che la seguono. Bisogna essere all'altezza di queste cose. La società ha già iniziato a muoversi e lo ha fatto bene. Poi però dovremo far tornare dei conti, perché il calcio è cambiato. Il settlement agreement è stato firmato dalla proprietà precedente e noi dobbiamo rispettare l'accordo, senza illudere i tifosi. Dobbiamo sistemare i conti entro la fine del mese, poi ci sarà la possibilità di investire di nuovo. Ad esempio, Cancelo e Rafinha in questo momento non si possono riscattare, poi si vedrà". 

Quindi, rispondendo alle domande su un possibile rinnovo: "La società ieri mi ha ribadito la volontà di fare un nuovo contratto ma io sono tranquillo perché un contratto ce l'ho, qui sto molto bene e non sarebbe cambiato niente se non avessimo raggiunto il quarto posto. Essere qui è una grande responsabilità e non si sta seduti qui solo per avere due anni di stipendio in più. Quindi non c'è fretta". Qualche considerazione anche sui singoli: "La forza di Skriniar? È un ragazzo di un'integrità fisica, di una qualità e di un carattere eccezionali. Ha sempre quella faccia tranquilla di chi è pronto ad affrontare qualsiasi situazione e qualunque avversario. Un nuovo Brozovic? Cambiando posizione in campo è cresciuto, è fortissimo ed è un giocatore perfetto. Era abituato a giocare soprattutto mezz'ala, ma adesso è tutto un altro calciatore. Ha fatto vedere di saper lottare, si sente coinvolto e ci ha dato una mano importante ad essere per lunghi tratti una squadra forte". 


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